Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?
L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.
I tempi di Nazzarena Poli Maramotti
Come passi la giornata, dove e come dipingi ora?
Ho la fortuna di avere lo studio nella casa dove vivo. Nonostante ciò il giorno in cui è scattata la quarantena ho sentito una cesura interiore. Si è spezzato il flusso e prima di riuscire a tornare a dipingere mi ci è voluto del tempo.
Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…
Le abitudini sono cambiate, i tempi si sono dilatati. Sento meno la pressione della fretta del mondo esterno e sono tornata ad uno stato mentale che mi era molto più familiare quando ero un’adolescente in provincia: l’attesa. So che al posto della frenesia sono arrivate tante preoccupazioni e più il tempo passa, più salgono le incertezze, ma sto cercando di non perdermi ciò che di buono mi può dare questa situazione strana e surreale. Sono tornata a vivere nella casa in cui sono cresciuta e ora dopo tanti anni torno a vivere anche stati d’animo che avevo dimenticato.