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Circulation(s), fotografia emergente europea: il progetto epistolare in scena su Instagram

Circulation(s), il festival dedicato alla fotografia emergente europea, avrebbe dovuto svolgersi a Parigi dal 14 marzo al 10 maggio. In attesa di nuove date ha lanciato stay home(s): un progetto epistolare che va in scena su Instagram.

Ogni anno, il festival parigino Circulation(s)  rivela la vitalità dei giovani creativi e difende la molteplicità degli sguardi fotografici attraverso mostre, conferenze, workshop, letture portfolio. Trampolino di lancio per gli artisti emergenti, in dieci anni di attività è diventato un appuntamento imperdibile all’interno del panorama fotografico internazionale. La decima edizione, che avrebbe dovuto prendere il via il 14 marzo per concludersi il 10 maggio, è ancora in attesa di nuove date.

Da Minsk a Berlino, da Roma a Helsinki, da Parigi a Barcellona: nonostante il lockdown, i 45 fotografi della nuova edizione hanno contribuito a creare uno spazio virtuale di scambio, perpetuando un legame artistico ai quattro angoli del continente. Il festival ha infatti lanciato l’iniziativa stay home(s), grazie al quale la pagina Instagram Circultation(s) si è trasformata in un vero e proprio museo virtuale. Un progetto epistolare sotto forma di telegramma, giorno dopo giorno, dà voce a un fotografo della decima edizione che, attraverso un’immagine e un breve testo, racconta un momento legato al periodo storico in corso.

 

https://www.instagram.com/p/B_MnqyTBqIh/

“Alcune settimane fa sono andata a trovare le famiglie nomadi del mio progetto “I bambini di Carrowbrowne”. Si tratta di un progetto a lungo termine dedicato alla più grande minoranza irlandese. Penso molto a loro. Mi chiedo quando li rivedrò. Che impatto ha sui bambini il fatto di non poter più giocare all’aperto? Questa è l’ultima foto che ho scattato a Vivianne prima di partire. State a casa, state al sicuro”.

 

https://www.instagram.com/p/B9_6A2EhB7A/

“L’isolamento è anche l’occasione per smettere di vivere di fretta e tuffarsi nei nostri ricordi fotografici, vere e proprie finestre sul passato, da condividere con le persone che amiamo. Guardare queste immagini o spedire un album a un familiare è utilizzare le fotografie per ciò che sono”. Papà al parco di Bekonscot, 1976 – Foto di: Mamma

https://www.instagram.com/p/B_eoueuJSAz/

“Durante una delle mie passeggiate solitarie di questi ultimi giorni, ho scoperto questa capanna in un parchetto a Berlin Wedding. Mi ha fatto pensare al termine “casa” e alla fortuna di chi ha una casa sicura. Una casa che offre un rifugio e un po’ di stabilità in questi tempi incerti. Anche se siamo lontani da amici e parenti, non siamo mai soli! Siamo insieme e resteremo forti in questi tempi folli. Questi momenti possono insegnarci molte cose su noi stessi, ciò di cui abbiamo bisogno, l’amore e il modo in cui vogliamo vivere. Impariamo ad apprezzare le cose semplici che spesso diamo per scontate. Dobbiamo essere grati di avere una casa, e aiutare chi è meno fortunato di noi”.

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