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Da Morandi fino a Cattelan: il collezionismo italiano contemporaneo in mostra a Piacenza

Mimmo Jodice Ercolano, 1999 Stampa giclée 74x74x2 Collezione De Iorio, Trento Mimmo Jodice Ercolano, 1999 Stampa giclée 74x74x2 Collezione De Iorio, Trento
Mimmo Jodice Ercolano, 1999 Stampa giclée 74x74x2 Collezione De Iorio, Trento
Mimmo Jodice, Ercolano, 1999, Stampa giclée, 74x74x2, Collezione De Iorio, Trento

150 opere, 18 collezioni, 8 sezioni, tutti i migliori artisti contemporanei. XNL Piacenza Contemporanea inaugura la sua attività espositiva – con sede nell’ex edificio industriale Enel – con una mostra d’eccezione. LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI. Collezionismo italiano contemporaneo riunisce dall’1 febbraio al 24 maggio 2020 la straordinaria doppia testimonianza – artistica e collezionistica – della grande arte che è stata, è e sarà.

I confini di questo mondo, ormai lo sappiamo, sono fluidi. C’è chi nella trasversalità delle professioni vede una minaccia, altri superano invece i limiti fiduciosi di poter ampliare i propri orizzonti. L’importante è fare le cose per bene e XNL Piacenza Contemporanea ha la mano buona per stupire tutti. Così un ex area industriale risalente ai primi decenni del Novecento – dove risiedevano gli uffici Enel, da qui Ex Enel e, contraendo ulteriormente, XNL – viene riqualificato in spazio espositivo immenso (quattro piani) dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e destinato ad accogliere una serie di mostre determinate a raccontare l’arte contemporanea e il tempo presente. Ma non solo: a tagliere in due le classiche dinamiche espositive è stata l’organizzazione – guidata dal curatore Alberto Fiz – che ha scelto di dialogare con i 18 maggiori collezionisti italiani e di portarli allo scoperto.

Giorgio Morandi Natura morta, 1956 olio su tela cm 36x45,7 Collezione Mattioli Rossi
Giorgio Morandi, Natura morta, 1956, olio su tela, cm 36×45,7, Collezione Mattioli Rossi

A dire il vero, come accennato prima, i confini al giorno d’oggi sono fluidi e quelli del mondo artistico non fanno eccezione. Dunque, sul solco del modello americano, numerosi collezionisti nostrani sono già da qualche tempo vere e proprie istituzioni espositive (la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino è forse il caso più noto). Il passaggio cela probabilmente più opportunità che incognite, dando modo a tutti di apprezzare il risultato della loro inesausta attività, spesso votata alla ricerca e alla scoperta. Così la mostra di debutto di XNL, intitolata LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI. Collezionismo italiano contemporaneo – titolo ispirato ad un’opera di Cattelan, in mostra – svela l”identità e le collezioni di questi soggetti spesso operanti nell’ombra, proponendo una selezione precisa delle loro opere.

La rivoluzione siamo noi analizza la figura del collezionista intesa come mecenate del Terzo Millennio. Ma anche come ordinatore del caos e costruttore di una nuova progettualità dove lui stesso diventa responsabile. In tal senso, il collezionista non è un semplice acquirente di opere d’arte ma con le sue scelte assume un ruolo da protagonista nella vita pubblica”

 

Alberto Fiz, Curatore della mostra

Katja Novitskova, Approximation (polar bear), 2017 Digital print on aluminum, cutout display, acrylic glass 148x226x38 cm Collezione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Katja Novitskova, Approximation (polar bear), 2017, Digital print on aluminum, cutout display, acrylic glass, 148x226x38 cm, Collezione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Robert Morris, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Mario Merz, Keith Haring, Gerhard Richter, Daniel Buren, William Kentridge, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Penone questi alcuni dei nomi più altisonanti che catalizzano ormai da tempo l’interesse del collezionismo mondiale e che a Piacenza trovano un’inedita e particolare collocazione a fianco di artisti più contemporanei quali Ghada Amer, Sislej Xhafa, Roberto Cuoghi, Urs Fischer, Zang Huan, Tobias Rehberger, Thomas Hirschhorn, Teresa Margolles, Zanele Muholi.

