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La Fornarina come non l’avete mai vista. A Palazzo Barberini l’apertura della teca e giornate di studio aperte al pubblico!

Fornarina Raffaello Fornarina Raffaello dettaglio
Fornarina Raffaello
Fornarina Raffaello dettaglio

Il 28, 29 e 30 gennaio la teca in cui è conservata la Fornarina di Raffaello sarà aperta  per sottoporre il capolavoro a studi e indagini per mezzo di avanzate tecnologie. Per i visitatori l’eccezionale opportunità di ammirarla dal vivo e parlare con i curatori.

La Fornarina: un enigma ancora irrisolto

E’ uno dei capolavori più amati ed enigmatici di Raffaello e forse, di tutto il Rinascimento. Completata poco prima della sua morte, l’opera nasconde tanti misteri. L’unica certezza sembra essere la passione che l’artista provava per la musa della sua opera. Non serve un critico d’arte per coglierne una carnale e al tempo stesso eterea ossessione.Da un lato lo sguardo languido e la nudità nella posa seducente di una maliziosa ‘Venere Pudica‘ . Dall’altro i seni acerbi, le carni bianche, come dipinte di luce.

Tante le tesi sull’opera. E soprattutto sull’identità della ragazza. Sulla complicità tra artista e modella invece, sembrano essere un po’ tutti d’accordo. Anche il più scrupoloso dei critici d’arte non può ignorare il seducente gioco amoroso  tra di due.

Del resto, se proprio servisse una prova, nel dipinto a olio si trova un particolare, nemmeno troppo celato che non lascia adito a dubbi. Il bracciale che cinge il braccio della giovane, ha inciso il nome ‘Raphael’. Cosa può essere se non un sigillo d’amore tra i due? Inoltre Raffaello conservò per sempre la tavola, probabilmente l’opera che ha amato di più, al punto tale di tenerla per sempre con sé.

Raffaello Sanzio (Urbino 1483 - Roma 1520), La Fornarina, 1520 ca., olio su tavola
Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520), La Fornarina, 1520 ca., olio su tavola
Courtesy Image Gallerie d’arte antica di Palazzo Barberini

Quel volto lo troveremo in altre opere, in particolare nella celebre Velata, conservata a Palazzo Pitti. E’ lei non c’è dubbio, il grande amore di Raffaello, la donna che amerà fino alla prematura morte avvenuta nel 1520. L’unica tra le tante avventure che certo non erano mancate al bel giovane di Urbino.

Altra certezza tra tanti misteri. La ragazza non è di certo la Maria Bibbiena citata in uno dei due epitaffi posti nei pressi della tomba di Raffaello posta al Pantheon. Pare che Raffaello avesse acconsentito a sposare la nobildonna per motivi di opportunità, ma che rinviasse in continuazione le nozze perché evidentemente il suo cuore apparteneva a un’altra donna.

Chi esattamente? La tesi più accreditata (da una serie di impressionanti circostanze),indica in una splendida giovane del quartiere Trastevere di Roma, il volto della celebre Fornarina. Figlia di Francesco Liuti fornaio del rione – da qui il nome ‘Fornarina’ – quindi una popolana, lontana dal mondo dorato del già famoso e osannato Raffaello.

Sul primo incontro -o meglio colpo di fulmine- ci sono due versioni. Lei affacciata alla finestra della sua casa a Trastevere (tre in particolare le abitazioni candidate a essere la casa della Fornarina) e lui che se ne innammora al primo sguardo. Il quartiere infatti,  si trovava vicino un cantiere dove Raffaello stava lavorando a una delle sue opere.

L’altra meno romantica, fornita dal Vasari, secondo la quale Raffaello rimane folgorato dalla bellezza del corpo seminudo della giovane intenta a fare il bagno nelle acque del Tevere.

Tante le coincidenze che avvalorano la tesi che fa coincidere la  Fornarina alla giovane popolana di Trastevere. Due colpiscono in particolare.Una è la perla tra i capelli, presente sia nel dipinto di Palazzo Barberini che ne La Velata degli Uffizi. Il termine greco margaritès  significa “perla, gemma”. E la giovane trasteverina si chiamava, guarda caso, Margherita.

Raffaello- La velata
Raffaello – La Velata – Courtesy Imaage Scuderie del Quirinale

Un’altra la circostanza, ancora più impressionante  sembra confermare l’identità della ragazza in Margherita Liuti.  Pochi mesi dopo la prematura morte di Raffaello- tralasciamo al momento le leggende sulle cause della dipartita dell’urbinate – la giovane si chiuderà in un convento per non uscirne più. E questo è riportato in documenti ufficiali.

La passionale vicenda tra i due ha continuato a ispirare opere letterarie e artistiche nel corso dei secoli. Lo stesso Picasso ne era ossessionato, anche se più dal lato erotico che non sentimentale.

Le giornate di studio offriranno nuovi spunti?

A distanza di tanti anni, il mistero intorno alla figura di questa giovane dagli occhi scuri continua ad ammaliare e non c’è dubbio che il dipinto sarà al centro dell’attenzione nella mostra che aprirà i battenti il 5 marzo presso le Scuderie del Quirinale.

Chissà se le giornate di studio che lo staff di Palazzo Barberini ha deciso di dedicare al celebre dipinto prima che raggiunga le Scuderie del Quirinale, serviranno a offrire nuovi spunti. A  parte l’identità della ragazza ci sono ancora tanti altri aspetti controversi. Come il successivo intervento di Giulio Romano, allievo di Raffaello. O la presenza di una fede nuziale poi cancellata.

Indubbiamente una grande occasione quella di partecipare alle giornate di studi, Non solo sarà possibile vedere la Fornarina da vicino ma anche assistere al lavoro degli esperti sul dipinto e scoprire i segreti dell’opera. Come recita infatti la nota diffusa sui social da Palazzo Barberini:

“I lavori sono aperti al pubblico continuativamente dalle 10.00 alle 18.00. Ma alle 11.00 c’è anche la possibilità, prenotandosi in biglietteria, di incontrare e dialogare con i curatori e i restauratori del museo per conoscere meglio la storia e la tecnica di questo fondamentale ritratto”.

Informazioni

28,29 e 30  gennaio 2020

Lavori aperti dalle 10 alle 18, sala 7, senza prenotazione

Incontri guidati con gli esperti , ore 11, sala 7, prenotazione obbligatoria in biglietteria.

Le visite sono gratuite previo acquisto del biglietto

Info: https://www.barberinicorsini.org/

 

 

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