La grande mostra dedicata a Raffaello in programma alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 5 marzo al 2 giugno ha scatenato una forte polemica
Il problema? Il prestito del ritratto di Leone X che per l’occasione è stato restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il comitato scientifico degli Uffizi, in disaccordo proprio sullo spostamento del dipinto, si è dimesso oggi in blocco.
Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso hanno spiegato in una lettera di aver lavorato per mesi alla lista delle opere inamovibili del museo, 24 in tutto, lista approvata anche dal direttore Eike Schmidt. E il prestito del ritratto di Leone X faceva parte di questa lista: era indicata come opera identitaria del museo fiorentino e inamovibile.
«Oggi siamo venuti a conoscenza dalla stampa – si legge nella lettera del comitato scientifico – che il dipinto si trova già nella sede espositiva di Roma. (…) pensiamo che tenerci occupati per mesi nella stesura di liste poi inapplicate vanifica l’esistenza stessa del comitato. […] Pensiamo che le dimissioni collettive del comitato scientifico del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi».
La grande mostra “RAFFAELLO 1520-1483” alle Scuderie del Quirinale celebra i 500 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. L’esposizione ha già registrato un record di oltre 60.000 biglietti venduti, con richieste da tutto il mondo, e rappresenterà una vetrina importante per il turismo culturale verso il nostro paese.
Il direttore del museo fiorentino Eike Schmidt ha spiegato all’Ansa: “La grande mostra su Raffaello non poteva fare a meno del Leone X. Si tratta di un capolavoro che tra l’altro è in ottima salute e in perfetta condizione di viaggiare a Roma dopo il restauro dell’Opificio delle pietre dure di Firenze”.