La compresenza di tutte queste personalità è resa possibile dal preciso taglio curatoriale, che ha scelto di annullare le distanze temporali e geografiche optando per una divisione contenutistica. Così Fiz, in sinergia con i collezionisti, ha deconstualizzato – dalle raccolte private – e ricontestualizzato – nel complesso organico della mostra – 150 opere tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni. Ne risultano allora 8 sezioni che, oltre a proporre un approfondimento culturale e artistico di primo livello, testimoniano la vitalità e la lungimiranza dell’attività collezionistica come mecenatismo moderno in grado, talvolta, di supplire alle carenze delle istituzioni primarie. Tanto che la mostra è accompagnata dalle video-interviste ai collezionisti, raccolte e montate da Roberto Dassoni e Eugenio Gazzola, che raccontano il percorso di questi soggetti centrali nell’odierno sistema artistico.

Maurizio Cattelan, La rivoluzione siamo noi, 2000 Acciaio, cera e legno 190x47x52 cm Collezione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Maurizio Cattelan, La rivoluzione siamo noi, 2000, Acciaio, cera e legno, 190x47x52 cm, Collezione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Ecco allora una breve introduzione alle sezioni:

Complicità

Il percorso si apre con la complicità, ovvero con la dialettica tra collezionista e artista che si esplicita attraverso una serie di “ritratti – dediche” che coinvolgono i collezionisti e gli artisti.

Gli artisti: Eduardo Arroyo, Elizabeth Aro, Barry X Ball, Jake and Dinos Chapman, Clegg & Guttmann, Matteo Fato, Thorsten Kirchhoff, Luigi Mainolfi, Alessandro Mendini, Helmut Newton, Niki de Saint Phalle, Michelangelo Pistoletto, Alice Ronchi, Thomas Struth.

Domestiche alterazioni

L’ambiente della casa e tutto ciò che ad essa è collegata, dall’arredamento al cibo, subisce una profonda trasformazione con effetti ironici e paradossali.

Gli artisti: Mario Airò, Ghada Amer, Paolo Canevari, Loris Cecchini, Wim Delvoye, Gintaras Didziapetris, Stefania Galegati, Petrit Halilaj, Huang Yong Ping, Yayoi Kusama, Aldo Mondino, Adrian Paci, Athena Papadopoulos, Pino Pascali, Bruno Peinado, Giulia Piscitelli, Paola Pivi, Martha Rosler, Sam Samore, Armando Testa, Richard Wentworth, Tom Wesselmann.

William Kentridge Promised Land (Situs Terrae Canaan, sive Terrae Promissionis, hodie Palaestinae, Santissime Bibliorum), 2008 Arazzo 300x335 cm Collezione Gemma De Angelis Testa, Milano
William Kentridge, Promised Land (Situs Terrae Canaan, sive Terrae Promissionis, hodie Palaestinae, Santissime Bibliorum), 2008, Arazzo, 300×335 cm, Collezione Gemma De Angelis Testa, Milano

Rovesciare il mondo

Il titolo prende spunto da un’opera di Lara Favaretto (Mondo alla rovescia) sul tempo sospeso ma si estende a questioni sociali e politiche di fondamentale importanza che spaziano dal cambiamento climatico alla questione migratoria.

Gli artisti: Marina Abramović, Francesco Arena, Georg Baselitz, Berlinde de Bruyckere, Alberto Burri, Jimmie Durham, Lara Favaretto, Paolo Grassino, Thomas Hirschhorn, Carsten Höller, Invernomuto, Teresa Margolles, Paul McCarthy, Mike Nelson, Katja Novitskova, Mimmo Rotella, Robert Rauschenberg, Ed Ruscha, Sisley Xhafa.

Enigma

Il mistero insondabile è il filo rosso che lega la ricerca dei collezionisti e l’indagine degli artisti.

Gli artisti: Magdalena Abakanowicz, Matthew Barney, Alighiero Boetti, Sophie Calle, Francesco Clemente, Giorgio de Chirico, Gino De Dominicis, Flavio Favelli, Dan Flavin, Gloria Friedmann, Andrea Galvani, Emilio Isgrò, Anish Kapoor, Joseph Kosuth, Osvaldo Licini, Allan McCollum, Marisa Merz, Giorgio Morandi, Robert Morris, Shirin Neshat, Ahmet Öğüt, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Alessandro Pessoli, Emilio Prini, Andres Serrano, Alexandre Singh, Gilberto Zorio.

