Dai meme alla street art, come la creatività italiana cerca di “isolare” la paura da Coronavirus. Non tutti apprezzano però. Già vandalizzato il murale di TvBoy
Tempi da coronavirus. Di tamponi, amuchina, fake news, quarantena e musei chiusi. Tempi di gesti quasi eroici della nostra vituperata sanità pubblica che sta comunque tenendo nonostante anni di tagli in ogni settore.
È una situazione difficile, questo ormai lo sanno perfino i pangolini, indicati da alcuni scienziati come ospiti intermedi del nuovo coronavirus del sud della Cina.
L’ironia dei meme, totem esorcizzante di massa
Ci sarebbe poco da ridere ma si sa, l’ironia, soprattutto ai tempi dei social, è diventata una sorta di totem esorcizzante di massa. Se a questo aggiungi poi l’arte dell’arrangiarsi tutta italiana e quell’estro creativo che trasuda in ogni lembo della nostra penisola, il risultato è presto fatto.
Dagli imprenditori del nord ai musei, dai meme dei social alla street art, è un tripudio di genio italico che tiene testa ai quotidiani colpi bassi del coronavirus, forse sopperendo anche a una mancanza di comunicazione a livello europeo – se non mondiale- in grado di informare adeguatamente senza creare inutile panico.
Ovviamente tutte questi tentativi di esorcizzare la pesante situazione hanno suscitato le polemiche di chi li vive come una mancanza di rispetto nei riguardi dei deceduti a causa del virus o di chi sta soffrendo la quarantena o le pesanti ripercussioni economiche dello stop di alcune zone produttive o turistiche del paese.
Tuttavia, non dimenticando le vittime del virus è proprio nell’interesse di tutti andare avanti. Meme e murales non risolvono di certo i problemi ma possono contribuire nel loro piccolo a sdrammatizzare il clima di paura che sta avvelenando ogni settore, affinché le migliori risorse del nostro paese possano rimettersi in moto.
Impossibile elencare qui tutti i meme più divertenti del web o i murales in giro per le città. Anche molti musei e gallerie hanno contribuito a stemperare la tensione, pubblicando le foto di alcuni capolavori delle loro collezioni con la ormai iconica ( e introvabile ) mascherina. Ci limiteremo dunque a citarne alcuni che hanno riscosso quello che si definisce un successo ‘virale’.
Dal Berlusconi che indossa come mascherina una mutandina di pizzo a Salvini che invece si arrangia con un vasetto di Nutella, i meme sulla psicosi coronavirus hanno spopolato sui social, dimostrando come ormai si tratti di una sorta di forma d’arte “popolare” in grado di anticipare tendenze e stare sul pezzo più di qualunque altra forma di comunicazione.
https://www.instagram.com/p/B9FXGHNiWjQ/
Il Mercato della società della psicosi di Andrea Villa
Un artista che questo lo ha capito bene è Andrea Villa, che tutti i media identificano come il “Banksy torinese”, solo perché ha scelto di rimanere nell’anonimato. Il giovane, conosciuto soprattutto per i suoi manifesti dissacratori apparsi nell’ultimo anno a Torino, sa destreggiarsi bene nel limbo che intercorre tra i meme e l’arte urbana, bilanciando sapientemente le due forme in una fluida continuità.
Lo street artist non poteva mancare di dire la sua sulla psicosi da coronavirus. E’ apparso infatti per le vie di Torino un suo murale dove “Il mercato di Palermo” di Guttuso diventa “Il Mercato della società nella psicosi“:
“È diventata la metafora del mondo dei consumi moderno, dove il cibo strabordante, rappresenta gli eccessi dell’informazione mediatica, ed opprime in maniera malinconica gli avventori del mercato, bardati di mascherine contro il Coronavirus”, ha spiegato Villa (il suo è un nome di fantasia) al quotidiano La Repubblica.
L’amore al tempo del CO…VID19 di TvBoy (già vandalizzato)
Pochi giorni dopo il video #milanononsiferma rilanciato dal Sindaco Sala, Milano è stata lo scenario di fondo del nuovo murale di Tv Boy che rappresenta l’amore al tempo del Covid-19. Una rivisitazione del celebre “Bacio” di Hayez con tanto di mascherina e amuchina, entrambi quasi introvabili ormai sul mercato (legale).
Dopo aver pubblicato l’immagine del murale sul proprio account Instagram, lo street artist non ha specificato dove si trovasse in particolare. Qualcuno però deve averlo trovato dato che è stato vandalizzato. Lo ha rilevato lo stesso street artist su Instagram, affermando che ne farà presto un altro.
Qualcuno ha commentato: “l’ignoranza fa più paura del Corona Virus”.
https://www.instagram.com/p/B9JqNXkiduK/
Il pasticcino al caffè corona virus
Non ce ne vogliano gli street artists menzionati ma il colpo di genio mediatico ce l’hanno avuto soprattutto i pasticceri di “Mangini” a Genova, che hanno inventato il pasticcino “Corona Virus al caffè” che riprende le sembianze non proprio rassicuranti e ormai familiari del virus. È un paradosso ma… è andato a ruba anche quello!