Un branco di 100 sculture di famelici lupi sta accerchiando un guerriero ai piedi del Comune di Napoli. Le sculture, realizzate dall’artista cinese Liu Ruowang, rinnovano il contrasto tra uomo e natura e ne evidenziano il relativismo. Grazie a Lorenzelli Arte, galleria milanese che ha curato la realizzazione di Wolves Coming, l’installazione sarà in piazza Municipio fino al 31 marzo 2020.
Un bambino li cavalca senza timore, abbracciandoli e avvinghiandosi a loro; il cane del bambino invece, poco distante, ringhia contro quelli che crede essere una minaccia; la madre, incredula, guarda le due reazioni opposte e le confronta con la sua perplessità. Queste simultanee e opposte reazioni si susseguono in ordine differente, ma sempre puntuali, da qualche giorno nei pressi di piazza Municipio a Napoli. Precisamente da quando un branco di lupi, famelici e ringhianti, sta provando a risalire dal porto e a radunarsi attorno al comune. All’apparenza una minaccia: o almeno è quello che pensano tutti i passanti, soprattutto dopo il tramonto, quando si imbattono nelle 100 sculture di Liu Ruowang. I lupi di Wolves Coming, risultanti di una fusione in ferro e bronzo, si distanziano da una precisa riproduzione mimetica, prediligendo piuttosto una resa evocativa che ne evidenzi le caratteristiche ferine.
Analizzando il loro comportamento infatti, si nota velocemente come questi cerchino di stringere il cerchio del loro attacco attorno a un guerriero, simbolo di una civiltà umana ormai sul punto di deragliare. Senza particolari sofisticazioni contemporanee, l’artista cinese riprende le fila di una classica metafora sulla dicotomia uomo-natura e la reinterpreta attraverso il suo linguaggio. Oltre al mimetismo solo abbozzato, la tendenza a coinvolgere un gran numero di elementi nelle sue installazioni è cifra distintiva di Liu: così accade infatti in altre sue importanti opere come Original Sin (dove la schiera era di primati giganti), Black Wolves (esposta nel Padiglione San Marino alla Biennale di Venezia del 2015), Melody (un gruppo di combattenti assorti in meditazione) o Heavenly Soldiers (dove un gruppo di vendicatori celesti distruggono moderne armi di distruzione di massa). La massiccia presenza di sculture rende teatrale e drammatica l’opera in scena, che si insinua senza invadere e dominare la piazza che funge da teatro. Tutti diversi tra loro e tutti in procinto di muoversi, i 100 lupi giacciono nella loro immobilità statuaria come in un passo incompiuto, sul punto di essere ma che non sarà mai. Un istante in bilico che racchiude l’impossibilità di stabilire, tra le altre cose, cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Nell’accerchiamento senza attacco che la natura attua nei confronti del guerriero ritroviamo così il relativismo che accerchia invece la nostra esistenza: siamo noi a doverci proteggere dalla natura o viceversa? A guardare le fauci spalancate degli esemplari più inferociti del branco, i lupi non hanno dubbi. Dobbiamo quindi temerli? Sembra di no, osservando quel bambino che li avvicina e si diverte con loro, stringe con l’elemento naturale un legame di stretta convivenza. Forse, allora, un punto d’incontro tra uomo e natura c’è stato e ancora potrebbe esserci. Ma a un istinto spontaneo a seguire il medesimo flusso vitale l’uomo ha opposto una violenta sottomissione della sfera naturale che, schiacciata dall’estremismo industriale e tecnologico del genere umano, si sta ribellando per non soccombere.
Liu critica così un mondo votato all’autodistruzione, ma allo stesso tempo si ricorda della sua infanzia trascorsa sui monti cinesi, nel villaggio di Jia. Qui la vita a stretto contatto con la natura si colorava di fantastico attraverso i racconti del nonno, che popolavano la sua immaginazione di spiriti, demoni, animali impensabili e personaggi mitologici. Tutto questo è confluito nella sua produzione scultorea e pittorica, accomunata dall’attenzione alla dimensione naturale e animale. Nelle sue opere le figure si uniscono con l’ambiente, si confondono in un unico scorrere che ne esalta l’armonia. Anche l’uomo dovrebbe comportarsi in questo modo: assecondare e non dominare, allinearsi e non imporre. In piazza Municipio a Napoli, circondati da 100 lupi minacciosi ma innocui, sembra di ritrovare per un attimo quella linea sottile dove resisteva un equilibrio tra le forze.
Ora il cane non abbaia più e la madre sembra un pò meno perplessa. Il bambino continua a divertirsi.
La galleria Lorenzelli Arte, organizzatrice dell’evento, ha redatto anche un catalogo che, attraverso gli scritti dei curatori Ivan Quaroni e Roberto Borghi, approfondisce la poetica di Liu Ruowang.