Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?
L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.
I tempi di WOC
Come passi la giornata, dove e come lavori? A cosa stai lavorando?
In questo periodo trascorro le mie giornate tra casa e studio. Fortunatamente il mio studio si trova a pochi isolati di distanza da casa e questo mi permette di continuare ad essere sufficientemente operativo, seppur con le difficoltà tecniche e logistiche del caso. Il mio percorso lavorativo non è granchè cambiato, a parte due diversi eventi che avevo in programma quest’anno tra Torino e Milano che sono stati inevitabilmente rinviati a data da destinarsi: ma forse meglio così, più tempo per lavorarci. Procedo con la mia ricerca pittorica e grafica giorno per giorno cercando di ricevere più imput possibili dall’esterno e porto avanti il progetto di abbigliamento Italia90 fondato 2 anni fa quì a Torino insieme ad un gruppo di amici creativi.
Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…
TEMPO: come dice Fabri Fibra: “Il tempo che non basta mai, il tempo che non passa mai…”
SPAZIO: E’ importante trovare il proprio spazio e riuscire a controllarlo, gestirlo, abitarlo. Lavorativamente parlando è difficile invece farsi spazio, ma credo e spero che dopo questo strano periodo i posti a disposizione nel nostro ambiente (arte, musica, fashion) subiranno una naturale riorganizzazione. Ci sarà maggiore spazio per una creatività più vera e sincera?
SUONO: Il suono è una fonte di nutrimento costante. Prima di tutto la musica. Non c’è nulla di più soddisfacente che scoprire nuova musica, basta un clic e un pò di spirito di ricerca! Poi viene il silenzio, che è una nobile forma di dialogo, e i suoni della città che sento (sentivo) intorno e che un pò iniziano a mancarmi: il rumore del traffico, il vociare delle persone, il silenzio della notte. In poche circostanze mi trovo a mio agio con i suoni della natura
Leggere, scrivere, riflettere.
Per fortuna la mia ragazza è una bravissima cuoca e tra prelibati esperimenti culinari, qualche serie tv e due birre in videocall con gli amici il tempo scorre in fretta. E’ una buona occasione per fermarsi a riflettere. Ma effettivamente nelle mie giornate il passatempo si concilia spesso con il lavoro. Un album che ascolto, un film che guardo o un’occhiata ad Instagram possono immediatamente darmi l’ispirazione per la realiazzazione di una nuova opera. Non leggo un libro da qualche anno, non mi interessa e penso di non avere il tempo per farlo. Strano perchè da bambino ero un gran lettore. Ora preferisco guardare le immagini.
Prima cosa che farai quando finisce quarantena?
Non so ancora. Ci penserò quando saremo ufficialmente liberi!