Crescono i visitatori e aumentano i servizi. La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia incrementa del 23% il numero dei visitatori rispetto al 2018, per un totale di 96.238.
Prosegue il trend di crescita del numero di visitatori della Galleria, che nel 2019 si conferma il maggiore polo d’attrazione culturale della regione. È stato un susseguirsi di proposte espositive volte da un lato a valorizzare il patrimonio conservato nel museo, dall’altro a proporre all’attenzione del pubblico temi e opere capaci di suscitare un interesse esteso anche oltre i confini della collezione e degli stretti studi storico-artistici.
Nell’anno sono proseguiti i progetti e le attività legati all’accoglienza dei disabili: dalle persone che hanno difficoltà motorie, ai sordi, ai ciechi o ipovedenti, agli anziani con deficit cognitivi. Da quest’anno la Galleria ha rivolto il suo messaggio anche ai carcerati, poiché l’arte è anche uno strumento per aprirsi a nuovi orizzonti, occasione di sperimentazione, conoscenza, di impegno e di riscatto.
Come di consueto, anche nel 2019 le collaborazioni con altre istituzioni culturali pubbliche e private o con le associazioni culturali locali e nazionali che operano nel territorio sono proseguite e si sono estese, all’insegna di uno spirito sinergico e collaborativo che testimonia la crescente capacità del museo di svolgere il ruolo di attrattore culturale, anche offrendo una ribalta ad altri soggetti con i quali è possibile lavorare per il raggiungimento di comuni obbiettivi. È in questo quadro che, utilizzando lo strumento dell’Art Bonus, si è potuto avviare il progetto “Il divin pittore e la sua Scuola”, attraverso cui i mecenati di Confindustria Umbria hanno sostenuto il restauro di opere del Perugino e di altri artisti della sua cerchia. Questi interventi saranno oggetto nel 2020 di uno specifico evento espositivo volto a valorizzare con la presentazione al pubblico e la produzione di nuovi studi e relazioni di restauro, il concreto beneficio che l’intervento dei privati può assicurare al patrimonio artistico delle comunità.
Parallelamente, come già accennato, anche le relazioni con altre istituzioni museali nazionali e internazionali hanno consentito di far conoscere la Galleria e il suo straordinario patrimonio in Italia e all’estero ed è in questo quadro che sono stati concessi i numerosi prestiti di opere del museo per consentirne lo studio attraverso confronti e approfondimenti.
Inoltre è proseguito il lavoro di digitalizzazione relativo alle opere d’arte e all’Archivio dei restauri, implementando soprattutto i documenti dell’Archivio storico del museo grazie alle convenzioni sottoscritte con l’Archivio Moretti Caselli e con l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, che consentono di riunire e di conseguenza potere approfondire gli studi storici relativi all’origine della collezione della Galleria.
Il primo appuntamento del 2020 è previsto il prossimo 7 marzo con la mostra dedicata a Taddeo di Bartolo, artista della fine del XV secolo del quale in Galleria Nazionale si conservano numerosi dipinti; fino al 7 giugno la mostra, curata da Gail Solberg, propone un excursus storico critico reso particolarmente interessante e attrattivo grazie alla eccezionale ricostruzione di alcuni monumentali polittici dell’artista, oggi frammentariamente esposti in vari musei del mondo.