Il 2020 è appena cominciato ma già iniziano i preparativi per la nuova edizione di Arte Fiera (Bologna, 24-26 gennaio). Oltre alle tre giornate in cui le gallerie presenteranno le proprie proposte a collezionisti e curiosi tra i corridoi dei padiglioni fieristici, il capoluogo emiliano si prepara a ospitare una serie di inaugurazioni ed eventi che animeranno la città in occasione di Art City 2020. Tra queste, due mostre realizzate in collaborazione con la Banca di Bologna che vogliono far riflettere su alcune questioni di importanza primaria per il mondo dell’arte e non solo.
Anche per questa edizione di ArteFiera -la 44esima- la Banca di Bologna si conferma una realtà capace di giovare alla vita culturale della propria città. Dopo le mostre organizzate negli anni passati (Elia Cantori nel 2018 e di Matteo Fato nel 2019), quest’anno la Banca destinerà i suoi spazi a due nuove esposizioni, una collettiva e l’altra monografica.
La prima si chiama Le realtà ordinarie ed è una collettiva di 13 artisti (Helene Appel, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Andrew Grassie, Clive Hodgson, Maria Morganti, Carol Rhodes, Salvo, Michele Tocca, Patricia Treib, Phoebe Unwin, Rezi van Lankveld), tutti accomunati dalla scelta della pittura come medium espressivo.
Ospitata nel salone di Palazzo de’ Toschi dal 21 gennaio al 23 febbraio 2020, la mostra sarà un’occasione per riflettere sulla pittura contemporanea, chiedendosi se questa abbia ancora qualche tratto in comune con la tradizione più classica. Quadri di genere si affiancano ad esperimenti astratti, cercando di indagare come l’attrazione dell’uomo verso temi codificati quali i paesaggi, le nature morte o le sue di interno sia resistita indenne al passare degli anni. Un progetto in cui l’ordinario del titolo rimanda tanto al quotidiano quanto al ritorno all’ordine a suo tempo ricercato dalle avanguardie del secondo dopoguerra.
La seconda è una personale dedicata a Margherita Moscardini, artista classe ’81 che per l’occasione avvierà un dialogo diretto con la sede di Piazza Galvani della Banca, dando vita a In the light of (21 gennaio – 21 febbraio 2020), scenica citazione de “Le Origini del Totalitarismo” di Hanna Arendt. The Decline of the Nation State and the End of the Rights of Man, oltre a citare il titolo del nono capitolo del libro, vuole stimolare una riflessione sul tema dello stato-nazione e di come all’interno di esso non trovino posto le minoranze, sempre più ostracizzate al posto che essere protette. In un periodo in cui il problema si ripete, la proposta è che sia la città a farsi portatrice del cambiamento, segnando un punto di partenza come luogo di protezione giuridica estesa ai suoi abitanti.
*Margherita Moscardini