Al WeGil, l’hub culturale romano della Regione Lazio a Trastevere, in mostra settanta degli scatti più celebri di Erwitt. Uno spaccato della storia e del costume del Novecento
“Le contraddizioni sono perfette, rendono interessanti le fotografie, offrono diverse chiavi di lettura. Vedi, questa può essere divertente e non esserlo affatto. È per questo che mi piace!”. È lo stesso protagonista a raccontare le storie e i segreti delle sue fotografie in un dialogo con la curatrice Biba Giacchetti: accade nel catalogo della mostra Elliott Erwitt Icons, appena inaugurata al WeGil, l’hub culturale romano della Regione Lazio a Trastevere, dove resta visibile fino al 17 maggio.
Una retrospettiva di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, che raccoglie settanta dei suoi scatti più celebri: uno spaccato della storia e del costume del Novecento visti attraverso lo sguardo tipicamente ironico del fotografo, specchio della sua vena surreale e romantica. Dall’incontro tra Nixon e Kruscev, all’immagine di Jackie Kennedy durante il funerale del marito, dal celebre incontro di pugilato tra Muhammad Alì e Joe Frazier. Al fidanzamento di Grace Kelly con il principe Ranieri di Monaco.
E poi i celebri ritratti di Che Guevara, di Marlene Dietrich, e la famosa serie dedicata a Marilyn Monroe, oltre ad alcuni degli scatti più iconici e amati di Erwitt come il “California Kiss” in cui emerge la vena più romantica del maestro. Fino ad alcuni autoritratti del fotografo: immagini che raccontano tanto dell’artista, compresa la capacità innata di prendersi gioco non solo della realtà esterna ma anche di sé stesso.