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La Paura Mangia L’Anima. Rirkrit Tiravanija da Converso a Milano

Rirkrit Tiravanija

Rirkrit Tiravanija

Un ciclo di lavori che si svilupperà ogni due mesi durante tutto il 2020 vedono protagonisti la Fondazione Converso e l’artista newyorkese Rirkrit Tiravanija (Buenos Aires, 1961). Una serie di bandiere installate sulla facciata frontale della Chiesa di San Paolo Converso: un progetto pubblico di propaganda culturale e socio-politica.

La paura mangia l’anima è il testo presente sulla prima di queste serie di bandiere firmate da uno dei più importanti artisti viventi. Le parole sono prese in prestito dal titolo di un film di Rainer Werner Fassbinder uscito nel 1974. Il lungometraggio parla della storia d’amore di una donna attempata, Emmi, e un immigrato marocchino molto più giovane, Alì, ma sopratutto al centro del film ci sono le reazioni degli amici e conoscenti nei confronti di questo legame amoroso.

Rirkrit Tiravanija

La paura mangia l’anima è un film di finzione ma estremamente verosimile, in grado di aprire uno spaccato sulla società tedesca della prima metà degli anni ’70 e sugli stereotipi e i pregiudizi che ne influenzavano le pratiche sociali. Infatti, ciò che il regista intende far emergere è che, nonostante siano passati diversi decenni dalla sconfitta del nazionalsocialismo, quella tedesca si dimostra una società in cui si palesano ancora forme di intolleranza nei confronti di certe categorie sociali minoritarie, nello specifico immigrati arabi e donne, specie se anziane. Sono le colleghe di Emmi le prime a parlare male di quelle donne che, nonostante la loro età e la loro nazionalità tedesca, si innamorano di uomini arabi più giovani: «Per quelli non c’è nulla di sacro, neanche la vecchiaia», «Vivono sulle nostre spalle, tutti i giorni stupri o cose del genere», «Eppure ci sono donne tedesche sposate con immigrati», «Chiaro, ce ne sarà sempre qualcuna che non ha schifo di niente», «Io non ce la farei proprio, che vergogna». Inoltre, gli immigrati arabi in Germania sono anche “single”, dunque privi della rispettabilità che potrebbe avere un capofamiglia. La disapprovazione aumenta nel momento in cui subentra anche la differenza d’età: «Nel nostro quartiere ce n’è una, ha almeno cinquant’anni, con lei non parla più nessuno».

Rirkrit Tiravanija

Semplicemente rubando e trasformando il titolo di un film Tiravanija mette in atto un doppio processo: da un lato emula le classiche dinamiche di marketing usando un frase suggestiva come motto coinvolgente ed emotivo, ma il suo è un fare cosciente che si limita nella forma non nel fine. Dall’altro la scelta delle parola crea un collegamento di significati e di contenuti tra il film di Fassbinder e la situazione odierna. Il suo è un atto di pura post-produzione, ricolloca un contenuto, trasformandone il medium per introdurre la medesima riflessione attraverso uno strumento più breve, istantaneo ed emotivo come è d’obbligo ormai nella nostra società abituata a un fruizione istantanea e rapida.

 

Rirkrit Tiravanija, La Paura Mangia L’Anima
fino a sabato 2 maggio 2020.
facciata della Chiesa di San Paolo Converso, Piazza Sant’Eufemia, Milano.
https://converso.online/it/
INFO@CONVERSO.ONLINE

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