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Ciao Stefano Cosenz. Ci ha lasciato un grande giornalista, nostro collaboratore

Stefano_Cosenz_ArtsLife

 

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Ci ha lasciato dopo una lunga malattia Stefano Cosenz, amico e collega. Scriveva per Il Sole 24 Ore, ma anche per numerose altre Testate. Tra cui ArtsLife. Qui i suoi servizi. Oltre alle condoglianze per la sua compagna e i familiari, ecco un ricordo del nostro direttore.

Stefano Cosenz amava i gatti. Tantissimo. Come Lillo che tiene in braccio qui nella foto recente che lo ritrae. Ma ne aveva altri due in giro per la casa. E quando ci si incontrava tutti gli anni a Bruxellles, sul pulmino della stampa per Maastricht, (lui arrivava da Roma e io con altri colleghi da Milano), mi diceva spesso che era preoccupato per i suoi mici. Stefano era un giornalista particolare. Aveva per tanti anni lavorato in un’azienda. Ma nel cuore aveva la passione per il giornalismo. E lo capivi subito appena lo vedevi in azione. Curioso e maniacalmente preciso, appena lui entrava in un luogo o in un evento cominciava a registrare decine e centinaia di appunti e di dati sul suo taccuino. A Maastricht ci andavamo per seguire il Tefaf, la più importante fiere d’arte al mondo. Io ormai da quasi vent’anni a marzo ero abituato ad andarci. E ogni volta ci si incontrava. ne abbiamo passate delle belle. Abbiamo seguito in diretta la fiera mentre le marzo 2008 a New York davano l’annuncio dell’arresti di Madoff. E mille altre avventure, insieme. Quest’anno non ci sono andato, all’ultimo ho evitato di farlo. Ma anche se ci fossi andato, rischiando di beccarmi il virus, come è accaduto a diversi galleristi e qualche collega, comunque Stefano non lo avrei incontrato. Stava già male da alcuni mesi per una grave patologia che lo aveva piano piano attaccato. Se è vero che siamo tutti quanti “di passaggio” e che ciascuno di noi ha il particolare potere di lasciare agli altri qualcosa di sé, beh allora sappiate che Stefano ma ha lasciato la sua grande umiltà e la passione sfrenata per cercare una notizia. Per questo, non appena tanti anni fa abbiamo fatto amicizia, l’ho subito coinvolto nell’avventura di ArtsLife alla quale aveva aderito con il suo solito entusiasmo. Era un grande esperto di francobolli e di monete antiche. Ma se ne intendeva pure di macchine da collezione, di vini, di gioielli. E aveva un intuito particolare per le tendenze generali del mercato dell’arte. Per questo tutte le volte che parlava lo ascoltavo con grande attenzione. Mi chiedeva sempre come andavano le mie ricerche pittoriche. E mi guardava con entusiasmo mentre gli spiegavo tutti i segreti per cercare i colori, gli impasti e le stesure sulla tela. Mi mancherai tanto Stefano. Sul serio. Soprattutto nelle lunghe chiacchierate che facevamo durante le “cene stampa” in giro per il mondo. Grazie per tutto quello che mi hai insegnato. Che Dio abbia cura di te. E di tutti noi. A presto.

Paolo Manazza

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