Riprende vita, grazie al progetto firmato MiBACT, la mitica Via Appia. Il percorso Appia Regina Viarum torna praticabile e incontra i sapori variegati dell’Italia meridionale. Un cammino denso di storia e cultura.
Una strada. Un monumento. Un bene dimenticato. E’ il percorso Appia Regina Viarum, un tracciato che prende il nome dal suo artefice Appio Claudio Cieco che nel 312 a.C. avviò la costruzione della via che collegava Roma a Capua al fine di permettere il movimento veloce delle truppe romane verso il meridione in occasione della seconda guerra sannitica (326-304 a.C.). Solo dopo il tragitto fu prolungato fino a Brindisi città importante per il collegamento con l’oriente.
L’Appia diventò la strada più importante del mondo romano, “la regina delle strade”.
Lungo la via la campagna circostante era caratterizzata da villaggi contadini, che già negli ultimi secoli della Repubblica avevano cominciato a scomparire per essere sostituiti dalle grandi ville dei ricchi romani desiderosi di riposare in dimore di lusso lontane dal caos della città. Stazioni di posta, alberghi, osterie, piccoli impianti termali e servizi per i viaggiatori scandivano il tracciato, ottimamente organizzato e gestito da curatores preposti a garantire la continuità dei collegamenti fra Roma e le province.
Un milione di passi da Roma a Brindisi che dopo decenni di oblio ritornano percorribili. E’ questa la nuova iniziativa di MiBACT voluta dal Ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini secondo il quale, il percorso romano unisce territori ricchi di uno straordinario patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico e ha le caratteristiche per divenire uno dei più grandi cammini europei.
“È nostro preciso dovere investire in questo progetto, che ha il merito di puntare sulla cultura per promuovere e sostenere lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno.”
Progetto con un finanziamento da 20 milioni di euro all’interno del Piano Cultura e Turismo varato nel 2016 e che è stato pubblicato lo scorso 5 agosto dopo che Paolo Rumiz percorse la vecchia strada.
Sarà organizzata una squadra che ricercherà e porterà alla luce tutto il tracciato che poi sarà reso percorribile. Un percorso che, una volta agibile, sarà il primo cammino laico con scopo culturale in tutta la nazione. Lungo 600 km percorrerà ben quattro regioni: Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, coinvolgendo 11 province (Avellino, Latina, Roma, Benevento, Caserta, Matera, Potenza, Bari, Brindisi, Foggia, e Taranto) e 87 comuni. Lungo la strada ci saranno 29 tappe di circa 20 km l’una. E’ un progetto che richiederà tempo ma, già nel primo anno di interventi, saranno rese sicure e agibili 8 tappe.
Si attraverseranno antichi borghi, ponti e monumenti archeologici, tratti autentici di strada romana, ma anche aree degradate o fortemente antropizzate. Si incontreranno culture, dialetti, tradizioni, cibi, popoli e mestieri diversi.
Un monogramma alfabetico a doppia “A” è il sigillo del cammino ideato da Pietro Porro, dove due linee prospettiche convergono per dare l’idea di un’unica strada che punta verso l’orizzonte.
L’iniziativa sarà promossa nelle quattro regioni con mostre e una pubblicazione monografica che raccoglierà tutti i dati noti. Sarà, inoltre, un’ottima occasione per la creazione di nuovi film, libri e articoli che esalteranno il percorso fatto di storia, civiltà, cultura e archeologia.
Tutti gli amanti delle camminate e della cultura, ma anche tutti coloro in cerca di nuove avventure, potranno rimanere costantemente aggiornati sul sito www.camminodellappia.it