Considerato una tra le voci più incisive nel panorama degli artisti emergenti, in particolar modo fra coloro che trattano in arte la tematica della diaspora africana, Amoako Boafo ha rivoluzionato, attraverso nuovi approcci, la rappresentazione, la documentazione, la celebrazione della comunità africana.
La galleria Marianne Ibrahim di Chicago ospiterà nei suoi spazi, da settembre a ottobre 2020 (date ancora da annunciare), “Amoako Boafo: I Stand By Me”, la prima mostra personale dell’artista ghanese Amoako Boafo (Accra, 1984). In mostra saranno presenti opere inedite che riflettono su questo periodo di crisi, in particolare sui concetti di indipendenza e autoriflessione, un appello a preservare la propria integrità e libertà.
Questa nuova produzione, con dipinti a olio e opere in cui utilizza il trasferimento di foto sulla tela, demarca uno sviluppo significativo nella tecnica dell’artista. Obiettivo di Boafo è quello di ridefinire continuamente nuovi linguaggi estetici e visivi e di esplorare diversi modi di esprimere le tematiche che affronta. Per tale motivo utilizza la pittura come uno strumento per sondare le complessità dell’animo umano.
Le sue ultime opere, di grandi dimensioni, presentano un linguaggio figurativo molto spiccato. Si nota dunque trapelare dalla pittura di Boafo l’influenza dei grandi maestri sia della ritrattistica classica che espressionista. I volti e le mani dei suoi soggetti sono formati da sottili vortici di pittura ad olio blu e marrone. Ogni pennellata, ogni tocco pulsa di energia. Il colore si fa sostanza, scolpisce le figure, perché Boafo lo stende con le dita e non più coi pennelli. I soggetti galleggiano, fluttuano nello spazio monocromatico.
L’artista celebra i soggetti legati al mondo che lo ricorda, ispirato da designer e creativi emergenti di colore. Nei suoi tableau vivants, Boafo dà lustro alle proprie figure sia fisicamente, dipingendole a grandi dimensioni, sia spiritualmente evidenziandone la loro grandezza. Non importa chi sia l’osservatore, lo sguardo del soggetto dipinto è usato dall’artista per perturbare gli osservatori convenzionali – solitamente con la pelle bianca- presentando sulle tele i sentimenti delle persone di colore e di come queste stanno costruendo la propria identità.
La figura, libera dallo sfondo e da altre distrazioni, come la mera forma corporea, può esprimere la propria interiorità umana. La tecnica in negativo dello sfondo conferisce alla figura fattezze astratto espressioniste, donando equilibrio al primo piano e al fondo. Le opere di “I Stand By Me” (letteralmente, “io sto dalla mia parte”) sono per lo spettatore un invito a riflettere in modo critico e sono anche una esaltazione di se stesso.