Il coronavirus è pandemia. Dopo l’annuncio ufficiale dato dall’OMS, le misure restrittive dilagano in tutto il mondo, andando a colpire anche musei, fiere e biennali. Ecco come il mondo dell’arte ha risposto all’emergenza, paese per paese. Tefaf Maastricht ha chiuso i portoni anticipatamente dopo il primo espositore risultato positivo (e continua a crescere il numero dei partecipanti infetti…), Miart e Mia Photo Fair slittano a settembre, Drawing Now Parigi posticipa a fine maggio con Il Salon du Dessin (che finalmente ha riprogrammato le date di apertura), chiude il Metropolitan di New York come la maggior parte delle gallerie americane. In forse Art Basel a giugno (si vocifera possa tenersi a metà settembre). Il mondo del mercato dell’arte è in subbuglio e brancola nel buio.
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Italia
Già da tempo il nostro paese aveva iniziato ad attrezzarsi in vista di quella che poi si è concretizzata in una quasi totale paralisi delle attività quotidiane. Dopo una prima chiusura a metà febbraio, musei e gallerie delle allora zone più a rischio avevano riaperto agli inizi di marzo, fiduciose che il peggio fosse passato: dalla Fondazione Prada al Duomo di Milano, al Castello di Rivoli a Torino, arrivando fino a Venezia, dove si erano fermati la Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi, oltre alle gallerie Alma Zevi e Victoria Miro. Il primo evento ad essere posticipato è stato il Salone del Mobile (da aprile a giugno 2020), seguito poi dalla Biennale di Architettura, che aprirà ad agosto invece che a maggio, Miart (dall’11 al 13 settembre, contemporaneamente all’Art week) e MIA Photo Fair, rinviata a data da destinarsi. Chiusura imposta anche alle gallerie di tutta Italia, tra cui anche Monitor, che oltre a dover applicare le misure ai propri spazi di Roma e Pereto, è stata anche costretta a cancellare l’esposizione programmata in quello di Lisbona. Serranda abbassata anche sulle mostre che avevano appena inaugurato, tra cui quella su Taddeo di Bartolo alla Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia) e l’attesissimo Raffaello alle Scuderie del Quirinale, che prima di inaugurare registrava già 60.000 biglietti venduti.
Cina
Primo paese ad essere colpito dall’epidemia, già da tempo la Cina aveva applicato misure restrittive anche nel campo culturale. Il National Art Museum of China di Pechino, il Guangdong Art Museum (Guangzhou), e l’Union Art Museum nella stessa Wuhan restano chiusi fino a data da definirsi, mentre altre istituzioni hanno posticipato le inaugurazioni in programma, come il Beijing’s X Museume il He Art Museum, due nuovi musei privati la cui apertura era in programma per il mese di marzo. Cancellata anche l’edizione 2020 del Gallery Weekend di Pechino, mentre la Design Shanghai fair è stata (per ora) spostata a maggio.
Jingart di Pechino (in programma dal 21 al 24 maggio) è stata cancellata.
Hong Kong
Il primo attacco del Coronavirus al mondo dell’arte è stato sicuramente la cancellazione di Art Basel Hong Kong. Un duro colpo per le gallerie locali, in particolare per quelle per cui questa è da sempre l’unica possibilità di interazione con gli attori del mercato occidentale. In risposta alla crisi, la stessa fiera ha predisposto una piattaforma online sulla quale alcune gallerie hanno potuto vendere “live” le proprie opere dal 20 al 25 marzo. Cancellata invece l’asta di Sotheby’s programmata a Hong Kong ad aprile, ora spostata a New York.
Corea del Sud
Dal Leeum Samsung Museum of Art al National Museum of Modern and Contemporary Art, fino al National Museum of Korea, Seoul chiude I battenti fino a data da destinarsi, come ordinato dal presidente Moon Jae-in.
