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Marina Abramovic (gelida): l’arte e l’eredità di Ulay vivranno per sempre

Marina Abramovic e Ulay al Met Marina Abramovic e Ulay al Met
Marina Abramovic e Ulay al Met
Marina Abramovic e Ulay al Met

Lady Performance si congeda da Ulay, suo compagno di vita e di esperienze creative, con poche parole fredde e distaccate, affidate all’impersonale sigla del Marina Abramovic Institute

È con grande tristezza che ho saputo della morte del mio amico ed ex partner Ulay. Era un artista e un essere umano eccezionale, sentirò molto la sua mancanza”. Poche parole, alquanto fredde e distaccate, quasi obbligate. Per di più affidate all’impersonale sigla del Marina Abramovic Institute (sulla cui home page non c’è però traccia di Ulay).

Anche in un giorno segnato dalla tensione della morte, Lady Performance non perde l’occasione per rimarcare la profonda frattura con colui che fu suo compagno di vita e di esperienze creative.

Una rottura – corredata da procedimenti giudiziari – che i due inutilmente cercavano di mascherare con comparsate pubbliche all’insegna della concordia. Forse utili solo a rinverdirne l’immagine e ad alimentare una leggenda spesso appannata. “In questo giorno, è confortante sapere che la sua arte e il suo retaggio vivranno per sempre”, è la degna chiusura di un messaggio che più gelido non poteva essere.

Ben più profonde le parole pronunciate da uno degli storici galleristi del performer scomparso, Richard Saltoun. “Ulay è stato il più libero degli spiriti, pioniere e provocatore con la sua opera radicalmente e storicamente unica, all’incrocio della fotografia e gli approcci concettualmente orientati alla performance e alla body art. La sua scomparsa lascia un vuoto epocale nel mondo, che sarà impossibile colmare”.

https://mai.art/

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