Honey Boy, Shia LaBeouf fa pace con se stesso e i suoi demoni portando al cinema la propria infanzia. In sala dal 5 marzo
Da una sceneggiatura di Shia LaBeouf, Honey Boy è allo stesso tempo un’autobiografia e un esorcismo, dove l’attore parla dell’origine dei suoi demoni. È stata una rissa, l’ennesima (a cui è seguito l’ennesimo arresto) che ha costretto LaBeouf a riconoscere che la sua vita era fuori controllo. Durante la permanenza in riabilitazione ha avuto il compito di affrontare il suo passato, scrivendone, e gli è sembrato naturale scriverne nel formato che legge più spesso: una sceneggiatura. Nasce così l’idea di portare sul grande schermo il proprio coming of age.
La regista Alma Har’el – qui al suo debutto sul grande schermo con un film di “finzione” e amica di vecchia data di Shia (aveva già diretto l’attore nel videoclip musicale Fjögur píanó dei Sigur Rós) – dopo aver letto la sceneggiatura ha deciso di mettersi dietro la macchina da presa per portare in vita l’infanzia burrascosa e i primi anni dell’età adulta del giovane attore, in lotta per riconciliarsi con suo padre.
Honey Boy porta così in scena il passaggio dall’infanzia alla celebrità, e i successivi momenti della riabilitazione e della guarigione in età più adulta. Har’el ha scelto Noah Jupe e Lucas Hedges per vestire i panni dell’alter ego di Shia LaBeouf: Otis Lort.
Shia LaBeouf affronta invece la sfida audace e terapeutica di interpretare suo padre, ex clown e criminale. Nella pellicola fa il suo debutto come attrice FKA twigs, che interpreta la vicina – spirito affine – del giovane Otis.
A 20 anni LaBeouf era già uno dei giovani attori più ricercati di Hollywood, nella sua filmografia trovano posto la saga Transformers come due film di Lars von Trier (Nymphomaniac vol. I e II), un capitolo della leggendaria saga di Indiana Jones di Steven Spielberg, film indipendenti (Guida per riconoscere i tuoi santi, Charlie Countryman, American Honey) e pellicole di maestri del cinema (Wall Street – Il denaro non dorme mai, The Company You Keep).
Nel 2017 l’ennesimo arresto sembra un segnale dall’allarme chiaro, in vista dell’ennesima carriera pronta a spezzarsi sotto il segno di una vita sregolata. Invece, un periodo di riabilitazione ordinato dal tribunale lo ha riportato in carreggiata. Honey Boy è il primo film che lo vede coinvolto come sceneggiatore, è un racconto intimo e sincero sulla relazione padre-figlio, intrisa di incomprensioni, competizione, traumi – e amore indistruttibile.
Al cinema dal 5 marzo.