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El Greco a Roma. Intervista ad Alda Fendi: Fondazione, sperimentazione, soddisfazione

Alda Fendi Alda Fendi (repubblica)
Alda Fendi
Alda Fendi (repubblica)

Sono trascorsi quasi vent’anni dalla nascita della sua Fondazione. Le va di fare un bilancio?

La mia Fondazione è nata nel 2001, quando ho deciso di seguire il mio sogno di sempre e dedicarmi esclusivamente all’arte, con il sostegno delle mie figlie Giovanna e Alessia. Il nostro obiettivo è la sperimentazione, percorrere sentieri nuovi con un pensiero nomade e arioso e posso dire che sono stati venti anni di entusiasmo e di scoperte a 360 gradi, che abbiamo sempre voluto rendere accessibili gratuitamente. Abbiamo iniziato con un lavoro di scavo e restauro dell’abside orientale della Basilica Ulpia, nello Spazio Foro Traiano 1, che ha portato alla luce i marmi colorati della pavimentazione originale del I secolo d.C. Poi ci sono stati undici anni di teatro multimediale, con le performance scritte e dirette da Raffaele Curi, studiate dall’Università di Roma La Sapienza in una pubblicazione dal titolo Circolarità. Oggi gli Esperimenti proseguono con il Palazzo rhinoceros, un edificio del Seicento interamente restaurato da Jean Nouvel e ispirato ai Passages di Parigi di Walter Benjamin, dove poter vivere e abitare nell’arte. Accanto al Palazzo, il Palatino, il Circo Massimo e l’Arco di Giano, un monumento di grande fascino e mistero, che amo molto: in occasione dell’inaugurazione di rhinoceros ho deciso di affidare a Vittorio e Francesca Storaro il progetto dell’illuminazione permanente dell’Arco – come dono alla città di Roma – che è stata di recente candidata al prestigioso premio internazionale DARC Awards. Sempre davanti all’Arco di Giano, la Fondazione ha realizzato l’installazione Rhinoceros AT Saepta(premiato dall’ADI nel 2019).

È soddisfatta?

Sono soddisfatta di avere seguito il mio sogno e di essermi impegnata per la promozione delle arti, per lo sviluppo di un nuovo modo di fare teatro attraverso il linguaggio delle performance, per il restauro della Basilica Ulpia, per l’illuminazione dell’Arco di Giano, per tutti i nostri Esperimenti: insomma per essermi, con la mia Fondazione, occupata di cultura a tutto tondo dalla classicità al contemporaneo. Sono soddisfatta di aver seguito un percorso non facile ma che ci ha ripagato con la dedizione del pubblico che ci segue fin dai primi Esperimenti: il percorso di un’arte accessibile a tutti che crea possibilità inaspettate di ricerca, scoperta, stupore. Inoltre, oggi sono soddisfatta oltre che felice di aver trasmesso questo amore per l’arte alla mia famiglia. Il futuro lo vedo come il passaggio di una staffetta alle mie figlie e ai miei cinque nipoti: Veronica, Angelica, Edoardo, Emanuele ed Eugenia. Tutti loro, ognuno a suo modo, amano l’arte e sanno che lavorare con gli artisti è un privilegio per lo spirito. Il futuro è la sperimentazione, l’amore per l’arte.

El Greco - Santi Pietro e Paolo - PHOTOGRAPH © THE STATE HERMITAGE MUSEUM- 2019. Fotografia di Vladimir Terebenin
El Greco – Santi Pietro e Paolo – PHOTOGRAPH © THE STATE HERMITAGE MUSEUM- 2019. Fotografia di Vladimir Terebenin

La sperimentazione che lei ha promosso ha dato i suoi frutti?

Abbiamo fatto tantissime cose, coniugando archeologia e teatro, arte e intervento urbanistico. La sperimentazione ha dato e dà i suoi frutti, mi piace fare un bilancio ma sono sempre proiettata su nuovi progetti e nuovi orizzonti. Rhinoceros parte dal mio grande amore per Roma e proietta i nostri esperimenti nel futuro e su un piano internazionale. Ad esempio con preziose collaborazioni culturali come quella con il prestigioso Ermitage di San Pietroburgo e con un nuovo Esperimento: nel novembre 2019 abbiamo curato, su incarico della Saudi Commission, la direzione artistica e il concept design della mostra Roads of Arabia. Tesori archeologici dell’Arabia Saudita.Sono felice della nostra sperimentazione e di recentemi ha davvero riempito di gioia l’attribuzione da parte del Presidente Mattarella dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica e da parte del Presidente Macron il conferimento della Legion d’Onore. Questi riconoscimenti mi danno nuovo entusiasmo per andare avanti e per proiettare i miei progetti e quelli della mia Fondazione nel futuro.

Come è nata l’idea di questa collaborazione con l’Ermitage?

Nel 2018 la Fondazione ha iniziato una collaborazione culturale con l’Ermitage di San Pietroburgo, con il desiderio di incrementare i rapporti culturali tra l’Italia e la Russia. Sono felice che la mia Fondazione possa percorrere una parte della sua strada insieme a uno dei musei più prestigiosi e più grandi del mondo. Lo scorso anno abbiamo avuto negli spazi della rhinocerosgallery la scultura L’Adolescente di Michelangelo, con oltre 22.000 visitatori. E oggi El Greco, autore geniale, un grande artista senza tempo, per sempre contemporaneo, che nel Siglo de Oroprefigura e visualizza già Picasso e con lui gli altri artisti del Novecento In fondo è questo il senso degli Esperimenti: la ricerca di un mondo a colori e di grande respiro per offrire a tutti la possibilità di godere dell’arte, perché la cultura è sviluppo, è democrazia.

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