Circa 100 tavole del pittore senese, in grado di ricostruire l’intera parabola artistica di Taddeo. Con prestiti da musei internazionali, quali il Louvre di Parigi e il Szépművészeti Múzeum di Budapest
Ormai, dopo il decreto governativo di ieri, a fare notizia sono gli eventi che non vengono annullati, piuttosto che l’inverso. E la mostra di Taddeo di Bartolo alla Galleria Nazionale dell’Umbria si inaugura regolarmente, al pubblico domani 6 marzo. Cancellata invece l’anteprima ad inviti, sostituita da una visita del direttore del museo, Marco Pierini, e della curatrice, Gail E. Solberg, accompagnati dai sindaci di Perugia e Siena, Andrea Romizi e Luigi De Mossi. E trasmessa live in streaming sui canali Facebook, Instagram e YouTube della Galleria.
Si è invece svolta regolarmente l’anteprima stampa, che ha messo davanti agli occhi dei presenti la prima mostra monografica mai dedicata al grande artista senese. Un maestro del ‘300 specializzato nella realizzazione di polittici a tema religioso. Un personaggio chiave di quella scena che preparava il Rinascimento, fondamentale per le connessioni create grazie ai suoi molti spostamenti, fra Toscana, Liguria, Umbria e Lazio.
Curata da Gail E. Solberg, la più accreditata studiosa di Taddeo di Bartolo (1362-1422), la mostra raccoglie circa 100 tavole del pittore senese, in grado di ricostruire l’intera sua parabola artistica. Con prestiti provenienti da prestigiosi musei internazionali, quali il Louvre di Parigi e il Szépművészeti Múzeum di Budapest, oltre alla collaborazione di enti e istituti italiani.
Ad aumentare l’efficacia dell’approfondimento, lo straordinario allestimento, che ricrea una chiesa francescana ad aula l’interno della grande Sala Podiani, che accoglie l’esposizione. Dove è stato ricostruita, per esempio, l’ormai smembrata pala di San Francesco al Prato di Perugia, di cui la Galleria Nazionale dell’Umbria conserva ben 13 elementi. Ricongiunti con le parti mancanti, finora individuate, come le sette tavole della predella raffiguranti Storie di san Francesco, conservate tra il Landesmuseum di Hannover (Germania) e il Kasteel Huis Berg a s’-Heerenberg (Paesi Bassi). E il piccolo San Sebastiano del Museo di Capodimonte a Napoli.
La mostra resterà visibile fino al 7 giugno, noi vi anticipiamo una galleria di immagini…
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