Artista visivo ancora ignorato dalle parole del capo del Mibac: che risponde all’appello di “QUELLI CHE SUONANO” in difficoltà causa Coronavirus
“Nessuno verrà dimenticato, nessun artista …”. Leggendo la nuova nota inviata dal Ministero per i beni culturali, sulle prime abbiamo pensato che magari il ministro Dario Franceschini si fosse reso conto della “parzialità” del suo precedente intervento. Rispetto al quale molti – anche noi – notarono come il Mibac si preoccupasse di curare la situazione degli “artisti” nell’emergenza pandemica, restringendo però le sue attenzioni genericamente ai lavoratori dello “spettacolo”.
Ci sbagliavamo: il ministro ha sì corretto in parte le sue opzioni, ma solo per rassicurare “i musicisti e i tanti preziosi lavoratori che permettono ogni giorno ai musicisti di suonare”. E l’ha fatto per rispondere ai tanti che hanno sottoscritto l’appello “QUELLI CHE SUONANO”, perché vengano tutelati tutti i lavoratori della musica.
“Sin dall’inizio dell’emergenza”, ha detto Franceschini, “abbiamo lavorato per dare risposte immediate al settore della musica. E siamo partiti proprio dai più indifesi: l’estensione degli ammortizzatori sociali; la cassa integrazione; l’indennità da 600€ per chi non ha diritto alla cassa integrazione; i fondi per tutte quelle realtà che non accedono al Fus; le misure straordinarie per contenere le perdite dovute alla sospensione dei concerti; i voucher per rimborsare i biglietti”.
Propositi lodevoli, indubbiamente: ma ancora una volta il ministro dimostra di possedere un quadro non del tutto centrato della missione del proprio dicastero. Se è vero che continua a ignorare, nella sua azione, tutto quanto ruota attorno alle arti visive.
Le quali, va detto per completezza, hanno le loro responsabilità nel crearsi di questo status: visto che non hanno mai creato una propria organizzazione – chiamiamola “sindacale”, per capirci – capace di sostenere le proprie ragioni in situazioni come l’attuale. E non ci risulta nessuno abbia inviato al Mibac un appello come quello invito dai musicisti.
“Sono misure che rafforzeremo ulteriormente nel decreto che il governo sta per varare”, ha puntualizzato il ministro. “Potenzieremo i fondi emergenziali, aumenteremo l’indennità straordinaria e la estenderemo nella sua durata, allargando anche la platea degli aventi diritto; estenderemo la durata dei voucher e introdurremo nuove misure di sostegno agli artisti, agli interpreti e agli esecutori a cui verseremo i residui attivi provenienti dalla liquidazione dell’Imaie”.
Sarà il caso che anche le arti visive si muovano per far modo di rientrare in questi provvedimenti?