Tempo di grandi inaugurazioni per il Parco Archeologico di Pompei. Quella più ‘appetibile’ per il pubblico è senz’altro la riapertura di via del Vesuvio. Come è noto, grazie ai fondi messi a disposizione dal Grande Progetto Pompei è stato possibile mettere in sicurezza i fronti di scavo che interessano i 3km di perimetro che costeggia l’area non scavata dell’antica città. Un’operazione che ha unito al lato della conservazione anche quello della scoperta. Era chiaro fin dalla presentazione del progetto che scavando dove le dannose campagne nel corso dell’Ottocento non erano arrivate, le scoperte non sarebbero di certo mancate, tuttavia la quantità e soprattutto la qualità dei ritrovamenti è stata a dir poco sorprendente.
Tra le sensazionali scoperte che si sono succedute una dietro l’altra, una delle più affascinanti e meglio conservate è senz’altro la Domus di Leda e il cigno rinvenuta, appunto, lungo via del Vesuvio e che prende il nome dal sensuale affresco presente in una stanza da letto. Una scena che avevamo definito ‘ad alto tasso di sensualità’ in quanto, pur rappresentando un mito – quello appunto, del congiungimento carnale tra Leda (moglie di Tindaro, Re di Sparta) e Giove trasformato in cigno – già oggetto di altri ritrovamenti a Pompei, presenta un’iconografia piuttosto esplicita che, con termini di oggi potremmo definire, ‘senza censura’. Il tutto però con la raffinatezza di una civiltà che sa ancora sorprenderci e ammaliarci di soave bellezza ad ogni ritrovamento. Dal doppio amplesso, prima con Giove e poi con Tindaro, nasceranno, fuoriuscendo da uova, i gemelli Castore e Polluce (i Dioscuri), Elena – futura moglie di Menelao re di Sparta e causa della guerra di Troia – e Clitennestra, poi sposa (e assassina) di Agamennone re di Argo e fratello di Menelao.
Ora, grazie alla conclusione degli interventi di messa in sicurezza dei fronti di scavo e alla riapertura al pubblico di via del Vesuvio – quindi della strada e degli edifici che vi si affacciano – sarà possibile ammirare con i propri occhi lo splendido affresco dai vividi colori e i decori raffinati di IV stile della domus, impreziosita da pregiati ornamenti floreali intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e lotte tra animali.
L’inaugurazione è prevista per il 25 novembre e non sarà l’unica importante novità: riapre al pubblico anche la Casa degli Amorini Dorati al termine degli interventi di manutenzione e, a seguito dei recenti restauri, il complesso delle Terme Centrali, mai finora accessibile.
Oltre alle inaugurazioni della Domus di Leda e il cigno, il complesso delle Terme Centrali e la Casa degli Amorini Dorati, il 25 novembre sarà presentato anche il libro del Direttore del Parco Archeologico di Pompei, il Professor Massimo Osanna intitolato ” Pompei. Il tempo ritrovato. Le nuove scoperte”(il volume sarà in distribuzione nelle librerie dal 26 novembre). Un libro che descriverà le grandi scoperte degli scavi – curati dallo stesso direttore- non solo dal punto di vista storico e scientifico ma anche da quello di un professore appassionato che assiste al ritrovamento di autentici pezzi di storia, cristallizzata per sempre dai sedimenti vulcanici della terribile eruzione del 79 d.C.
La ‘seconda vita di Pompei‘, che si lascia alle spalle il passato di crolli e inefficienza dovuta a mancanza di manutenzione, non solo ha riportato alla luce autentici capolavori di inaudita bellezza ma anche conosciuto una nuova pagina dal punto di vista della comunicazione, proprio grazie a Massimo Osanna. Per la prima volta, le scoperte non sono state condivise solo tra studiosi e appassionati ma con tutto il vasto pubblico dei social, ovviamente attraverso una comunicazione coinvolgente e non autoreferenziale. Il risultato è che noi oggi ricordiamo perfettamente tutte le immagini- e con esse le emozioni – delle varie scoperte nell’ambito degli scavi della Regio V. e le stesse sono state riprese da tutti i media del mondo.
Del resto, lo stesso Osanna non ha fatto mistero di voler proseguire su questa virtuosa via di un’archeologia ‘inclusiva‘. Tra i prossimi progetti, quello di coinvolgere sempre di più i ragazzi delle scuole e i cittadini locali così come un investimento importante sullo studio di quello che è stato trovato e sulla diagnostica, rafforzando i laboratori per le ricerche applicate. Le novità introdotte dal direttore del Parco Archeologico di Pompei non si sono limitate alla comunicazione ma anche a un nuovo approccio scientifico che ha affrontato in maniera interdisciplinare le indagini di scavo attraverso un team di professionisti specializzati: non solo archeologi,architetti e restauratori ma anche ingegneri, geotecnici, archeobotanici, antropologi e vulcanologi.
Il libro si preannuncia dunque come la ciliegina sulla torta di una stagione a dir poco positiva, per il Parco Archeologico di Pompei. Ricordiamo infatti che non solo attualmente è allestita presso le Scuderie del Quirinale la bella mostra ‘Pompei e Santorini, l’eternità in un giorno‘ -curata dal Professor Osanna e da Demetrios Athanasoulis, Direttore dell’ Eforia delle Antichità delle Cicladi, con Luigi Gallo e Luana Toniolo – ma sarà presto inaugurata a Parigi un’altra importante esposizione al Grand Palais di Parigi che sarà inaugurata il 25 marzo. Il titolo? Ovviamente Pompèi!