Biografilm festival: tutto il programma. Vite da scoprire: da Rembrandt a Kubrick. Appuntamento dal 5 al 15 giugno
Biografilm festival annuncia la selezione di film della sua sedicesima edizione: sono 26 i Paesi rappresentati, il 33% del programma è composto da opere prime e il 40% da film con registe donne. I 43 film selezionati saranno visibili gratuitamente dal 5 al 15 giugno. Saranno due giurie, una per ogni sezione competitiva del festival, a scegliere i migliori film. Nasce una nuova sezione: Meet the Masters.
Dal primo giugno sarà possibile prenotare un posto nella sala virtuale del festival, accedendo a MYmovies. Sarà possibile fruire la visione nell’arco delle 24 ore successive all’inizio della proiezione.
I film e gli incontri con gli autori saranno disponibili gratuitamente, in lingua originale con sottotitoli in italiano, per tutte le persone che si collegano alla piattaforma dal territorio italiano.
«È una grande emozione presentare al pubblico di Biografilm l’opera di alcuni maestri, di tanti talenti già noti e premiati, e al tempo stesso puntare sulle opere prime, ben il 45% nei due concorsi. Seguire e valorizzare i talenti emergenti, che magari potranno essere i maestri e le maestre del futuro, è stato motivo di ispirazione per tutto il nostro lavoro di selezione – dichiara la direttrice Leena Pasanen – Sono orgogliosa specialmente di poter dare spazio a un cinema sempre più fatto da donne, alla regia ma anche alla produzione e in tutti gli altri ruoli. Se consideriamo i film in concorso, la percentuale delle registe arriva al 45%».
In cartellone, tra gli altri, anche un documentario sull’opera di Rembrandt e i suoi collezionisti, uno su Margaret Atwood, l’iconica scrittrice de I racconti dell’ancella, il ritratto di un cineasta amatissimo ma ancora misterioso come Kubrick e quello dedicato alla pianista giapponese Eriko Makimura.
Biografilm Concorso internazionale:
l Barzakh (Barzaj), di Alejandro Salgado (Spagna, 2019, ’72), anteprima italiana
l Because of My Body, di Francesco Cannavà (Italia, 2020, ’83), anteprima mondiale
l The Earth is Blue as an Orange (Zemlia blakytna niby apel’syn), di Iryna Tsilyk (Ucrina, Lituania, 2020, ’74), anteprima italiana
l Ecstasy (Êxtase), di Moara Passoni (Stati Uniti, Brasile, 2020, ’72), anteprima italiana
l Faith, di Valentina Pedicini (Italia, 2019, ’93), anteprima italiana
l It Takes a Family (De skygger vi arver), di Susanne Kovács (Danimarca, 2019, ’59), anteprima italiana
l King Of The Cruise, di Sophie Dros (Paesi Bassi, 2019, ’74), anteprima italiana
l Noodle Kid (La yi wan mian), di Huo Ning (Cina, 2019, ‘107), anteprima italiana
l Sing Me a Song, di Thomas Balmès (Francia, Germania, Svizzera, 2019, ’99), anteprima italiana
l This Train I Ride, di Arno Bitschy (Francia, Finlandia, 2019, ’77), anteprima italiana
l Wake Up on Mars (Réveil sur Mars), di Dea Gjinovci (Francia, Svizzera, 2019, ’74), anteprima italiana
l Walchensee Forever, di Janna Ji Wonders (Germania, 2020, ‘110), anteprima italiana
Nella sezione competitiva Biografilm Italia:
l The House of Love (La casa dell’amore), di Luca Ferri (Italia, 2020, ’77), anteprima italiana
l In a Future April (In un Futuro Aprile), di Francesco Costabile e Federico Savonitto (Italia, 2019, ’80), anteprima italiana
l La nostra strada, di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2020, ’70), anteprima mondiale
l La Pallina sulla conca, di Francesca Iandiorio (Italia, 2020, ’60), anteprima mondiale
l Sons of Honour (Parola d’onore), di Sophia Luvarà (Italia, Paesi Bassi, 2020, ’84), anteprima mondiale
l Sqizo, di Duccio Fabbri (Italia, Stati Uniti, 2020, ’70), anteprima mondiale
l Tuttinsieme, di Marco Simon Puccioni (Italia, 2020, ’82), anteprima mondiale
l West Of Babylonia, di Emanuele Mengotti (Italia, 2019, ’82), anteprima mondiale
Nella sezione Biografilm Art & Music:
l Abbas by Abbas, di Kamy Pakdel (Francia, 2019, ’53), anteprima internazionale
l Being Eriko (Erikos verdener), di Jannik Splidsboel (Danimarca, Norvegia, 2020, ’75), anteprima internazionale
l Don’t Rush, di Elise Florenty e Marcel Türkowsky (Belgio, Francia, Germania, 2020, ’53), anteprima italiana
l Gli anni che cantano, di Filippo Vendemmiati (Italia, 2020, ’90), anteprima mondiale
l Half Dream (Ban Meng), di Dandan Liu (Germania, 2019, ’86), anteprima internazionale
l Keyboard Fantasies: The Beverly Glenn-Copeland Story, di Posy Dixon (Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Canada, 2019, ’63), anteprima italiana
l Kubrick by Kubrick (Kubrick par Kubrick), di Gregory Monro (Francia, Polonia, 2020, ’72), anteprima italiana
l Margaret Atwood: A Word After A Word After a Word is Power, di Peter Raymont e Nancy Lang (Canada, 2019, ’92), anteprima italiana
l My Rembrandt, di Oeke Hoogendijk (Paesi Bassi, 2019, ’95), anteprima italiana
>> l My Rembrandt, di Oeke Hoogendijk : l’opera di Rembrandt non ha mai perso di fascino e collezionisti di tutto il mondo amano e ammirano il lavoro del maestro olandese. Questo documentario ci porta alla scoperta di una serie di appassionati di Rembrandt. Un eccentrico aristocratico scozzese è alla ricerca del luogo ideale per appendere il ritratto di una donna che legge, un commerciante d’arte di Amsterdam è all’opera per scoprire un “nuovo” Rembrandt. Un uomo d’affari americano e sua moglie rendono orgogliosamente disponibili i “loro” Rembrandt al Louvre, e la decisione della famiglia Rothschild di mettere sul mercato i ritratti di nozze di Marten Soolmans e Oopjen Coppit di Rembrand minaccia di provocare un conflitto diplomatico tra Paesi Bassi e Francia. My Rembrandt fornisce una visione affascinante di ciò che rende il lavoro di questo maestro olandese così straordinario, e perché in molti sono così profondamente influenzati dalla sua opera. Nel frattempo, secoli dopo la morte di Rembrandt, i suoi dipinti sono ancora fonte di drammi e avvincenti colpi di scena.
