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The Goop Lab: Gwyneth Paltrow imprenditrice della vulva e del benessere psichico

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goop lab gwyneth paltrowThe Goop Lab: Gwyneth Paltrow nella nuova serie Netflix ci guida nel suo impero della vulva e del benessere psichico

Il premio Oscar Gwyneth Paltrow ormai da diverso tempo si è reinventata imprenditrice della vulva. Da anni l’attrice ha drasticamente diradato la sua presenza sul grande schermo, ormai compare solo nelle vesti di Pepper Potts qui e là nei film del franchising Marvel, senza per giunta rendersi conto in quale pellicola finirà poi il girato. In Spiderman? No no, non ci sono in Spiderman. Sì Gwyneth, ci sei. Di recente l’abbiamo rivista in The Politician, serie Netflix – assurda e brillante – creata da Ryan Murphy dove interpreta la mamma adottiva di Ben Platt, ricca, eccentrica e salutista (lei). Per Ryan e Gwyneth è stata una rimpatriata, lui difatti l’aveva già diretta nel suo debutto come regista sul grande schermo, Correndo con le forbici in mano e poi come guest star in Glee. Per lei, in particolare, è stata l’occasione perfetta per insediarsi nella piattaforma streaming più chiacchierata al mondo.

Limitarsi a sbaciucchiare Matt Damon sullo schermo non faceva per lei, così ha dichiarato Gwyneth, che ha ben deciso quindi di occuparsi di salute & bellezza, prima dando alle stampe ricettari salutisti e poi fondando un proprio impero di commercio e ricerca dedicato alle cosiddette terapie alternative.
Uova vaginali, saune vaginali, candele all’aroma di vagina, cerotti per riequilibrare l’energia, clisteri al caffè per riequilibrare l’umore… Sulle attività di Goop, la sua società che si occupa di benessere e lifestyle, ne abbiamo lette di tutti i colori, ora grazie alla serie The Goop Lab possiamo fare un tour nelle ultime tendenze alternative in merito alla cura del proprio corpo e della propria psiche. Perché la “nuova” ossessione dell’Occidente è il palazzo della mente e la conoscenza delle proprie profondissime emozioni. goop lab gwyneth paltrow goop lab gwyneth paltrowIs Gwyneth Paltrow Wrong About Everything?, questo il titolo del libro pubblicato già nel 2015 da Timothy Caulfield contro Goop e la mania delle star per la ricorsa alle terapie più bizzarre e alternative. La colpa più grave?, quella di fare da piattaforma e megafono per pratiche pseudoscientifiche e truffaldine in cui esperienze soggettive vengono spacciate per risultati e dati clinici.
Le critiche della comunità scientifica e le sanzioni per aver dato spazio a prodotti e professionisti controversi sono state fin da subito feroci. Tra le varie, per esempio, Gwyneth è responsabile di aver dato notorietà a Kelly Brogan, psichiatra esperta di medicina olistica e psicosomatica, ovviamente antivaccinista e promotrice di teorie contestatissime su HIV e AIDS (da noi edita con Ce la faccio da sola – curare la depressione senza farmaci).

Un infomercial per il suo business di pseudoscienza, con lo scopo di legittimare terapie e prodotti non sicuri: così è stato definito The Goop Lab dalla critica americana, che lo ha immediatamente stroncato. E sì, sicuramente l’intento è quello, eppure… Eppure The Goop Lab è irresistibile. La serie prodotta da Boardwalk Pictures, la stessa di Chef’s table e Street Food, si compone di 6 episodi da 30 minuti e scritta in maniera sopraffina: lei è serissima, eppure fa ridere.

Ovviamente Netflix dall’alto pone un freno (ogni episodio si apre con un disclaimer che raccomanda di consultare sempre il proprio medico) e quello che era atteso come il delirio olistico della Wanna Marchi americana (come ormai è stata ribattezzata dai più sarcastici) diventa una serie di consigli sull’ascoltare la propria mente e il proprio corpo dove la cosa più dannosa e fastidiosa è la fissa per il potere dell’empatia. Quella cosa, insomma, per cui la società moderna ci isola e non siamo più capaci a costruire ponti e legami con gli altri.

