Il The Broad di Los Angeles è un museo fuori dal comune – ve ne parlavamo anche in questa occasione – e tale si conferma in questa situazione di chiusura e difficoltà. Del resto i visitatori che sono passati per le sue sale espositive, dall’apertura del museo nel settembre 2015, sono stati più di 2 milioni e sarebbe impensabile non pensare a reinventarsi, almeno momentaneamente, per continuare a rimanere in contatto con loro.

C’è un opera, in particolare, che da sempre attira l’attenzione e l’interesse di tutti: Infinity Mirrored Room—The Souls of Millions of Light Years Away (2013) di Yayoi Kusama. Le sue luci scintillanti che brillano perdendosi nell’oscuro abisso infinito sono però state spente, insieme a quelle di tutti i musei del paese, il 13 marzo. Così il museo ha pensato ad una soluzione virtuale per immergersi nelle opere dell’artista giapponese.

Nasce così Infinity Drone, l’iniziativa che combina video e musica per trasportare l’osservatore nell’ambiente unico e suggestivo dell’Infinity Mirrored Room. Curata da Ed Patuto, direttore della sezione di audience engagement del museo e da Darin Klein, associate director of events and programs, l’operazione consiste in una serie di filmati divulgati tramite la Instagram TV, ai quali viene associata una componente audio realizzata da alcuni musicisti (per ora le puntate disponibile sono due, con i brani di Geneva Skeen e Josiah Steinbrick) di Los Angeles. Musica elettronica, ambient e pop completano le riprese dell’iconica opera approfondendone le qualità immaginifiche e spirituali.

Le persone sperimentano la spiritualità in molti modi diversi, Introducendo una varietà di approcci musicali, speriamo di fornire una serie di modi per approfondire gli aspetti del lavoro di Kusama

 

Ed Patuto

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