Dagli iceberg della Groenlandia al mare delle Maldive, i giganteschi disegni di Zaria Forman celebrano la bellezza di tutto ciò che, a causa nostra, potrebbe sparire per sempre.
Parlare di cambiamento climatico è ormai diventato un imperativo. Altrettanto dovrebbe essere agire di conseguenza. Nel mondo dell’arte c’è chi ha scelto di mobilitarsi, dedicando la propria pratica esclusivamente alla sensibilizzazione sugli effetti devastati che l’uomo ha sul pianeta, sulla bellezza di una natura in grave pericolo. In questa categoria ben si inserisce l’artista americana Zaria Forman, che usa mani e dita per realizzare grandi disegni a pastello morbido che, a primo impatto, sembrano vere e proprie fotografie.
Profondamente affascinata dall’Artico, l’artista ha fatto del ghiaccio il tema ricorrente della sua produzione artistica: una bellezza tanto maestosa quanto delicata che l’ha colpita e impressionata durante i suoi viaggi, e che prova a restituire sulla tela in chiave iperrealista. La speranza è che l’osservatore provi la stessa sensazione di meraviglia e sia quindi portato a riflettere sulla fragilità di una natura allo stremo. Perché l’arte, dice Forman, ha un impatto emotivo maggiore rispetto alle notizie del telegiornale.
Nel video, l’artista racconta il proprio lavoro a una conferenza di TED.