Il collettivo MSCHF ha sezionato “L-Isoleucine T-Butyl Ester”, uno dei celebri Spot Paintings di Hirst. Pagato 30mila dollari, la vendita dei pezzi ne ha fruttati 300mila
Loro stessi, gli autori dell’operazione concettuale che sa anche molto di beffa, si sforzano in ogni modo per dare un abito “filosofico” all’accaduto. “La valutazione artistica è in gran parte una funzione dell’attenzione“. “Un segnale di speranza che il mercato dell’arte abbia ancora fame di innovazione”. Ma a ben guardare, l’azione messa in atto dal collettivo di artisti e designer MSCHF non fa che denunciare quanto i valori dell’arte contemporanea siano troppo spesso flebili, legati più alla moda o al nome dell’autore che non ai valori intrinseci dell’opera.
In questo caso parliamo di “L-Isoleucine T-Butyl Ester”, uno dei celebre Spot Paintings di Damien Hirst, xilografia su carta. I membri di MSCHF l’hanno acquistata per 30mila dollari, e poi dal foglio hanno ritagliato gli 88 coloratissimi “punti”. Successivamente hanno venduto in un’asta online il pezzo di carta pieno di buchi ma con la firma di Hirst, ottenendo la clamorosa cifra di 261.400 dollari, oltre otto volte e mezzo il suo valore originale come opera integrale dell’artista.
Ma il bello doveva ancora venire: gli 88 punti risultati sono stati a loro volta messi in vendita, e venduti in pochi minuti per 480 dollari ciascuno. Portando il totale delle entrate a oltre 300mila dollari, più di 10 volte il prezzo iniziale. E non finisce qui: perché gli stessi punti sono rapidamente tornati in vendita su eBay, e venduti per prezzi variabili fra i 1000 e i 3500 dollari.