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Van Gogh e Monet, nature morte e vedute parigine. I capolavori della Mellon a Padova

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Vincent van Gogh, Margherite, Arles, 1888 *
Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Vincent van Gogh, Margherite, Arles, 1888
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Da Monet a Delacroix, passando per Rousseau e Picasso. La crème de la crème dell’arte francese del secolo scorso converge a Palazzo Zabarella (Padova), dove -fino al 1 marzo del prossimo anno- saranno esposti i capolavori della Collezione Mellon, una delle più vaste e importanti raccolte d’arte del secolo scorso.

Due coniugi, un cognome importante e una grande passione condivisa. Fin dagli inizi del loro matrimonio, Paul Mellon e Rachel Lambert (meglio conosciuta come “Bunny”) sono stati dei collezionisti insaziabili, continuamente in cerca di nuove opere da aggiungere alla loro sterminata collezione, seguendo sempre gli impulsi di occhio e cuore e mai logiche di puro investimento. Ogni quadro, ogni scultura, ogni opera è diventata parte integrante della vita quotidiana dei due, andando ad integrasi nella loro realtà con la precisione di un pezzo di puzzle che trova la sua esatta collocazione. Quello esposto a Palazzo Zabarella è il nucleo di opere francesi realizzate a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 donato dai Mellon al Virginia Museum of Fine Arts di Richmond. Tra i cavalli di Degas e i paesaggi di Sisley, la mostra è una vera e propria immersione nel favoloso mondo dei Mellon, fatto di cene di gala, viaggi oltreoceano e tanta, tantissima arte.

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Alfred Sisley, Il laghetto di Marly con brina, 1876
Alfred Sisley, Il laghetto di Marly con brina, 1876

Quella di Paul e Bunny è una storia dai toni fiabeschi, un “matrimonio perfetto” in stile hollywoodiano. Figlio di uno degli uomini più ricchi d’America lui, di famiglia benestante lei, quando si sposarono, nel 1948, entrambi avevano già iniziato a creare la propria collezione di opere d’arte, quella di Paul incentrata unicamente sulla pittura inglese, quella di Bunny già composta da un più ampio ventaglio di proposte, rivelando lo straordinario gusto e l’eleganza che l’hanno sempre contraddistinta agli occhi di tutti. La donna trasmise a Paul il suo forte amore per l’arte francese, e i due, oltre alla quotidianità casalinga, iniziarono a condividere l’amore per le opere d’arte, che acquistavano periodicamente durante i loro numerosi viaggi in Europa. Quasi fossero moderni eredi di chi, a metà ‘800, si imbarcava per il Grand Tour alla ricerca delle bellezze classiche, i Mellon ricercavano la vie en rose della Parigi bohémienne nei cieli rosati di Monet e nei dolci sguardi di Renoir, che grazie a loro hanno iniziato ad arrivare al di là dell’oceano, andando poi ad arricchire le collezioni di numerosi musei americani, tra cui anche la National Gallery di Washington.

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Eugène Delacroix, Studio di un cavallo legato a un muro, 1823 circa
Eugène Delacroix, Studio di un cavallo legato a un muro, 1823 circa

Le sale al pian terreno fungono da “dichiarazione programmatica” di quella che è l’intera collezione, ospitata al piano superiore del Palazzo. Paul e Bunny si presentano al visitatore attraverso i pezzi della loro collezione, guardando i quali si possono subito intuire i gusti e le passioni di entrambi. L’amore di lui per i cavalli e quello di lei per il giardinaggio dialogano tra loro a suon di Théodore Géricault (Fantino in sella a un cavallo da corsa, 1821-22) e Berthe Morisot (Giovane donna che annaffia un arbusto, 1876), statuette equestri di Edgar Degas e nature morte di Odilon Redon. Dopo il primo incontro con i Mellon, salito l’imponente scalone fino al piano nobile si entra nel vivo della collezione, in un susseguirsi di pareti color pastello che fanno da sfondo alle vedute di Parigi di Stanislas Lépine e Pierre Bonnard, ai ritratti di Gustave Courbet, agli scorci campestri di Georges Seurat.

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Pierre Bonnard, Il Pont de Grenelle e la Tour Eiffel, 1912
Pierre Bonnard, Il Pont de Grenelle e la Tour Eiffel, 1912

La mostra si divide in sezioni tematiche che passano in rassegna quelli che sono stati i principali interessi dei coniugi, a cui la coppia ha cercato di dar voce senza limitazioni di stile o tendenza ma spaziando tra le proposte artistiche più varie che il mercato aveva da offrire. Così alle visioni esotiche di Camille Pissarro, che ritrae minuziosamente le bianche dune e le alte palme dell’isola di Saint Thomas, si alternano le meravigliose pennellate impressioniste dell’acqua che circonda la figura di Uomo che attracca la canoa (1878) di Gustave Caillebotte.

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Gustave Caillebotte, Uomo che attracca la canoa, 1878
Gustave Caillebotte, Uomo che attracca la canoa, 1878

Un grande spazio è occupato dalle scene di interni, parallelo pittorico della passione reale che Bunny aveva per l’arredamento e la cura della casa. La donna si occupava personalmente dell’allestimento di tutte le abitazioni della coppia, che curava nei minimi dettagli, senza lasciar nulla al caso, come fa Pablo Picasso ne La cassettiera cinese (1953) o Henri Matisse in un’interno del 1918. Dal chiuso delle stanze di Édouard Vuillard si passa poi alle distese di papaveri cresciuti intorno a Giverny di Claude Monet e al Campo di grano dietro l’ospedale di St. Paul, St. Rémy (1889) dipinto da Van Gogh durante il suo periodo di ricovero.

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Claude Monet, Campo di papaveri, Giverny, 1885
Claude Monet, Campo di papaveri, Giverny, 1885

I coniugi Mellon, oltre a dar voce al proprio gusto e ai propri interessi, sono stati capaci di farsi interpreti dell’evoluzione subita dall’arte francese nel passaggio da un secolo a quello successivo, raccogliendo opere significative per ogni nuova tendenza e avanguardia. Non stupisce allora vedere il Paesaggio tropicale (1910) di Henri Rousseau accanto a una bellissima ballerina in bronzo e tulle creata da Degas 30 anni prima (1880), o il ritratto di Victor Choucquet fratto da Paul Cézanne nel 1877, nelle cui piccole pennellate complementari si vede già un accenno del successivo sviluppo dello stile dell’artista.

Collezione Mellon Palazzo Zabarella Padova 2019 Henri Rousseau, Paesaggio tropicale, 1910
Henri Rousseau, Paesaggio tropicale, 1910

Se Paul Mellon fosse ancora tra noi, sicuramente in molti, dopo aver visitato la mostra di Padova, si sentirebbero in dovere di dirgli che quando affermava che «possedere questi dipinti, oltre al piacere quotidiano che ci regalavano, significava anche provare la gioia subliminale di sapere che un giorno sarebbero stati ammirati, e amati, da moltissime persone», aveva proprio ragione.

*Vincent van Gogh, Margherite, Arles (dettaglio), 1888

Informazioni utili 

Van Gogh, Monet, Degas. The Mellon Collection of French Art from the Virginia Museum of Fine Arts

Dal 26 ottobre 2019 al 1 marzo 2020

Palazzo Zabarella, Padova

Dal lunedì alla domenica, 9.30-19.00

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