Andy Warhol domina per numero di lotti venduti e risultati economici raggiunti nella Post-War and Contemporary Art Evening Auction di Christie’s. La celebre casa d’aste, oltre alle vendite per 66.953.503 euro e ai grandi risultati di Jean-Michel Basquiat e David Hockney, registra due record assoluti per Jordan Casteel e Günther Förg.
Il mondo esce dalla guerra e l’arte ne assapora appieno la libertà ritrovata; l’arte esce dal mondo per entrare nella sala d’aste di Christie’s, Londra, e subito si scatena la guerra – ovviamente in senso figurato – tra i bidder presenti, collegati telefonicamente e tramite i canali internet. Per l’arte però, come detto, la guerra è terminata e la libertà espressiva pronta a scatenarsi. Di fatti in questa sessione di Post-War and Contemporary Art Evening Auction le opere si distinguono per l’estrema varietà presente, soprattutto per quanto riguarda i lotti più attesi della serata. Espressionismo, Astrattismo, Pop art, Digital art: il prisma dell’arte contemporanea si apre in molte delle sue declinazioni, dando vita ad un’asta divertente proprio per l’eterogeneità della proposta.
A sferrare il primo pugno della sfida è Muhammad Ali di Andy Warhol, che stende subito la concorrenza e si prende lo scettro di lotto più ricco dell’asta con 5.926.578 euro. La prima di una serie di opere del padre della Pop art – tra cui spiccano, pur divergendo, Flowers (2.111.250 euro) e Knives (3.279.711 euro) – che si distinguono per una certa organicità dettata dalla ritrattistica, spesso a carattere sportivo. Ecco quindi le rappresentazioni di Pelè (685.559 euro), Chris Evert (253.249 euro) e Kareem Abdul-Jabbar (585.451 euro) a rappresentare l’interesse di Warhol per il mondo sportivo come canale per raggiungere la celebrità. Dalla cromia variopinta del pop leggero i toni si fanno vagamente cupi e di certo più tormentati nell’opera dell’artista prediletto da Warhol: Jean-Michel Basquiat convince i bidder a spendere 4.709.506 euro (secondo valore più alto in asta) per The Mosque. Un’analoga dicotomia tra luce e ombra la possiamo riscontrare nei due paesaggi opposti di Jean Dubuffet (Panorama, 2.587.605 euro) – denso, segnico, controverso – e di David Hockney (Walnut Trees, 3.874.704 euro) – arioso, disteso, sereno.
L’asta, che ha venduto il 98% dei lotti, ha visto ottimi risultati per un gruppo di giovani artisti i cui valori di mercato sono in continuo aumento. Mom di Jordan Casteel, del 2013, ha realizzato 614.054 euro, segnando un record mondiale per l’artista in asta; mentre Spare Moment di Tschabalala ha raggiunto 253.249 euro, ovvero più del doppio della stima minima pre-vendita. Kissing in the Dump (2004) di Dana Schutz è schizzato alle stelle di realizzando 828.570 euro. Record assoluto anche per Untitled di Günther Förg, eseguito nel 1990, che ha stabilito un prezzo sorprendente per l’artista: 1.586.528 euro.
Altri risultati notevoli da segnalare, che guidano una linea tematica votata al colore puro – ora analitico, ora espressionista – sono la Mission Rohrfrei (Down Periscope) di Albert Oehlen del 1996, che viene battuto per 3.803.199 euro; e ohne Titel (Untitled) di Gotthard Graubner (1995-1997), che ha realizzato quasi il doppio della sua stima minima arrivando a 585.451 euro. Il muro di luce rossa di Sean Scully (2013) ha scatenato una battaglia di offerte prima di essere venduto per 1.229.001 euro, mentre Gaillard di Bridget Riley ha segnato un grande risultato (2.730.616 euro) grazie al suo intreccio geometrico di colori.
A questo link tutti i risultati della serata.