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L’esperienza migratoria a 360 gradi. Apre il prezioso museo MES a Piacenza

All'interno della proiezione a 270 gradi, situazione migratoria a partire dal 1870, ritratti di persone che hanno lasciato gli appennini e raccontano le loro storie, MES, 2019, Piacenza All'interno della proiezione a 270 gradi, situazione migratoria a partire dal 1870, ritratti di persone che hanno lasciato gli appennini e raccontano le loro storie, MES, 2019, Piacenza
All'interno della proiezione a 270 gradi, situazione migratoria a partire dal 1870, ritratti di persone che hanno lasciato gli appennini e raccontano le loro storie, MES, 2019, Piacenza
All’interno della proiezione a 270 gradi, situazione migratoria a partire dal 1870, ritratti di persone che hanno lasciato gli appennini e raccontano le loro storie, MES, 2019, Piacenza

Allestito nella Casa madre dei Missionari Scalabriniani, l’1 dicembre 2019 apre il MES, che ripercorre, attraverso un itinerario multimediale, le fasi dell’esperienza migratoria. Dalla partenza al viaggio, fino al tentativo inserimento d’arrivo nel paese, il Museo dell’Emigrazione Giovanni Battista Scalabrini prova a mappare un fenomeno tanto attuale in ogni epoca storica come quello dei flussi migratori.

Promosso dal Centro Missionari di San Carlo e con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il MES si inserisce nel programma di Piacenza 2020, in linea con il tema “Crocevia di culture”. Il percorso multimediale e polisensoriale è stato ideato dall’architetto Manuel Ferrari con contenuti multimediali di Twin Studio che, attraverso video, immagini e suoni, condurrà il visitatore a incorniciare storicamente il fenomeno delle migrazioni, affrontandone le dinamiche socio-politiche dal 1870 fino ad oggi.

Un tributo speciale va ovviamente alle soluzioni illuminate che un grande uomo di pensiero e azione come monsignor Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905), vescovo di Piacenza tra il 1876 e il 1905, definito il Padre dei migranti, ha saputo mettere in campo, grazie all’operato delle congregazioni religiose e laiche da lui fondate.

riproduzione di una stanza negli appennini a fine '800, MES, 2019, Piacenza
riproduzione di una stanza negli appennini a fine ‘800, MES, 2019, Piacenza

L’esperienza migratoria è analizzata a 360 gradi: dal distacco dai propri cari e dalla propria terra, passando per i pericoli del viaggio, fino alle difficoltà di inserirsi in un paese straniero, disposti ad accettare lavori mal pagati e le condizioni di vita più estreme pur di sopravvivere e spesso mantenere la propria famiglia in patria. Il focus geografico, storico e politico riguarda l’Italia, con l’intento di far luce a un fenomeno spesso tralasciato dalla storia ufficiale.

immagini di migranti con valige d'epoca, MES, 2019, Piacenza
immagini di migranti con valige d’epoca, MES, 2019, Piacenza

Il percorso espositivo, diviso in quattro sale, si apre con la storia della migrazione piacentina ed emiliano-romagnola a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Qui attraverso immagini, suoni, testi interamente tratti dal repertorio archivistico della Casa Madre dell’Ordine Scalabriniano proiettati in uno spazio circolare lo spettatore fruisce il disagio vissuto da chi sceglie di emigrare. È presente addirittura una ricostruzione di una stanza di una casa rurale tipica del territorio piacentino, con il grande camino, un pagliericcio, le valigie pronte per la partenza.

ingresso nave, MES, 2019, Piacenza
ingresso nave, MES, 2019, Piacenza

La seconda sala ripropone l’esperienza del viaggio a partire dalle citazioni dei viaggiatori, fino alla ricostruzione di una biglietteria del tempo e dalla riproduzione in grande scala della Giulio Cesare, una delle navi transatlantiche più veloci del tempo. Ai visitatori è distribuito il biglietto di viaggio e, dopo il timbro e i controlli di rito, si entra fisicamente nella pancia dell’imbarcazione, ovvero in una scomoda e buia terza classe arredata con i lettini in ferro.

Il percorso continua con la sezione “Gli italiani nel mondo e la visione di Scalabrini”, in cui viene mostrato le discriminazioni che dovettero subire i nostri connazionali, una volta arrivati in Europa e in America. Varcata la soglia della terza sala, lo spettatore è accolto da un ologramma del Vescovo, che racconta la sua visione del fenomeno migratorio in atto e le scelte adottate in aiuto a queste persone. La mostra si conclude nella sala dedicata alle migrazioni oggi, attraverso i dati messi a disposizione dagli scalabriniani e una serie di ritratti video- fotografici di immigrati a Piacenza nell’ultimo ventennio.

veduta dell'installazione, MES, 2019, Piacenza copia
veduta dell’installazione, MES, 2019, Piacenza copia

MES – Museo dell’Emigrazione Giovanni Scalabrini
Piacenza, Casa Madre dei Missioniari Scalabriniani (via Francesco Torta 14)
Inaugurazione: sabato 30 novembre, ore 17.30
Orari:sabato e domenica, dalle 15.00 alle 18.00
Dal 16 marzo 2020: dal lunedì al venerdì, 9.30-12.30; sabato e domenica, 15.00-18.00
www.scalabriniani.org

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