Tomás Saraceno Se 60 Flying Garden, 2006 60 palloncini in pvc, elastici, pianta di tillandsia, elio dimensioni variabili Collezione Agiverona
Tomás Saraceno, Se 60 Flying Garden, 2006, 60 palloncini in pvc, elastici, pianta di tillandsia, elio, dimensioni variabili, Collezione Agiverona

L’altro visto da sé

“Ciò che conta per noi è di far la prova della nostra esistenza” scrive Jean Baudrillard nel pamphlet che dà il nome a questa sezione dove i destini degli artisti e dei collezionisti s’incrociano in una serie di lavori che vanno oltre la semplice rappresentazione

Gli artisti: Vincenzo Agnetti, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Mario Ceroli, Enzo Cucchi, Günther Förg, Francesco Gennari, Nan Goldin, Zhang Huan, Ilya Kabakov, Alex Katz, Mike Kelley, Barbara Kruger, Myriam Laplante, Sarah Lucas, Marcello Maloberti, Robert Mapplethorpe, Marzia Migliora, Yasumasa Morimura, Zanele Muholi, Luigi Ontani, Tony Oursler, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Jaume Plensa, Thomas Ruff, Julian Schnabel, Cindy Sherman, Kiki Smith, Franco Vaccari, Marcella Vanzo, Francesco Vezzoli, Bill Viola.

Controllare il caos

La sezione propone modelli linguistici differenti che hanno come elemento unificante quello di esprimere l’energia vitalistica insita nella materia attraverso un’azione che, di volta in volta, può essere differente

Gli artisti: Ben, Daniel Buren, Tony Cragg, Piero Fogliati, Lucio Fontana, Ellen Gallagher, Keith Haring, Damien Hirst, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Mario Merz, Tatsuo Miyajima, Fabrizio Plessi, Hisachika Takahashi.

Andy Warhol Vesuvio, 1984 Acrilico su tela 80x100 cm Collezione Consolandi, Milano
Andy Warhol, Vesuvio, 1984, Acrilico su tela, 80×100 cm, Collezione Consolandi, Milano

Esplorazioni

Un percorso che rappresenta un ulteriore elemento d’intersezione tra la ricerca dei collezionisti e quella degli artisti: il viaggio.

Gli artisti: Giovanni Anselmo, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Corrado Bonomi, Chiara Camoni, Roberto Cuoghi, Nicola De Maria, Luciano Fabro, Urs Fischer, Piero Gilardi, Andreas Gursky, Mona Hatoum, Francesco Jodice, William Kentridge, Richard Long, Claudia Losi, Fausto Melotti, Giuseppe Penone, Gianni Pettena, Gianni Piacentino, Tobias Rehberger, Gerhard Richter, Tomás Saraceno, Thomas Struth, Andy Warhol, Erwin Wurm, Andrea Zittel.

Spazi di monocromia

L’ultima sezione si sviluppa attraverso una fondamentale serie di lavori sulla monocromia proposti nella sede della Galleria Ricci Oddi.

Gli artisti: Stefano Arienti, Marco Bagnoli, Barry X Ball, Domenico Bianchi, Enrico Castellani, Alberto Garutti, Mimmo Jodice, Wyatt Kahn, Wolfgang Laib, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Pietro Roccasalva, Remo Salvadori, Mario Schifano, Gregor Schneider, Ettore Spalletti, Luca Vitone.

Ilya Kabakov Holiday#5, 2014 Olio su tela 100,5x160x8 Collezione Ernesto Esposito, Napoli
Ilya Kabakov, Holiday#5, 2014, Olio su tela, 100,5x160x8, Collezione Ernesto Esposito, Napoli

COLLEZIONI
Collezione Agiverona; Collezione Alt, Bergamo; Collezione Consolandi, Milano; Collezione De Iorio, Trento; Collezione Ernesto Esposito, Napoli; Collezione Floridi, Roma; Collezione Giuliani, Roma; Collezione Gori-Fattoria di Celle, Pistoia; Collezione La Gaia, Busca; Collezione Emilio e Luisa Marinoni, Lurago Marinone; Collezione Mattioli Rossi; Collezione Mazzolini, Bobbio; Collezione Nomas Foundation, Roma; Collezione Claudio e Maria Grazia Palmigiano, Milano; Collezione Pierluigi e Natalina Remotti, Milano/Camogli; Collezione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Collezione Giuliana e Tommaso Setari, Parigi/Bruxelles, Collezione Gemma De Angelis Testa, Milano.

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