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Mercato dell’arte in quarantena. Pensieri e previsioni di Stefano Raimondi, ArtVerona

STEFANO RAIMONDI STEFANO RAIMONDI
STEFANO RAIMONDI ©ph.PaoloBiava
Stefano Raimondi © foto Paolo Biava

Ci sarà un B.C. e un A.C., before corona, after corona nei nostri A.D. anno domini da qui in avanti. La pandemia è una crisi sanitaria, sistemica, economica, psicologica globale che ha pervaso (anche) il sistema dell’arte e il suo mercato, con relative e logiche ripercussioni. Non sappiamo per quanto tempo saranno limitati movimenti e spostamenti internazionali. Non abbiamo idea di come torneremo a girandolare per mostre, biennali, fiere (se non altro, quasi sicuramente, finirà l’isteria collettiva e compulsiva della proliferazione patologica della fiera ovunque e per qualsiasi cosa). Si pianifica e programma nell’incertezza quasi assoluta attendendo la discesa del santo vaccino. Aspettando che ne sarà del nostro amato circo dell’arte, abbiamo chiesto ai maggiori attori del sistema in Italia pensieri, previsioni e possibili scenari post-epidemia, dalla propria sospesa quotidianità in quarantena.

Primo semestre ormai quasi totalmente bruciato. Fiere che si ammassano orgiasticamente una sopra l’altra da settembre a dicembre, illudendosi che poco e nulla cambierà (ora si danno alle viewing rooms). Case d’asta che provano a sopperire fondendo gli incanti, implementando l’online e posticipando in autunno. Istituzioni e vari professionisti del settore che si buttano nel nuovo verbo social, la patologica litania quotidiana di contenuti online, alcuni interessanti, il più delle volte di una noia e inutilità cosmica, scaturiti dal rincorrere gli altri, perché bisognadirenecessariamentequalcosaperesserepartedelsistema (da leggere fastidiosamente tutto d’un fiato), come se anche qua non dovesse valere l’eterno principio: o lo fai bene, con cognizione di causa, o lassa stà.

Bene, quindi, il mondo dell’arte sta cambiando? Cosa ne sarà quando tutto sarà finito? Saremo tutti sereni in guanti e mascherina sotto gli umidicci capannoni delle fiere? Chi e con quale entusiasmo avrà voglia di comprare passate le (forse) ferie estive? Si ridimensioneranno i prezzi? Sparirà la fascia medio-piccola delle gallerie? Girerà ancora tutta la fuffa onanistica che satura il contemporaneo? Ce ne saremo finalmente liberati, o continuerà a imperversare? Cambierà il gusto? Vincerà la qualità? Ci sarà il rimbalzo (e picco) di vendite come la scorsa crisi (2008) in arte e beni di lusso? Chi lo sa. Nessuno lo sa. Si naviga a vista. Si prova a sperare e sparare pregando il santo vaccino che tutto e tutti immunizzi. E via come prima.

Ma intanto, ora, cosa fanno relegati alla coatta quarantena i maggiori attori del sistema? Come passano le giornate a casa? Quali sono i loro programmi e le loro previsioni per il post-pandemia? Abbiamo chiesto a Stefano Raimondi, direttore di ArtVerona, di raccontarci la propria sospesa quotidianità (quella che a tutti noi attanaglia) e una previsione sulla fiera, in senso stretto, ArtVerona, e in senso lato, le Fiere dell’arte.

ArtVerona è stata posticipata (giustamente) a dicembre. Cosa fa il direttore di una fiera durante la quarantena?

Nel caso specifico di ArtVerona, a otto mesi dalla sua inaugurazione, questo periodo di quarantena è stato utile per completare e iniziare a presentare il team, le sezioni e l’advisory board, per discutere con le gallerie anche in merito ai progetti di partecipazione e per valutare possibili scenari futuri.

Orgia di fiere prevista per l’autunno. Come vedi la situazione? E’ un ritmo sostenibile per le gallerie e per gli stessi collezionisti?

Prima di tutto sarà fondamentale capire come arriveremo all’autunno, sia dal punto di vista psicologico, che economico, sanitario e sociale. Io credo che la natura dell’uomo sia sempre proiettata alla ripartenza e desiderosa di superare le difficoltà, ma allo stesso tempo immagino che verrà fatta, sia da parte delle gallerie che dei collezionisti, una selezione delle fiere in base alla loro identità e organizzazione.

ArtVerona 2019, Serena Fineschi da Marignana Arte
ArtVerona 2019

Pensi che il mondo dell’arte possa cambiare passata l’epidemia? Si ridimensionerà? Cambierà il gusto?

Leggo moltissimo sui possibili e presunti cambiamenti che il mondo in generale e quindi anche quello dell’arte dovrebbe subire terminata l’epidemia. Penso che stiamo vivendo una sorta di trauma collettivo e sicuramente questo andrà processato, elaborato e superato. L’arte post-traumatica sarà forse, ma non ne sono sicuro, più attenta all’arte stessa, ai contenuti, agli artisti e non ai lustrini, alle cene, al puro divertimento.

Cambierà il modo di fare le fiere (sia in generale che anche per la stessa ArtVerona…)? Calibrerete ad hoc alcune cose in fiera per il post-epidemia? Novità più importanti della prossima edizione? Potenzierete le vetrine digitali?

Nel breve periodo sicuramente si, poi bisogna vedere man mano come si svilupperanno le cose. Come ArtVerona stiamo immaginando una fiera che possa essere prima di tutto sostenibile perle gallerie che vi partecipano – che stanno affrontando un periodo di crisi – accogliente, stimolante e sicura per il pubblico che parteciperà. La prossima edizione vede un team ampliato, con curatori importanti come Giacinto Di Pietrantonio, Maria Chiara Valacchi, Andrew Berardini, Elena Forin e Giulia Floris che cureranno nuove sezioni e progetti legati a diversi aspetti di quello che è il “Sistema Italia”, nome che sintetizza la direzione dei prossimi tre anni di ArtVerona. Crediamo, ora più che mai, che ArtVerona sia la fiera capace di unire e mostrare tutto ciò che il sistema dell’arte italiano ha da offrire. A breve la pagina Instagram di ArtVerona ospiterà un progetto curato da Edoardo Monti, nuovo VIP Manager e Social Media Manager di ArtVerona che coinvolge le gallerie delle precedenti edizioni. Ci sono poi alcuni progetti di cui stiamo verificando l’effettiva possibilità ed efficacia.

Prima cosa che farai appena finita la quarantena?

Abbraccerò i miei genitori, incontrerò tutte le persone che non ho potuto vedere in questi mesi e vedrò un sacco di mostre.

Artverona 2018
Artverona 2018
ArtVerona 2013
ArtVerona 2013

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