Wes Anderson in quarantena: ecco i suoi consigli cinematografici, dai classici del muto a Jane Campion
Da nuove scoperte ai suoi cult di riferimento, Wes Anderson ha condiviso tramite Criterion la lista dei titoli che sta guardando in questo periodo di quarantena.
In una lettera aperta inviata a The Criterion Channel, il regista di film cult come Grand Budapest Hotel e I Tenenbaum ha rivelato quello che sta guardando in questi giorni. «Cari amici di Criterion – scrive Anderson – ho guardato film in streaming e Blu-ray di Criterion ogni giorno e vorrei menzionare: Raymond Bernard! Anne-Marie scritto da Antoine de Saint-Exupéry? Non ne avevo mai sentito parlare».
Wes Anderson si riferisce a un film del 1936 che racconta la storia di Anne-Marie, un’aspirante giovane pilota. Il regista descrive anche l’adattamento di Les misérables di Bernard del 1934 come «un capolavoro», sottolinenando quanto adora l’attore Harry Baur nel film. «Non avevo mai visto prima neanche The Out-of-Towners di Arthur Hiller – continua Anderson – È come una grande macchina del tempo. […] Quante volte rivedrò Un angelo alla mia tavola (Jane Campion, 1990)?». Il regista conclude: «Quanto siamo fortunati ad avere questo Louvre del cinema a portata di mano!»
Il nuovo dilm di Wes Anderson, The French Dispatch – con Timothée Chalamet, Saoirse Ronan, Tilda Swinton e moltissimi altri – uscirà nei cinema mericani il 24 luglio.
Wes Anderson writes us occasional letters to let us know what he’s been enjoying on the Criterion Channel. We thought we’d share this one, featuring some of his favorite recent discoveries, in case you’re looking for something surprising to watch! ❤️ pic.twitter.com/ZwEQWJmXHE
— Criterion Channel (@criterionchannl) March 26, 2020
>> Questi i film consigliati da Wes Anderson
I miserabili – Les misérables (1934, Raymond Bernard)
Il film di Bernard, regista di grandi film muti come Le joueur d’échecs (1927) e Tarakanova (1930), nel 1936 è stato indicato tra i migliori film stranieri dell’anno dal National Board of Review of Motion Pictures.
Wooden Crosses (1932, Raymond Bernard)
Altro film del regista francese consigliato. Wooden Crosses è tratto da un testo di Roland Dorgelès.
«uno dei film più sottovalutati del cinema francese degli anni Trenta, e tuttavia va annoverato nella storia del cinema tra le più terrificanti evocazioni del grande mattatoio del ’14-’18. Costruzione e regia sono caratterizzate da un rigore sorprendente, quasi documentario, nel descrivere l’inesorabile disgregazione e la morte di un drappello di soldati francesi. Laddove Milestone e Pabst sottolineano il loro intento pacifista, Bernard rifugge da ogni discorso retorico, confidando totalmente nel peso terribile delle immagini di Jules Krüger. Una sobrietà che alcuni rimproverarono all’epoca ma che oggi rivela tutta la sua modernità, assieme al rifiuto del pathos e del melodramma bellico. Il film ebbe un successo immediato, eppure la sua risonanza internazionale fu presto ostacolata, prima dall’ascesa dei nazisti (che lo vietarono subito) e poi da Hollywood, che gli riservò una ben strana sorte: acquistato da Fox Film già nel 1932, non verrà mai distribuito, ma saccheggiato negli anni per fornire stock-shots alle produzioni di Darryl F. Zanuck. Sì, è proprio Pierre Blanchar che vediamo lanciar granate tra due inquadrature in teatro di posa di Fredric March e Werner Baxter in Le vie della gloria (1936) di Howard Hawks!» Cineteca Bologna
Anne-Marie (1936, Raymond Bernard)
Dello stesso regista Wes Anderson segnala anche questa pellicola sceneggiata da Antoine de Saint-Exupéry (sì, quello del Piccolo principe). La storia è quella di una disegnatrice di modelli presso un aeroporto civile desiderosa di divenire pilota.
Un provinciale a New York – The Out-of-Towners (1970, Arthur Hiller)
Film di Arthur Hiller (Love Story, Making Love) sceneggiato da Neil Simon e interpretato da Jack Lemmon e Sandy Dennis. Un classico della commedia americana!
And the Pursuit of Happiness (1986, Louis Malle)
Documentario per la televisione del regista di Zazie nel metrò e Ascensore per il patibolo. Al centro del film le storie degli immigrati negli Stati Uniti degli anni ’80. Prima di passare in TV è stato presentato in anteprima a Cannes 1987 nella sezione Un Certain Regard.
Un angelo alla mia tavola – An Angel at My Table (1990, Jane Campion)
La pellicola è tratta dall’autobiografia della scrittrice neozelandese Janet Frame, scomparsa nel 2004 e più volte candidata al premio Nobel per la letteratura. Il film è stato presentato in concorso alla 47ª Mostra internazionale del Cinema di Venezia dove ha vinto il Leone d’Argento. Quell’anno il Leone d’Oro è stato assegnato a Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard.