Dopo mesi di voci di corridoio e “no comment” da parte dell’azienda Prada, ecco la notizia ufficiale: Raf Simons diventa il co-direttore creativo di Prada.
Una chiusura della fashion week milanese turbolenta. Nelle ultime ore gli annullamenti delle sfilate di Giorgio Armani e Laura Biagiotti che saranno registrate a teatro vuoto e trasmesse in streaming e la convocazione di una speciale conferenza stampa a porte chiuse da parte dell’azienda milanese.
Raf Simons affiancherà Miuccia Prada nel marchio con pari responsabilità decisionali.
La prima volta nella storia della moda che due stilisti si affiancheranno in un dialogo e un confronto creativo, che prenderà vita sulla passerella a settembre per la collezione primavera/estate 2021. Un contratto a partire dal 2 aprile 2020 che durerà per sempre.
«Sono molto felice di questa nuova fase – ha commentato Miuccia Prada -Con questo non intendo fare un passo indietro, né sto cercando un successore. Non sono così vecchia!»
Miuccia Prada e Patrizio Bertelli si confermano ancora una volta sapienti e astuti nello stare al passo con i tempi. Questa scelta dimostra la capacità di Prada di leggere la contemporaneità e pensare al futuro del brand.
È un segnale positivo di condivisione, di teamworking in nome della creatività.
«Bertelli mi ha chiamato dopo Calvin Klein e ne abbiano parlato per un anno sentendo l’esigenza di rivedere appunto in processo e cosa è giusto raccontare oggi all’audience».
«Credo nelle collaborazioni, rafforzano i risultati. Quasi come i partiti politici, un buon partito politico è tale per la collaborazione»
Raf Simon è sempre in cerca di nuove sfide.
Studente della scuola di Anversa, inizia la sua carriera di designer nel 1995. Inizia a lavorare per Walter van Beirendonck, influenzato daI lavoro di Martin Margiela e Jean Paul Gaultier, prima di lanciare il suo marchio di abbigliamento maschile Raf by Raf Simons.
Lo stilista belga crea una moda anticonvenzionele che sfocia in ribellione, innovazione e sartorialità. Dal 2005 al 2011 è stato direttore creativo di Jil Sander con un’ultima sfilata entrata nella storia della moda. Poi è stato il turno di Dior che lascia nel 2015 per occuparsi di Calvin Klein e ora Prada.
Un confronto creativo, una conversazione aperta di due stilisti tra i più amati di oggi dalla personalità e dal gusto deciso.
Un sodalizio che in tanti attendevano (e speravano) «perfettamente in sintonia con la storia individuale di ognuno dei due stilisti: reinvenzione, provocazione, esplorazione audace e forza delle idee, ora insieme».