Marta Giani, Head of Sale/Deputy Director di Sotheby’s Milano, presenta l’ASTA DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA in arrivo nella doppia tornata del 26 e 27 novembre 2019
Una ponderata alternanza di opere firmate da artisti italiani ed internazionali. Tutti di altissimo livello. Da Twombly a Fontana, da Noland a Scarpitta. Il catalogo del secondo appuntamento del 2019 dedicato all’Arte Contemporanea dalla sede milanese di Sotheby’s (26 novembre 2019) proporrà infatti un gruppo di lavori di artisti internazionali, quali, Twombly, Noland, Albers, Max Bill (con lavoro del 1970, già in mostra a Ginevra al Musée d’Art et d’Histoire), Hartung, Indiana, Opie, Condo, Robert Rauschenberg (incluso con l’opera Indian (Hoarfrost) del 1974, effaçage su tessuti, già da Sperone e Leo Castelli, New York, stimata 40.000-60.000 euro). Tutti provenienti da raccolte di collezionisti italiani.
La vendita milanese si propone anche come una sorta di focus sulla presenza di nomi internazionali nelle collezioni italiane. Già, nella collezione Giorgio Franchetti di Roma e da questi acquistato nel 1964 dagli attuali proprietari, è Untitled di Cy Twombly, matita pastelli a cera, pittura per interni e biro su carta, eseguito nel 1964 e stimato 1.200.000-1.800.000 Euro. Sempre da una collezione privata italiana proviene Raft Way, di Kenneth Noland, un grande acrilico su tela del 1969 già in mostra alla Biennale di Venezia del 1978.
Dopo il recente record di Londra con “Housing Developed” aggiudicato per quasi 3 milioni di euro, la sede milanese propone lo Scarpitta “Untitled” datato 1958, monocromo, fasce di tela, olio e resina, opera lirica nella sua semplicità e potenza. Questo Bandage di Scarpitta, già proveniente dalla celebre Galleria dell’Ariete di Milano, è stimato 600.000-800.000 Euro. Per rimanere negli anni Sessanta, segnaliamo due lavori di Mario Schifano, entrambi datati 1966.
Segue, dello stesso artista, già nella collezione Franchetti di Roma, Particolare di deserto, smalto su tela e Perspex, una delle prime e più convincenti Palme (1966-1967), della produzione dell’artista Pop italiano (val. 250.000-350.000 Euro). Ancora degli anni Sessanta, la tela di Gastone Novelli datata maggio 1967, già esposta al Ristorante all’Angelo di Venezia, luogo mitico di ritrovo di Peggy Guggenheim e degli artisti veneziani e internazionali. Allunga il passo amico mio è il titolo e la stima è di 100.000-150.000 Euro. Di Alberto Burri il “Bianco Cretto” datato 1973, stimato 550.000-750.000 Euro, illustrato a colori sul catalogo generale a cura di Bruno Corà. Alighiero Boetti presente in asta anche con 3 opere provenienti già da Lucio Amelio e oggi da una collezione privata tedesca – lo evidenziamo qui, con Legno Ferro (Pavimento) della limitatissima serie dei Pavimenti realizzati nel 1967. L’opera che proviene da una collezione toscana, è stimata 80.000-120.000 Euro.
In questa selezione sono presenti tele di Giorgio De Chirico, al quale Palazzo Reale a Milano dedica una mostra ben curata, e citiamo gli Archeologi del 1929 (val. 220.000-280.000 Euro) e il Trovatore del 1965, stimato 200.000-300.000 Euro.
Giorgio Morandi conta in catalogo 3 nature morte, tra le quali: Natura Morta del 1957, già in mostra a Londra alla Royal Academy of Arts nel 1970-71 e valutato tra i 600.000 e gli 800.000 Euro.
In asta, il 27 novembre, una bella collezione privata milanese di Ceramiche di Melotti degli anni Cinquanta e Sessanta. Della raccolta, citiamo, il Vaso firmato con sette punti sotto la base, in ceramica smaltata policroma e vetro stimato 20.000-30.000 Euro e quello del 1956 in mostra al MART nel 2001, valutato 26.000-30.000 Euro.