La National Gallery di Londra porta per la prima volta una monografica del pittore olandese seicentesco Nicolaes Maes nel Regno Unito. La stagione biblica, quella degli “origliatori”, quella dei ritratti: tutte le tappe fondamentali di un artista incredibilmente prolifico in mostra dal 22 febbraio 2020 al 31 maggio 2020.
Se ne sta ai piedi di una scala, con il dito alzato alle labbra, implorando segretezza. Chi è? È l’ascoltatore, colui che origlia, chi guarda di nascosto con le orecchie. è una delle figure più celebri del pittore tedesco Nicolaes Maes (1634 – 1693), per la prima volta presentato in mostra dalla National Gallery di Londra.
Come detto, si tratta della prima monografica di sempre dedicata all’artista nel Regno Unito: una preziosa occasione per addentrarsi nelle pieghe di un abile pittore – pupillo di Rembrandt, fino a quando non se ne distaccò per seguire la propria starda – e di un altrettanto sagace businessmen – tanto che nell’ultimo parte della sua carriera arrivò a realizzare addirittura 900 ritratti. Nicolaes Maes: Dutch Master of the Golden Age, programmata dal 22 febbraio 2020 al 31 maggio 2020, si propone quindi come una sorta di primo tassello nella ricerca attorno a questo soggetto tutt’altro che scontato.
Sono quindi 48 le opere, tra tele e disegni, che delineano l’attività creativa di Maes. Attraverso tre sale che riflettono tre periodi distinti della carriera dell’artista, l’esposizione indaga le origni di Maes come pittore di scene storiche e bibliche, del passaggio ai dipinti raffiguranti la vita quotidiana (per i quali è oggi maggiormente conosciuto), fino agli ultimi decenni quando si distinse come uno dei ritrattisti più ricercati dell’Olanda del XVII secolo.
La prima sala, dedicata al periodo biblico dell’artista, presenta dunque il dipinto su larga scala Christ Blessing the Children (di proprietà della National Gallery) che sfrutta il gioco di luci reso famoso dal suo insegnante – tanto che potrebbe anche essere stato dipinto mentre l’artista era ancora nel laboratorio di Rembrandt. Le storie bibliche continuano con dipinti come l’Adorazione dei pastori (The J. Paul Getty Museum, Los Angeles) e il Sacrificio di Isacco (Agnes Etherington Art Center, Queen’s University, Kingston, Canada). Quest’ultimo in particolare appare come una rielaborazione di un dipinto dello stesso soggetto realizzato da Rembrandt, ma con una differenza fondamentale: Maes descrive il momento drammatico proprio prima che l’angelo impedisca ad Abramo di sacrificare suo figlio. Qui, nonostante la chiara influenza del maestro, Maes evidenzia già uno stile personale che lo porterà a distinguersi individualmente come artista.
La sua dimensione più originale la trova nella serie degli eavesdropper, degli “origliatori”. La selezione in mostra presenta tre di questi dipinti, dove il personaggio centrale della scena rompe la quarta parete e guarda direttamente lo spettatore. Attraverso l’uso della prospettiva e la disposizione dello spazio interno, Maes costruisce composizioni inventive in cui lo spettatore è in grado di spiare la scena su cui si intromette l’ascoltatore. In The Eavesdropper di Apsley House sembra che una serva stia trascurando i suoi doveri di badare ai figli mentre il suo amante si sporge da una finestra aperta. Normalmente, l’ascoltatore in queste opere è la casalinga, ma in The Eavesdropper della Guildhall Art Gallery, Maes ha compiuto invece, per esempio, un’inversione insolita. Qui, è il servo che si nasconde dietro la scala, mentre la casalinga in una stanza sul retro della casa è la persona che viene spiata.
La passione voyeuristica di Maes si approfondisce anche in altre declinazioni, diventando sempre più dettagliata. Se inizialmente provò a dipingere, prevalentemente donne, intente in lavori domestici, azioni quotidiane, gesti semplici, ma la vera svolta la ottenne sfruttando il mercato dei ritratti. Si stima addirittura che durante questo periodo, trascorso ad Amsterdam, l’artista abbia realizzato circa 900 ritratti assecondando le ricche commissioni. La terza e ultima sala è così dedicata a questi ritratti, che rivelano come il suo stile si è sviluppato in modo da riflettere la moda prevalente della fine del 17 ° secolo. Una ricetta che lo colloca nella cerchia di artisti in grado di produrre come un businessman.