Gwyneth si trasforma in un’irresistibile Rosanna Lambertucci, elegantissima e dall’aria sempre leggermente scettica, che furbamente non fa mai trasparire il proprio endorsement, non concede troppo di sé ed esclama in continuazione con aria stupefatta “amazing…!”.

Si inizia subito con un focus sulle droghe psichedeliche come sostanze cliniche guaritive in ambiente terapeutico. Lo staff di Goop si è quindi offerto di sperimentare. Sicchè, due suoi collaboratori volano in Jamaica per provare la psicoterapia psichedelica con una bella tisana a base di funghi allucinogeni con lo scopo di affrontare problemi irrisolti e incapacità di trovare un fidanzato. Strafatti, piangono e ridono. Esperienza incredibile, dicono. Risultati ottenuti? Non si capisce.

Nel secondo episodio la Paltrow ospita Wim Hof, il guru del freddo (uno tipo Mauro Corona, per capirci) che tramite respirazione, temperature polari (bagni tra i ghiacci mortali) e determinazione sconfigge stress, virus e infiammazioni predicando il potere della mente sul corpo. Anche in questo caso una componente del team è stata spedita al lago Tahoe per sperimentare la terapia, tuffandosi nelle acque ghiacciate con lo sguardo della morte negli occhi (era andata meglio a quelli dei funghetti insomma) dopo un training di yoga in bikini sulla neve. goop lab gwyneth paltrow

Il terzo episodio è tutto dedicato a un workshop sulla vulva e sul piacere femminile, come si capisce dal poster e dal materiale promozione uno dei temi chiave del mondo Goop (reach new depths recita il claim). Non si propongono cure o metodi per il piacere, ma si invita le donna a guardarsela allo specchio e tra di  loro. Scopriamo, in pratica, che nel 2020 è ancora tabù per le donne sapere com’è fatta la propria vagina.

Nell’episodio 4, dieta e invecchiamento, anche Gwyneth finalmente si presta a un protocollo, perché: «Quando mi chiedono quanti anni ho faccio fatica a pensare che la risposta possa iniziare con un 4…». Come influisce quello che mangiamo sulla nostra età?
Lei e due sottoposte provano tre diete diverse per qualche giorno per testarne i risultati non sul peso ma sull’età biologica. A lei tocca una dieta a base di.. Digiuno. Li ho provati tutti, dice lei. Ma dato che il digiuno non basta a prevenire l’invecchiamento Gwyneth prova anche una versione del “noto” trattamento estetico denominato Vampire Facial, ovvero si fa siringare in faccia il proprio plasma. Il risultato è una faccia rossa quanto Pizzicottina e nessun commento in merito.

Un episodio poi è dedicato all’energia che cura, in particolare a John Amaral, un chiropratico che vi estrae l’energia negativa dal culo come in un esorcismo. Lui nemmeno vi tocca e voi vi contorcete sul lettino come indemoniati. Uno dei minions di Goop si dichiara scettico ma prova anche lui il massaggio energetico, non vediamo come va (probabilmente perché non è successo niente, viene da pensare malignamente).

Ultimo episodio (la serie si fa divorare) ci porta nel mondo di medium e sensitivi: vita, morte e cosa viene dopo. Un bel momento Rosemary Altea con Gwyneth che si dichiara scettica perché… Tra i volontari mandati a fare un corso per medium (perché tutti siamo medium di base) una (quella scettica che non sente energie e emozioni) chiede: «ma è possibile non avere alcun potere?». E la medium risponde: «è possibile aver un blocco energetico nel libro frontale» (e, nota personale, questo mi ha ricordato di quella volta in cui mi hanno detto «hai i blocchi energetici ai polpacci» quando non ho sentito le onde energetiche o gli scossosi emotivi dopo una seduta di riflessologia plantare).

In questo ultimo episodio, in particolare, c’è una scena scritta così bene da sembrar rubata a un film di Shyamalan (uno di quelli belli, tipo Il Sesto Senso o The Village), un vero e proprio plot twist degno di horror. E poi… E poi niente, finisce così e tu speri già sia in arrivo una nuova serie con Gwyneth impegnata a intervistare gli esperti del carbone vegetale o della meditazione Trataka.

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