Yayoi Kusama e Louise Bourgeois guidano i festeggiamenti per i 20 anni della Tate Modern di Londra. Dal’11 maggio – giorno d’inaugurazione, nel 2000, del museo – un programma diviso tra importanti ritorni e grandi novità andrà a celebrare uno dei musei d’arte contemporanea più importanti al mondo.
Vent’anni fa non vi erano che i residui di una centrale elettrica, ora a Bankside, Londra, svetta uno dei più importanti musei di arte contemporanea al mondo: la Tate Modern. E non è facile imporsi, anche visivamente, quando sulla riva opposta del Tamigi c’è una cattedrale dominante come St. Paul e all’orizzonte il Tower Bridge segna il confine oltre cui il nostro sguardo non può vedere. Sono vent’anni che alzando gli occhi al cielo ci stupiamo di quanto possa salire la torre del museo – lascito della sua precedente funzione – e dell’audacia, oltre alla qualità, che il suo programma espositivo riesce a proporre con costanza. Era l’11 maggio del 2000 quando i lavori di ristrutturazione firmati da Herzog & Meuron si rivelavano per la prima volta al pubblico, svelando luoghi che sarebbero presto entrati nell’immaginario di tutti. Pensiamo, ad esempio, alla Turbine Hall – il grande spazio del piano interrato che negli anni ha ospitato grandi istallazioni di artisti quali Ai Wei Wei, Olafur Eliasson, Tacita Dean e Anish Kapoor.
Da quel momento circa 100 milioni di visitatori sono passati per il museo londinese e, se non altrettanti, di certi molti di loro torneranno (o almeno vorrebbero tornare) per festeggiare questa ricorrenza. Del resto per l’evento d’eccezione la Tate Modern ha predisposto il ritorno di un’artista che da sola è in grado di attirare le attenzioni di gran parte degli interessati. Dopo un lungo peregrinare per gli Stati Uniti Yayoi Kusama torna nel vecchio continente e si ripresenta alla Tate dopo l’esperienza del 2012.
Si, si saranno ovviamente le sue celebri stanze: Infinity Mirrored Room-Filled with the Brilliance of Life – già esposta alla Tate Modern nel 2012 – e un’altra installazione specchiante utilissima per i social, Chandelier of Grief. Due attesissime opere – ci aspettiamo lunghe code a fronte dei pochi minuti a disposizione – che in ogni caso non deluderanno i visitatori, i quali potranno approfondire la poetica di Kusama anche attraverso una selezione di opere fotografiche e giovanili. Yayoi Kusama: Infinity Rooms è in programma alla Tate Modern dall’11 maggio 2020 al 9 maggio 2021. I biglietti saranno in vendita dal 1 marzo.
Quello dell’artista giapponese non è l’unico grande ritorno. Fu il primo lavoro ad entrare nel museo londinese e non è mai stato dimenticato: Maman – il grande ragno di Louise Bourgeois – riporta le sue bronzee zampe aracniformi alla Tate Modern. L’iniziativa rientra nel più ampio progetto celebrativo che vede l’istituzione “ridiscutere” la propria collezione proponendo 20 nuovi accostamenti. La monumentale scultura di Bourgeois formerà un’insolita accoppiata con Our Labyrinth di Lee Mingwei: un’opera effimera e meditativa incentrata sui temi della domesticità, della fragilità e della memoria.
Spazio anche alla Performance con A Life (Black & White) di Nedko Solakov – durante la quale due operai dipingeranno le pareti in bianco e nero, a turno, in un ciclo infinito – e di Allora & Calzadilla che, per Balance of Power, coinvolgeranno tre praticanti di yoga vestiti con uniformi militari.
Visto il compleanno d’eccezione non poteva mancare – e forse catalizza tanto interesse quanto le esibizioni già citate – una mostra archivistica, con film, immagini, oggetti, modellini e registrazioni orali di quanti hanno avuto un ruolo nella nascita e nella crescita del museo.