L’arte, la cultura e la bellezza premiano l’attenzione e gli ascolti televisivi. Rai e Mediaset non perdono l’occasione di tuffarsi in un mondo che tempo fa sarebbe stato definito monotono e pesante, ma che ora risulta variegato e divertente per un pubblico che ha imparato a reclamarlo da poco, complice il dilagare del turismo di massa.
I palinsesti degli ultimi mesi parlano chiaro: è iniziata il 4 gennaio scorso la seconda edizione di Meraviglie – La penisola dei tesori, il programma-record di ascolti condotto e scritto da Alberto Angela, che andrà in onda di sabato per altre tre serate. La prima puntata è stata seguita da 4.649.000 spettatori con il 23,01 % di share; argomenti principali, Capri (con Villa Jovis e Villa Lysis), il Palazzo Reale di Torino, la Fontana di Trevi a Roma. Ognuna di queste mete è stata inquadrata in una chiave accattivante: la storia, il costume e la mondanità per Capri, i luoghi non accessibili al pubblico e le vite dei reali per la reggia torinese, l’acqua di Roma tra fontane, acquedotti e fontanelle. Ognuna di queste scene italiane è stata ripresa con maestria da ogni angolazione, senza far mancare l’aiuto ormai indispensabile dei droni con le loro spettacolari vedute dall’alto; inoltre sono intervenuti i beniamini del pubblico a raccontare la “loro” Capri (il regista Mario Martone), Torino (il fantasista Arturo Brachetti), Roma (l’attore e regista Carlo Verdone). Scelte non rivoluzionarie, ma sapientemente condotte e miscelate dalle mani di un professionista come Angela, aiutato dalla squadra di lavoro e dai mezzi della sede Rai di Napoli.
Meraviglie arriva dopo poche settimane dalla serata-evento di Mediaset, La Grande bellezza – Il Vaticano (18 dicembre scorso), condotta dall’attore Cesare Bocci accompagnato dalla direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta. Anche in questo caso, pur non raggiungendo i numeri della rete ammiraglia Rai, Canale 5 ha raccolto una messe di spettatori (2.327.000 e 12%), sfiorando il risultato della fiction di Rai1 trasmessa la stessa sera. Taglio divulgativo, titolo aulico, linguaggio didascalico e immagini spettacolari accomunano, pur nelle differenze di stile, Meraviglie e Grande bellezza. Resta l’immenso merito di rischiare l’argomento arte in prima serata sulle reti più popolari di entrambi i gruppi televisivi.
Se spostiamo lo sguardo di poco verso la terza rete Rai, su temi simili troviamo esperimenti diversi. #Generazione Bellezza, il programma del giornalista Emilio Casalini, andato in onda per cinque giorni di seguito, dal 6 al 10 gennaio, nella fascia detta “access prime time” (ore 20.20, per intendersi quella dei telegiornali e anche di Striscia la notizia) ha fatto registrare ascolti intorno al milione e 200.000 spettatori, per il 5% di share. Casalini ha accompagnato il pubblico sul filo di una tesi interessante: vi dimostro che l’arte e la cultura fanno bene al territorio e all’economia. E lo ha fatto con un linguaggio a base di hashtag, video girati con lo smartphone e indirizzi web. Abbiamo visto, così, che nel Rione Sanità di Napoli si creano cooperative per restaurare e aprire al pubblico le catacombe, che la Centrale Montemartini di Roma prende vita grazie a un architetto visionario che apparentemente voleva solo allestire una mostra e che il Parco Archeologico di Siponto, in Puglia, ha moltiplicato le visite con un’originale installazione basata sulla realtà virtuale e creata da un giovane artista.
Stessa rete, stile differente per Corrado Augias e le quattro puntate di Città segrete andate in onda fino al 14 dicembre il sabato in prima serata su Rai3, con risultati tra il milione e 200.000 e il milione e mezzo di spettatori, per uno share fra il 6 e il 7 per cento. Una narrazione da vero scrittore (il programma è il seguito naturale dei libri di Augias sulle città) è il fulcro delle vicende storiche e artistiche di Mosca, Vienna, Venezia e Roma. Anche in questo caso, come per il più popolare Meraviglie, le biografie e le storie curiose sono davvero tante; ma, grazie alla chiave culturale a cui Augias non rinuncia, il respiro e l’atmosfera sono da veri amatori.
Oltre alle reti generaliste, ci sono poi i palinsesti delle reti tematiche: Rai5, Rai Storia, Sky Arte ecc., dove tutta la programmazione è basata su arte e cultura. Ma questa è ancora un’altra tv.