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Arte balsamo della psiche. La quarantena degli artisti, Serena Vestrucci

Serena Vestrucci Serena Vestrucci
Serena Vestrucci
Serena Vestrucci

Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?

L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.

I tempi di Serena Vestrucci

Come passi la giornata, dove e come dipingi ora?

Passo la giornata facendo la mamma h24 7/7. Per i genitori con figli a casa la quarantena è una condizione completamente opposta rispetto a chi è da solo. Dafne ha appena 1 anno e richiede costantemente la mia disponibilità. Travasi con acqua, pasta di sale, disegni (più sui vestiti che sui fogli), tanti libri cartonati, nascondino, e canzoni che ormai mi escono spontanee anche sotto la doccia. La bella lavanderia come colonna sonora di tutta la quarantena. La routine alcuni giorni è asfissiante. Specie se la notte è stata un incubo e di giorno non c’è modo di recuperare. Si gioca a far finta di cucinare e poi tocca farlo davvero. Si gioca a piegare i vestiti che poi vengono immancabilmente lanciati per tutta la casa. In questo quadro il lavoro è ovviamente messo da parte e limitato ai “Ritagli di tempo” che riesco a portare avanti anche stando a letto o sul divano, nei rari momenti liberi, e alla “Dimensione del sonno” che è un’opera nata dalla necessità di poter disegnare – almeno – mentre dormo. Di notte lego la biro al polso e lascio che questo tracci liberamente sulla federa il segno del suo movimento incontrollato e incondizionato dalla mente attiva.

Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…

Mi manca tanto uno spazio solo mio: potermi eclissare, letteralmente, scomparire, come la Luna. Lo spazio della quarantena è uno spazio costantemente condiviso, in un tempo senza pausa, senza riposo, senza immobilità. Una situazione paradossale quella in cui mi trovo rinchiusa senza mai fermarmi.

Serena Vestrucci
Serena Vestrucci, RITAGLI DI TEMPO
Libro ritagliato, 25,5 x 38,5 x 7,5 cm, un mese, 2020
Leggere, scrivere, riflettere, altro…

Ogni tanto riesco a leggere anche libri che non siano solo quelli di Attilio Cassinetti o di Eric Carle. Sempre che a quel punto non mi addormenti prima di cominciare. Ho terminato nei giorni scorsi Febbre di Jonathan Bazzi e adesso sono passata a Leggenda privata di Michele Mari. Purtroppo non mai tempo per scrivere, nemmeno una riga, pratica che mi manca molto. Per questo registro dei brevi video che più che altro mi interessano per il parlato, non tanto per la componente visiva. Li considero dei diari che testimoniano il presente, il racconto della settimana. Sono per mia figlia, per quando sarà grande.

Prima cosa che farai quando finisce la quarantena?

La prima cosa che farò finita la quarantena è portare Dafne al parco e stare il più possibile all’aria aperta a camminare. Poi la porterò dalla nonna, tirerò un luuuuuungo respiro, e andrò in studio a ricominciare…

Serena Vestrucci
Serena Vestrucci, LA DIMENSIONE DEL SONNO
Penna su federa, 80 x 50 cm, dieci notti, 2019

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