Francia
Con un po’ di ritardo, anche il resto d’Europa sta iniziando a muoversi per far fronte alla minaccia imminente. Anche se non ci sono state specifiche direttive da parte del governo (se non quella di evitare gli assembramenti), alcuni musei si sono mossi autonomamente in questo senso. Il Louvre e il Musée d’Orsay, dopo un breve periodo di chiusura in cui si è cercato di capire cosa fare, hanno riaperto al pubblico, con l’unica accortezza di contingentare gli ingressi. Presa di posizione invece da parte della Paris Photo Fair, il cui rinvio (a data ancora da definirsi) è stato annunciato l’11 marzo.
Drawing Now a Parigi posticipata dal 29 maggio a 1 giugno 2020.
Art Paris rimandata al 28-31 maggio.
Gli organizzatori della fiera Salon du Dessin hanno rinviato la manifestazione dal 28 al 31 maggio.
Regno Unito
La fiera Eye of the Collector a Londra, prevista per metà maggio, aprirà dall’8 all’11 settembre, in concomitanza con a Biennale del Design di Londra nella vicina Somerset House.
Olanda
Dopo aver inizialmente dichiarato che le attività sarebbero proseguite regolarmente, Tefaf fa dietrofront con la notizia che uno degli espositori è risultato positivo al tampone. Tra l’ansia di galleristi e visitatori, la fiera di Maastricht chiude quindi con quattro giorni di anticipo (mercoledì 11 marzo al posto che domenica 15).
Germania
Art Cologne posticipata dal 19 al 22 novembre 2020.
Il Gallery Weekend Berlino rimandato con una seconda edizione più grande dall’1 al 3 settembre.
Belgio
Art Brussels (in programma dal 23 al 26 aprile) ha annunciato che rimanderà al 25-28 giugno, una decisione “in linea con le recenti raccomandazioni del governo belga volte a contenere la diffusione del virus”
Austria
L’Austria è divisa tra i musei che scelgono di limitare gli ingressi a cento visitatori per volta (come Museum der Moderne di Salisburgo e la Kunsthalle Wein) e quelli che invece preferiscono chiudere fino a nuovo ordine, tra cui l’Albertina, il Kunst Historisches Museum, il Leopold Museum e il Belvedere.
Stati Uniti
La fatica dimostrata dal presidente Trump nel prendere coscienza della gravità della situazione sembra riflettersi nelle scelte di musei e gallerie, che arrivano un po’ in ritardo nell’adottare misure di sicurezza. Il Met Museum si è deciso a chiudere i battenti il 12 marzo, dopo aver informato i dipendenti che uno dei loro colleghi avrebbe mostrati sintomi influenzali. Stessa precauzione presa dal New Museum e dal Queens Museum. Con alcuni giorni di ritardo chiudono infine anche Guggenheim e Frick Collection, che avevano inizialmente dichiarato di avere la situazione sotto controllo, grazie a una stretta attività di controllo e monitoraggio di visitatori e personale. Il Getty Trust ha organizzato una task force per sorvegliare la sicurezza di impiegati e visitatori, oltre ad aver cancellato i viaggi di lavoro verso Cina, Corea e Italia. Nessun cambiamento nel calendario fieristico newyorkese, che durante la settimana dell’Armory Show è andato avanti come da programma. I primi segni di risposta sono invece arrivati da Gagosian e Pace Gallery, che hanno cancellato le prossime aperture, così come la National Gallery of Art di Washington. Ordine di riprogrammare le proprie date per alcune fiere che avrebbero dovuto aprire a breve, come The Dallas Art Fair (1-4 ottobre al posto che 16-19 aprile) e Affordable Art Fair a New York (date ancora non definite).
Paris Photo New York, prevista per aprile, è stata rinviata ma non ha ancora annunciato le sue nuove date
Emirati Arabi
Posticipata Art Dubai 2020, anche se la fiera ha fatto sapere non mancheranno gli eventi in città durante quelli che dovevano essere i giorni di apertura. Per ora nessuna restrizione per gli altri istituti, tra cui il Louvre di Abu Dhabi, che continua la sua regolare attività.
Brasile
SP-Arte a San Paolo, in programma dall’1 al 5 aprile, è stata “sospesa” a tempo indeterminato a causa del “peggioramento della situazione che coinvolge Covid-19 in Brasile”.
Argentina
Anche ArteBA a Buenos Aires è stata rinviata dal 16 al 19 aprile, nuove date ancora da annunciare