Dalla Superluna che incombe all’orizzonte dell’Altare della Patria, a Venere che tramonta accanto al Cupolone, frammenti di bellezza dell’incontro tra il cielo stellato e la Città Eterna.
Le luci delle grandi città, quando le osserviamo da lontano ( o dalle foto dei satelliti) ci sembrano così suggestive, quasi romantiche. Il nostro inconscio le percepisce ormai come una sorta di elemento ‘naturale’ , intimamente legato all’ambiente urbanizzato che ci circonda, semplicemente perchè ha imparato a riconoscerle fin dalla nascita, o meglio, dalle nostre prime passeggiate notturne, In realtà, quello che ci appare come una magia di luci sfavillanti – pensiamo all’iconico skyline di New York- in realtà ha un nome scientifico tutt’altro che affascinante: per la scienza si tratta di inquinamento luminoso.
E nasconde alcune insidie, anche per la nostra salute. Innanzitutto incide sul ritmo cicardiano (alternanza del giorno e della notte) che influenza a sua volta la produzione di serotonina (di giorno ) e melatonina ( di notte), incidendo sulla qualità del nostro riposo notturno. Questo a sua volta sembra legato a una serie di patologie mediche come un indebolimento del sistema immunitario o la depressione.
L’inquinamento luminoso ha effetti pesanti anche sulle specie animali, perfino quelle che vivono lontane dai centri abitati. Le luci al Led infatti, possono arrivare a decine di chilometri di distanza. Il discorso ambientale si estende poi all’evidente spreco di energia ( e risorse economiche). Un problema che riguarda particolarmente l’Italia che è un paese con un altissimo tasso di inquinamento luminoso.
C’è però un aspetto meno pratico ma ugualmente importante. La maggior parte dei cittadini di tutto il pianeta, non è in grado di vedere il cielo stellato incontaminato. Pensateci bene, lo spettacolo di un cielo stellato non inquinato da luci artificiali non lo abbiamo mai visto. Fa un po’ impressione vero? Eppure c’è una magia di incomparabile bellezza – altro lo skyline di New York – proprio sulle nostre teste, ogni notte.
Un fotografo e astrofisico del Planetario di Roma, Gianluca Masi, -da sempre impegnato sul tema dell’inquinamento luminoso – ha dunque creato un progetto particolare e molto suggestivo. Non banalizzando il tutto con foto di cieli stellati privi di luci artificiali, ma catturando quell’attimo fuggente in cui i corpi celesti sfiorano la Terra: l’orizzonte. Per gli antichi era un momento da celebrare, noi non ce ne accorgiamo nemmeno, presi dalle nostre vite frenetiche.
E lo ha fatto scegliendo la Città Eterna che, con le sue rovine non può che enfatizzare quel concetto di magico incanto che si ripete da migliaia di anni.
In Carpe Sidera. La meraviglia del cielo sulla bellezza di Roma, una mostra fotografica che si inaugurerà il 6 dicembre presso il Museo Civico di Zoologia ci Roma, trenta fotografie restituiscono altrettanti barlumi, frammenti di bellezza. da contemplare con l’anima più che con gli occhi.
Come ha spiegato lo stesso ricercatore:
Tutti dovrebbero prendersi cura del firmamento e del suo immenso, antico valore culturale, preservandolo per le generazioni future. Svolgendo il mio lavoro di divulgazione sull’uso eccessivo della luce artificiale, mi sono reso conto che una delle maggiori difficoltà da superare è proprio questa: coloro che vivono in città non vedono il cielo stellato, dunque non si accorgono che vi è un patrimonio di bellezza e conoscenza – il cielo stellato – in via di estinzione. Questo rende molto più difficile sensibilizzare il cittadino sulla questione dell’inquinamento luminoso.
E’ davvero importante dimostrare che il cielo stellato merita di essere contemplato ed osservato anche dalle aree urbane, dove del resto si concentra buona parte della popolazione. E’ il primo passo verso una consapevole tutela del patrimonio della notte.
Il mio obiettivo, attraverso il progetto “Carpe Sidera“, è risvegliare la percezione del cielo notturno e della sua immensa bellezza, proprio nei luoghi dominati dalla luce artificiale. Mostrando momenti e barlumi di quello splendore ancestrale, suscitando il desiderio di goderne di più e meglio, si riesce a coinvolgere e promuovere più spontaneamente azioni e comportamenti responsabili, a tutela della metà superiore del paesaggio naturale, utili a contenere il dilagare dell’inquinamento luminoso.
Anche a questo scopo, come è nella vocazione di un museo che da sempre si occupa della divulgazione scientifica – i venerdì dedicati alla difesa dell’ambiente o gli incontri con gli astrofisici del planetario di Roma anche per famiglie e bambini ne sono una prova costante- nel corso della mostra si svolgeranno, ad ingresso libero fino a esaurimento posti, alcuni incontri tenuti dal fotografo stesso sulla fotografia notturna e sui fenomeni osservati e immortalati nelle fotografie. Per maggiori informazioni sugli incontri visitare il sito www.museodizoologia.it
Informazioni:
Carpe Sidera. La meraviglia del cielo sulla bellezza di Roma
Museo Civico di Zoologia
Via Ulisse Aldrovandi, 18 – Roma
Dal 6 dicembre 2019 al 26 gennaio 2020
Da martedì a domenica dalle ore 9.00 alle 19.00 (ultimo
ingresso ore 18.00).
Giorni di chiusura: lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
Biglietto: € 7,00 intero (tariffa non residenti); € 5,50 ridotto
(tariffa non residenti).
Biglietto: € 6,00 intero (tariffa residenti); € 4,50 ridotto (tariffa
residenti).
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Per i possessori della MIC Card l’ingresso al museo è gratuito