Nel 2021 Venezia si tingerà di nero. Non un nero qualunque, bensì il nero più nero che esiste (o quasi). Vantablack S-VIS è il materiale utilizzato dall’artista anglo-indiano Anish Kapoor (Bombay, 1954) in una serie di lavori che faranno il loro debutto presso le Gallerie dell’Accademia durante la Biennale d’Arte. Sviluppato dalla società di ricerca scientifica britannica Surrey NanoSystem nel 2014 per scopi aerospaziali, il materiale intrappola il 99,96% della luce che lo colpisce. Un foglio di carbonio dello spessore di un atomo viene avvolto in modo da formare milioni di minuscoli tubi, ognuno con una sezione di due o tre milionesimi di millimetro.
Kapoor ha acquistato i diritti esclusivi del pigmento così da farne nel 2016 una versione spray. Il fatto ha scatenato vaste polemiche nel mondo dell’arte, portando molti a mettere in dubbio il diritto di qualsiasi artista a monopolizzare un colore. Ma Kapoor ha risposto che i suoi accusatori sono mal informati: il rivestimento infinitamente sottile “non esce da un tubo”, afferma, e la sua applicazione richiede un processo tecnico particolare ed altamente specializzato. Il materiale, spiega, deve entrare in un reattore, che permette alle particelle di alzarsi. Quando le particelle si alzano l’una accanto all’altra, intrappolano la luce. L’intero processo è oscuro anche all’artista, questo perché il materiale è sottoposto a misure di sicurezza dato il suo impiego in ambito militare e come mezzo di occultamento per nascondere i satelliti. L’effetto visivo cui il visitatore si trova ad assistere sono opere quasi del tutto prive di dimensione e a sentire Greg Hilty, (direttore curatoriale della Lisson Gallery) che rappresenta Kapoor, la prossima mostra veneziana includerà anche (ossimoriche) bidimensionali sculture dai pigmenti blu e rossi. Se dunque nel 1946 Lucio Fontana decretava col Manifesto Blanco lo slancio dell’arte verso la terza dimensione, nel XXI secolo Kapoor ne sancisce la fine e invoca il superflat.
C’è chi dell’atteggiamento esclusivista di Kapoor non è stato affatto contento, in particolare l’artista e critico d’arte britannico Stuart Semple, che infastidito, ha risposto a tono inventando e mettendo in vendita sul proprio sito il Rosa più rosa del mondo (http://stuartsemple.com/project/worlds-pinkest-pink-50g-powdered-paint-stuart-semple/). Si tratta di una vernice in polvere rosa fluorescente in vendita a sole £3.99, acquistabile da tutti, tranne che da Anish Kapoor. Ma la crociata di Semple non finisce qui e l’artista realizza anche Balck 3.0, un nero talmente nero da mettersi in competizione con quello di Kapoor. A placare le schermaglie fra i due litiganti, il MIT, che ha creato per caso un nuovo nero, ancora più intenso del Vantablack S-VIS. Pare che il nuovo materiale trattenga ben il 99.95% della luce, sorpassando così il 99.96% del Vantablack.