Si conclude la messa in sicurezza del Grande progetto Pompei e aprono al pubblico tre nuove domus, la casa degli Amanti, la casa della Nave Europa e la casa del Frutteto
“Pompei è una bellissima storia di riscatto e rinascita. Era sinonimo di crolli, di file di turisti in attesa davanti ai cancelli, di incapacità di spendere i fondi, adesso è l’opposto. È un modello nel mondo, come hanno riconosciuto l’Unesco e la stessa Unione Europea”. Così il ministro per i beni culturali Dario Franceschini ha commentato le ultime novità dagli scavi, con la conclusione della messa in sicurezza del Grande progetto Pompei e l’apertura al pubblico di tre nuove domus, la casa degli Amanti, la casa della Nave Europa e la casa del Frutteto.
Portata alla luce nel 1933, la casa degli Amanti prende il nome dal verso inciso in un quadretto con anatre sul fondo del peristilio; situata nel cuore della Regio I, era chiusa al pubblico dagli anni Ottanta, dopo il sisma. La particolarità più rilevante dell’abitazione consiste nella presenza e nella conservazione pressoché completa del secondo piano del peristilio (giardino colonnato). Un tempo accessibile attraverso una scala nel portico settentrionale (di cui è visibile la traccia sulla parete di fondo).
La casa della Nave Europa deve il suo nome al grande graffito inciso sulla parete nord del peristilio, dove è raffigurata una grande nave da carico, chiamata “Europa”, affiancata da altre imbarcazioni minori. La casa, il cui nucleo originario risale al III sec. a. C., doveva, con ogni probabilità, ospitare un’attività produttiva di tipo agricolo; il settore posteriore era, infatti, occupato da un ampio spazio verde, posto su due livelli.
La casa del Frutteto è stata interessata da interventi di messa in sicurezza nonché dal restauro degli apparati decorativi. Questi ultimi realizzati con fondi ordinari del Parco archeologico di Pompei. Limoni e corbezzoli, piante da frutto e ornamentali, uccelli svolazzanti, e un albero di fico a cui è avvinghiato un serpente. Così erano decorati i cubicoli floreali della casa del Frutteto a Pompei.
“I 105 milioni di euro previsti per il Grande progetto Pompei sono stati spesi tutti e bene – ha aggiunto Franceschini – adesso abbiamo stanziato altri 50 milioni di euro per proseguire i lavori perché a Pompei i lavori non finiranno mai, ci sono 22 ettari ancora da scavare e la città richiede manutenzione e ricerca continua. I risultati di questi anni sono sotto gli occhi di tutti e il merito va al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno lavorato con impegno e tenacia”.