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Banksy, in arrivo la mostra a Roma con un inedito (e folle?) dialogo con Raffaello

Banksy Chiostro del Bramante Raffaello Sanzio, Sibille e Angeli , 1514, affresco, Basilica di Santa Maria della Pace, Roma (dettagli). Banksy, Pax Britannica (Wrong War) , 2004, screenprint on paper, collezione privata.
Banksy Chiostro del Bramante
Raffaello Sanzio, Sibille e Angeli , 1514, affresco, Basilica di Santa Maria della Pace, Roma (dettagli). Banksy, Pax Britannica (Wrong War) , 2004, screenprint on paper, collezione privata.

Avete letto bene. Nella mostra allestita nelle sale del Chiostro del Bramante con circa 80 opere di Banksy provenienti da collezioni private, sarà messo in scena un inedito dialogo con Raffaello, come tributo dei 500 anni dalla morte. Ecco come.

Il 2020 è l’anno di Raffaello. In tutta Italia, saranno tante le iniziative volte a celebrare la grandezza dell’urbinate in occasione dei 500 anni dalla sua morte

L’evento più atteso però è la grande mostra che sarà ospitata dalle Scuderie del Quirinale dal 5 marzo al 2 giugno. L’esposizione sarà infatti l’evento culmine di tutte le celebrazioni dedicate a Raffaello (puoi leggere la  nostra anticipazione QUI).

Tra i tanti dialoghi e tributi vari, uno spicca tra tutti. E’ infatti stata resa nota la notizia di una prossima mostra dedicata a Banksy, posto in dialogo proprio con Raffaello!

A visual protest”  – questo il titolo del progetto- sarà ospitata presso le mura cinquecentesche del Chiostro del Bramante dal 21 marzo al 26 luglio del 2020.

Già possiamo immaginare le reazioni della maggior parte dei lettori. Prima di liquidare il raffronto come inappropriato aspettate di leggere qualche riga sul concept della mostra e (forse) cambierete idea.

Partiamo proprio dal nucleo fondativo del progetto. Per far questo, dobbiamo fare un breve tuffo nel passato. Nel 1515 precisamente. Raffaello è a Roma. Tutti sappiamo del rapporto privilegiato tra l’urbinate e Roma. Nella Città Eterna infatti, Raffaello troverà la gloria e anche l’amore. Tra le tante opere che gli vengono commissionate,  ci soffermiamo su una, in particolare. Si tratta di un  affresco, Sibille e Angeli, commissionato dal banchiere  Agostino Chigi a Raffaello, come parte della decorazione della Basilica di Santa Maria della Pace. L’affresco è visibile grazie a una prospettiva straordinariamente insolita, al primo piano del Chiostro del Bramante, da una grande finestra nella Sala delle Sibille.

E’ dunque questo ‘incontro’ l’incipit di questo cortocircuito spazio-temporale dell’esposizione.  Alla base del dialogo il concetto della eterna contemporaneità dell’arte. Michelangelo, Raffaello, Caravaggio e tutti i mostri sacri delle più gloriose pagine della storie dell’arte, sono stati degli innovatori ‘contemporanei’ del proprio tempo. Pensiamo ad un Van Gogh, oggi considerato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, e incompreso – per usare un eufemismo – nel suo tempo.

Insomma, quello che viene posto in dialogo non è certo la tecnica  di Raffaello rispetto agli stencil di Banksy. La perfezione estetica di Raffaello e la semplice poetica urbana di Banksy sono, inutile rammentarlo, a distanze siderali tra loro. Il tratto in comune  è la  portata innovativa del loro linguaggio. Perché, nel corso dei secoli, l’arte è stata sempre contemporanea. E solo per questo motivo alcuni artisti sopravvivono eternamente al logorio del tempo. Per la capacità di risultare ancora contemporanei. Al di là del linguaggio usato, della resa compositiva o del virtuosismo tecnico, è la capacità di muovere ancora i sentimenti e di sedimentarsi nella memoria emotiva, quello che rende un’opera immortale.

Raffaello Sanzio, Sibille e Angeli , 1514, affresco, Basilica di Santa Maria della Pace, Roma (dettagli
Banksy, CDN Soldiers , 2005, screenprint on paper, collezione privata (dettaglio).

Proprio da questo dialogo audace, impossibile, tra Banksy e Raffaello, partirà la  nuova iniziativa  del Chiostro del Bramante intitolato #ARTisalwaysCONTEMPORARY che, ovviamente, strizza l’occhio al pubblico più giovane. Si tratta di un progetto ideato da adicorbetta, studio di comunicazione da anni impegnato nel racconto dell’arte e della cultura nelle sue tante forme.

“Le rivoluzioni non perdono di forza, con il passare degli anni, sono e rimangono rivoluzioni; l’arte non diminuisce la sua capacità espressiva con l’andare dei secoli, continua a colpire. La contemporaneità diventa dunque e soprattutto un’unità di misura: tanto più un’opera supera il tempo, rimanendo nella memoria e continuando a muovere i sentimenti di chi guarda, tanto più è e sarà sempre contemporanea. La differenza sta negli artisti, nel loro essere vivi o morti.”

Torniamo alla mostra. Da Love is in the Air a Girl with Balloon ; da Queen Vic a Napalm , da Toxic Mary a HMV , dalle prove di stampa per il libro Wall & Piece ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD, saranno circa  80 le opere provenienti da collezioni private che indagano con il loro messaggio apparentemente semplice i tanti temi affrontati da Banksy nel corso degli ultimi anni, sui muri del mondo. La guerra, l’ecologia, gli eccessi del capitalismo, i paradossi della società consumistica. A tal riguardo, ricorderete le sue ultime opere proprio nella festa (purtroppo) più consumistica di tutte. Durante il periodo natalizio infatti, Banksy ha messo in scena una sorta di performance dove un senzatetto di Birmingham si è trasformato in Babbo Natale, mentre un colpo di mortaio era la stella cometa del  presepe nel suo Walled Hotel.

Chissà cosa ne penserà ora lo street artist  di questo inedito dialogo con uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, messo in scena nelle sale di un gioiello architettonico così ricco di storia.  Di solito l’artista pubblica le mostre ‘non autorizzate’ sul suo sito ma in qualche caso ha omesso di citarne alcune forse perchè meno commerciali di altre e con un progetto didattico che contestualizzava le opere dal punto di vista concettuale offrendo in alcuni casi anche una seconda lettura celata dal messaggio visivo più immediato. Sembra che si rechi sempre di persona o invii un suo collaboratore di fiducia a visitare le mostre in giro per il mondo. Forse al cospetto di un simile confronto, possiamo aspettarci la sua presenza, rigorosamente in incognito.

Con questo ultimo progetto, prosegue la vocazione ‘contemporanea’ di DART – Chiostro del Bramante. Negli ultimi anni, oltre alla mostra su Basquiat , ha riscosso un grande successo anche la trilogia di Eccher particolarmente dedicata al pubblico più giovane. Dopo il successo di Bacon e Freud e la Scuola di Londra , realizzata grazie alla collaborazione di Tate, ora è il turno di Banksy. E…di Raffaello!

 

 

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