Il Victoria & Albert Museum di Londra presenta al pubblico, dopo anni di stazionamento in magazzino, l’ambiente in legno di Frank Lloyd Wright (1867-1959). Una delle più belle e raffinate period rooms del museo, il Kaufmann Office (l’ufficio Kaufmann, 1935-37), è in fase di restauro in vista della mostra presso il V&A East Collection Center.
Profumo di legno di cipresso (Taxodium distichum, il tipico legno originario delle foreste americane sud-orientali) e bambù, questo l’odore che pervaderebbe le narici del visitatore che si addentrasse per le stanze del V&A Museum di Londra in questi giorni. Il legno laccato e finemente lavorato, le basse sedute dai cuscini bianchi rifinite con motivi lineari color panna e un tappeto chiaro poggiato sul pavimento che rimanda al tatami delle tradizionali case da tè giapponesi, raccontano un pezzo di storia del più importante mecenate di Wright.
L’unico ambiente di Frank Lloyd Wright fuori dagli Stati Uniti è sottoposto in questi giorni ad un attento restauro prima di essere ammirato in tutto il suo splendore nel 2023 presso la mostra del V&A East a Londra (il V&A East project, collegherà il Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, un museo nuovo di zecca nel quartiere Stratford Waterfront -lo stesso che ospitò i Giochi Olimpici della città- e un centro di esposizioni e ricerca presso Here East).
Composto di 240 pannelli in legno di cipresso (di due varietà), lo studio è appartenuto per oltre 20 anni ad Edgar J. Kaufmann, il fedele mecenate di Wright. Lo stesso Kaufmann che ha commissionato la maestosa casa sulla cascata (Fallingwater) in Pennsylvania.
L’ufficio Kaufmann arrivò al V&A Museum nel 1974, come regalo da parte del figlio del magnate, Edgar Kaufmann Jr., il quale fu talmente colpito nel leggere la biografia di Wright che si unì al circolo di apprendisti presso Taliesin, casa e studio dell’architetto. Successivamente a ciò, Kaufmann Jr. convertì la casa sulla cascata in un museo.
L’ufficio Kaufmann non è solo una delle più belle sale d’epoca del V&A Museum, ma è anche la meglio conservata. Ogni pannello in legno di cipresso e di compensato, tutte le pareti, il soffitto, il pavimento, la scrivania con lavorazioni a sbalzo, le poltrone e gli sgabelli personalmente imbottiti dalla sarta Loja Saarinen, ad eccezione di una lampada in vetro rifatta negli anni ’90 seguendo i disegni di Wright, tutti questi elementi, sono un meraviglioso esempio di conservazione nel tempo.
Il progetto di restauro, che dovrebbe essere portato a termine entro la fine di maggio, è stato sovvenzionato dal Tefaf’s Museum Restoration Fund (fondo di restauro del museo Tefaf) per la somma di €25.000. Oliver White, esperto conservatore di mobili presso la Plowden & Smith, afferma che il restauro consisterebbe solo in un consolidamento strutturale dell’ufficio, restauro volto per lo più a rimuovere la polvere in eccesso depositatasi durante gli anni (lo studio infatti è stato esposto l’ultima volta nel 2005 dal V&A Museum e poi prestato per un breve periodo nel 2013 alla Tate Britain) e nella riparazione di eventuali bordi scheggiati con colla di pesce.
L’obiettivo, dunque, non è quello di cancellare i segni di usura che attestano gli anni di utilizzo della stanza, come ad esempio l’impronta delle dita intorno alle porte dell’armadio, ma quello di assicurarsi che lo studiolo sia in condizioni ottimali in vista di una apertura permanente al pubblico.
Anche se su scala ridotta rispetto alla casa sulla cascata, l’ufficio Kaufmann incarna la filosofia di Architettura Organica di Wright, che predilige l’utilizzo di materiali il più possibile naturali e una unità essenziale nella struttura e nella forma. Nonostante le sue abilità di architetto, Wright stava perdendo il suo successo nel dicembre 1934, anno in cui riceveva le commissioni di Kaufmann. Più tardi, alla fine degli anni ’60, durante la Grande Depressione, aveva portato a termine solo un paio di edifici. Fallingwater (1936-39) inaugura il grande ritorno dell’architetto.
Ecco perché lo studio è per la carriera di Wright un momento chiave. Kaufmann commissionò numerosi edifici all’architetto, ma solo due di questi furono costruiti e resistono tutt’oggi al tempo.