L’amica geniale – Storia del nuovo cognome, in onda dal 10 febbraio alle 21.30 su Rai1e RaiPlay, esce dallo scenario infantile del rione periferico, con le protagoniste Elena e Lila adolescenti e poi donne alle prese con la vita. In una Napoli dolente e malinconica, ma al tempo stesso vitale e frenetica, prende forma un grande affresco corale, un videoromanzo di formazione che parla del nostro paese e lo comunica anche fuori dai confini nazionali.La produzione (che per questi ultimi otto episodi, due a serata per quattro lunedì, ha sostenuto costi intorno ai 40 milioni di euro) ha già confermato che la terza serie si farà, anche se, spiegano, è presto per parlarne.
Chi ha letto i libri di Elena Ferrante lo sa: la vita della gente alle porte di Napoli, tra gli anni ’50 e ’60, è dura. E anche nella fiction televisiva si comincia subito con scene crude e atmosfere cupe. Le due giovani donne, (interpretate con molta convinzione da Gaia Geraci, Lila, e Margherita Mazzucco, Elena-Lenu’), l’una appena sposata e l’altra alle prese con gli ultimi anni del liceo, sono spaesate e inquiete, a tratti infelici, vessate e raggirate dagli uomini che le circondano;ma come succedenella vita vera, la loro vitalità, la giovinezza, l’amicizia, l’amore e la passione le spingono verso il futuro. Una delle novità della seconda serie è l’ambientazione delle vicende, che dal rionesi apre verso il centro di Napoli (la storica Piazza dei Martiri, dove Lila ha un negozio di scarpe), verso l’Isola di Ischia dove trascorrono le vacanze(con il Castello Aragonese e le splendide spiagge, che in verità sono quelle di Gaeta), e poi ancora verso Pisa dove Elena va all’Università(con il Lungarno e il centro storico). E mentre le due protagoniste si muovono in questi luoghi, il pubblico rivive la storia italiana recente, con il riscatto dalla miseria, il maschilismo, la maternità vissuta come un dovere,lo scontro di classe, le prime contestazioni, le più moderne prese di coscienza. Elo studio come ascensore sociale, rappresentato da Elena che quasi senza accorgersene decide di abbandonare i cattivi maestri e di seguire quelli buoni, l’insegnante delle elementari e la professoressa del liceo, innanzitutto.
Spiega Saverio Costanzo, regista della fiction(in questo caso insieme ad Alice Rohrwacher, che ha girato la quinta e la sesta puntata): “Nella prima serie, i personaggi ragionavano ed agivano come gli italiani degli anni ’50: ancora non capivano bene chi erano e dove dovevano andare. Nella seconda, la loro condizione evolve di pari passo alla storia italiana. E anche il linguaggio narrativo cambia: prima timido e didascalico, poi più cinematografico; ma sempre nel rispetto del libro di Ferrante”. E Alice Rohrwacher aggiunge: “Le puntate che ho diretto, ambientate ad Ischia, sono una sorta di microromanzo a sé. Siamo nell’estate del ’62, un periodo in cui la vita è cambiata un po’ per tutti; ed anche per Lila e Lenùci sarà un cambiamento che poi proseguirà al rientro dalle vacanze”.
La prima serie de L’amica genialeè stata seguita da una media di sette milioni di spettatori con il 30% di share. Il 30% del pubblico televisivo era rappresentato da ragazze dai 15 anni ai 24 anni. All’estero la serieha avuto 20 milioni di spettatori, nei 144 paesi in cui è stata distribuita. Prodotto da The Apartment, Wildside, Fandango, Rai Fiction ed HBO, L’amica geniale – Storia del nuovo cognome verrà distribuito da Nexo Digital il 27, 28 e 29 gennaio in 300 sale cinematografiche, dove saranno proiettati i primi due episodi dal titoloIl nuovo cognome e Il corpo.