Nella sezione Biografilm Contemporary Lives:
l #Unfit – The Psychology of Donald J. Trump, di Dan Partland (Stati Uniti, 2020, ’83), anteprima italiana
l Always Amber, di Lia Hietala e Hannah Reinikainen (Svezia, 2020, ’76), anteprima italiana
l Angels on Diamond Street, di Petr Lom (Paesi Bassi, Norvegia, 2019, ’88), anteprima italiana
l Chained (Agora II), di Yorgos Avgeropoulos (Grecia, Germania, 2020, ‘110), anteprima italiana
l Fat Front, di Louise Unmack Kjeldsen e Louise Detlefsen (Danimarca, 2019, ’87), anteprima italiana
l The Forum (Das Forum), di Marcus Vetter (Germania, Svizzera, 2019, ’92), anteprima italiana
l Love Child, di Eva Mulvad (Danimarca, 2019, ‘110), anteprima italiana
l Merry Christmas, Yiwu, di Mladen Kovačević (Svezia, Serbia, Francia, Germania, Belgio, Qatar, 2020, ’94), anteprima italiana
l Self Portrait, di Katja Høgset, Margreth Olin e Espen Walli (Norvegia, 2020, ’77), anteprima italiana
l Termite (Mouriyaneh), di Masoud Hatami (Iran, 2019, ’86), anteprima italiana
l We Were Not Born Refugees (No nacimos refugiados), di Claudio Zulian (Spagna, 2020, ’82), anteprima mondiale
Nella nuova sezione Meet the Masters:
l I Walk, di Jørgen Leth (Danimarca, 2019, ’90), anteprima italiana
l Irradiated (Irradiés), di Rithy Panh (Francia, Cambogia, 2020, ’88). anteprima italiana
l Master Cheng (Mestari Cheng), di Mika Kaurismäki (Finlandia, Cina, Regno Unito 2019, ‘114)
Biografilm festival presenterà i film in programma alla stampa e al pubblico, con comunicati e attraverso il sito e i social, una sezione alla volta, cominciando con la nuova sezione di quest’anno: Meet the Masters. I tre film che la compongono sono le ultime opere di tre filmakers che il festival vuole mettere in evidenza. Ciascuna di queste tre proiezioni sarà seguita da un’intervista con il regista, per approfondire la sua visione del mondo e del cinema attraverso l’ultimo film realizzato.
I Walk, di Jørgen Leth: regista, giornalista e poeta, Jørgen Leth è sopravvissuto a un terremoto ad Haiti. Questo evento lo ha scosso e ha avuto un impatto forte sulla sua vita. I Walk è un documentario personale, sul rapporto tra l’avanzare dell’età quando la voglia di vivere è ancora tanta.
Irradiated (Irradiés), di Rithy Panh: non è possibile descrivere a parole cosa significhi essere un sopravvissuto. Bisogna sperimentare in prima persona quella irradiazione che può non avere motivazioni, di cui non si hanno informazioni, da cui non è possibile proteggersi. È necessario, per il bene di tutta l’umanità, prendere consapevolezza delle diverse forme di malvagità – dalle trincee agli atolli, dai campi di concentramento al silenzio. Il male si propaga, colpirà anche le generazioni future. Ma oltre, c’è l’innocenza. Premio per il Miglior Documentario alla 70° edizione della Berlinale.
Master Cheng (Mestari Cheng), di Mika Kaurismäki: dopo la morte della moglie, lo chef Cheng e suo figlio si recano in una piccola cittadina in Finlandia per riallacciare i rapporti con un amico di vecchia data. Sirkka, proprietaria di un bar, offre loro vitto e alloggio e per ricambiare Cheng la aiuta in cucina, una bella sorpresa per la gente locale, che può gustare le specialità della cucina cinese. La sua cucina etnica diventa moneta di scambio culturale e Cheng diventa presto un apprezzato membro della comunità. Purtroppo, il suo visto da turista scadrà presto, e toccherà agli abitanti della cittadina trovare una soluzione per aiutarlo a restare.