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Da New York a Senigallia. Gli sguardi di Giacomelli in mostra a 20 anni dalla scomparsa

Mario Giacomelli Io non ho mani che mi accarezzino il volto 1961/63 Gelatin Silver Print Courtes y Collezione Civica Senigallia © Archivio Eredi Mario Giacomelli Mario Giacomelli Io non ho mani che mi accarezzino il volto 1961/63 Gelatin Silver Print Courtes y Collezione Civica Senigallia © Archivio Eredi Mario Giacomelli
Mario Giacomelli Io non ho mani che mi accarezzino il volto 1961/63 Gelatin Silver Print Courtes y Collezione Civica Senigallia © Archivio Eredi Mario Giacomelli
Mario Giacomelli, Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961/63, Gelatin Silver Print, Courtesy Collezione Civica Senigallia © Archivio Eredi Mario Giacomelli

Mario Giacomelli, da New York a Senigallia. La città della fotografia dedica a 20 anni dalla scomparsa del maestro marchigiano (1 agosto 1925 – 25 novembre 2000) un’esposizione nata sulle note della celebre The Photographer’s Eye, allestita nelle sale del MoMA nel 1964. La proroga fino al 27 settembre 2020 e due sedi d’eccezione per Sguardi di Novecento. Giacomelli e il suo tempo e Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958.

Senigallia città della fotografia è pronta ad accogliere nuovamente curiosi e appassionati per la riapertura della mostra Sguardi di Novecento. Giacomelli e il suo tempo da mercoledì 27 maggio. Due sezioni per due sedi speciali, Palazzo del Duca e Palazzetto Baviera, in occasione dei vent’anni dalla scomparsa del fotografo marchigiano di fama internazionale.

L’esposizione si apre con 20 fotografie del maestro messe in diretta relazione con circa 90 scatti di grandi fotografi della metà del Ventesimo secolo. Tra questi spiccano i nomi di Robert Doisneau, Gianni Brengo Gardin, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, Kikuji Kawada, Jacques Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori, Paolo Monti, Leo Matiz e Ara Güler. La ricognizione proposta, che si ispira dalla grande esposizione curata da John Szarkowski per il MoMA di New York nel 1964, The Photographer’s Eye, non è mossa dall’intenzione di delineare influenze, prestiti diretti o indiretti tra Giacomelli e i fotografi a lui contemporanei. L’obiettivo è infatti quello di giustapporre e contrapporre la profonda originalità della ricerca del maestro di Senigallia.

Gianni Berengo Gardin Parma 1968 - 69 © Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Milano/Contrasto Galleria Milan
Gianni Berengo Gardin, Parma 1968/69 © Gianni Berengo Gardin, Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Milano/Contrasto Galleria Milan

“[…] le fotografie qui riprodotte sono state eseguite nel corso di centoventicinque anni circa. Sono state scattate per ragioni disparate, da uomini mossi da intenzioni diverse e con diversi gradi di talento. In effetti hanno ben poco in comune, se non il successo che hanno in comune e un lessico condiviso: queste immagini sono inequivocabilmente fotografie. La visione che hanno in comune non appartiene a una scuola o a una teoria estetica, ma alla fotografia stessa. Così le parole riportate da Szarkowski nell’introduzione al catalogo della mostra allestita nel 1964, ricalcano perfettamente le intenzioni che alimentano Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo. Come allora infatti il fotografo, profondamente radicato alla sua terra e restio agli spostamenti, si ritrova in dialogo con le figure di fama internazionale che attivamente hanno contribuito a consacrare la seconda metà del Novecento a secolo della fotografia.

Nino Migliori Frati volanti Da “Gente dell’Emilia” 1956 © Fondazione Nino Miglior
Nino Migliori, Frati volanti, da “Gente dell’Emilia”, 1956 © Fondazione Nino Migliori

Da Nino Migliori, nel Gruppo Misa nei primi anni di carriera, colui che da un lato poneva attenzione al racconto neorealista, mentre dall’altro sondava i territori dell’informale fotografico, e Paolo Monti, grande fotografo, fondatore del gruppo La Gondola, contraltare de La Bussola fondata da Giuseppe Cavalli, e colui che nel 1955 a Castelfranco Veneto premiò Giacomelli denominandolo l’Uomo nuovo della fotografia, e ancora Gianni Berengo Gardin, amico intimo di Giacomelli, e spesso accostato per il lirismo dei suo scatti a Henri Cartier-Bresson, altro autore presente in mostra, pioniere del fotogiornalismo e fondatore tra gli altri della celebre agenzia Magnum, a Robert Doisneau antesignano della street photography contemporanea, passando per Brassaï, francese naturalizzato e soprannominato l’occhio di Parigi per il suo amore nei confronti della capitale francese e di tutti i personaggi e gli intellettuali che la animavano, Jacques Henri Lartigue che intreccia la sua attività di fotografo a quella di pittore e ancora il tedesco Herbert List, celebre per le sue foto di moda e i nudi maschili, che pure negli ultimi anni di produzione si avvicina ad un gusto molto neorealista.

Dall’Europa al resto del mondo con Ara Güler, fotoreporter, storico e documentarista che per 60 anni ha ritratto le metamorfosi di Istanbul, Kikuji Kawada, uno dei principali fotografi giapponesi fondatore del gruppo VIVO che ha sempre indagato la connessione tra immagine astratta, realtà e sentimenti e il colombiano Leo Matiz artista eclettico, non solo fotografo ma anche caricaturista, pittore, gallerista, editore e attore, celebre per aver documentato con i suoi scatti il rapporto tra Frida Kahlo e Diego Rivera.

Mario Giacomelli Verrà la morte e avrà i tuoi occhi 1964/68 Gelatin Silver Print Courtes y Collezione Civica Senigallia © Archivio Eredi Mario Giacomelli
Mario Giacomelli, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1964/68, Gelatin Silver Print, Courtesy Collezione Civica Senigallia © Archivio Eredi Mario Giacomelli

La rassegna, al pubblico fino al 27 settembre, si chiude a Palazzetto Baviera con Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958, a cura degli Eredi Giacomelli, che propone una selezione di opere fotografiche dei membri del Gruppo Misa (tra gli altri gli scatti di Giuseppe Cavalli, Ferruccio Ferroni e Mario Giacomelli), dalla collezione civica Città di Senigallia.

L’introduzione alla mostra in catalogo, edito da Silvana Editoriale, porta la firma di Walter Guadagnini, direttore di Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo
a cura di ONO Arte Contemporanea
Palazzo del Duca
Senigallia (AN)

Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958
A cura degli Eredi Giacomelli
Palazzetto Baviera, Senigallia (AN)

27 maggio – 27 settembre 2020
Info: circuitomuseale@comune.senigallia.an.it

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