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La caparbietà della vita e il sentimento dell’esistenza negli scatti di Kenro Izu. Il silenzio di Pompei in mostra a Modena

Casa degli Amorini Dorati, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa ai pigmenti Casa degli Amorini Dorati, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa ai pigmenti
Casa degli Amorini Dorati, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa ai pigmenti
Casa degli Amorini Dorati, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa ai pigmenti

Dal 6 dicembre 2019, il MATA di Modena ospita 55 fotografie inedite donate dall’artista Kenro Izu al FMAV – Fondazione di Modena Arti Visive. L’artista giapponese ricostruisce il clima sospeso di Pompei il giorno seguente all’eruzione del 79 d.C, in bilico tra meraviglia e distruzione.

Accovacciate su se stesse, stese agonizzanti sul pavimento, inginocchiate in preghiera sono le figure protagoniste delle fotografie di Kenro Izu. Alcune lottano contro il loro triste destino, altre si arrendono semplicemente alla forza incontrastabile della natura, degustando con gli occhi, per l’ultima volta, la sagoma della loro amata città. Le persone e l’intera Pompei spazzate via dalla violenza della natura. I corpi degli stessi individui che si affacciavano alla morte quasi 2000 anni fa sono sopravvissuti però, come traccia dell’impotenza dell’essere umano di fronte al fato. È su questi corpi, ormai statue, che ogni giorno sorge il sole, turbati dalle gocce di pioggia e sfiorati dai soffi di vento. È una natura che non ha mai smesso di vivere, anche quando tutto sembrava perduto, quando la vita stessa si era spenta.

Casa di Apollo, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa ai pigmenti
Casa di Apollo, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa ai pigmenti

Kenro Izu (Osaka, 1949) da sempre è affascinato dalle antiche civiltà, in continua ricerca della genuinità della vita del passato. Nel 2015 decide di realizzare questo progetto, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei e dedicato all’antica città, senza neanche immaginare la suggestione e la meraviglia nascoste sotto le ceneri e le rovine. Le sue fotografie sono la testimonianza della piccolezza dell’essere umano, incapace di valutare il rischio che corre sfidando un gigante buono quanto crudele: la natura. Le 55 fotografie esposte presso il MATA di Modena evocano la doppia valenza di Pompei, una città che trasuda vita ma dove regna la morte.

Terme del Foro, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa al platino
Terme del Foro, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa al platino

Negli scatti di Kenro Izu, realizzati con il banco ottico, un tipo di fotocamera in uso fin dagli anni ’40 dell’Ottocento e fatti stampare su carta al platino, sono distinguibili proprio due entità: la morte e la vita. La morte si insinua silenziosa tra i corpi rugosi e pietrificati delle persone, rintanandosi tra le rovine e gli affreschi di Pompei. La vita invece è l’edera che segue il profilo degli edifici, gli alberi, il vento, un ciuffo d’erba. La vita, spazzata via una volta, riprende il suo normale corso, più rigogliosa di prima. Questo è quello che è successo anche ad Hiroshima, tragedia moderna e parallela al caso di 2000 anni fa. È a questa vita che si aggrappa Kenro Izu, il silenzio che regna in questi luoghi quasi sacri lo ha riportato al 79 d.C.
Le fotografie della mostra sono quindi un omaggio alla vita, capace di ripartire dopo qualsiasi avversità, incoraggiata e ispirata dal sentimento dell’esistenza.

Tempio di Apollo, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa al platino
Tempio di Apollo, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa al platino

Informazioni utili:

Kenro Izu. Requiem for Pompei

6 dicembre 2019 – 13 aprile 2020

MATA – Via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

Da mercoledì a venerdì: 11 – 13 e 16 – 19.

Sabato, domenica e festivi: 11 – 19

Chiuso lunedì e martedì.

Biglietto intero: 6 euro

Biglietto ridotto: 4 euro

Ingresso libero il mercoledì e la prima domenica del mese.

Casa degli Amorini Dorati, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa al platino
Casa degli Amorini Dorati, Pompei, Kenro Izu, 2016, stampa al platino

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