Si chiama “IN DOMUM” il lavoro dell’artista Adinda-Putri Palma, ed è uno dei sette progetti vincitori del bando nazionale “Per chi crea”, promosso dal Mibact e gestito da Siae, presentato dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata.
Personalmente amo molto queste storie di artisti che, dopo una parentesi urbana, si rifugiano sui bricchi per iniziare una nuova vita. Un po’ probabilmente perché lo vorrei fare anche io, ma mi spaventa moltissimo la lontananza dalla città. In ogni caso, è una bella storia che racconta un territorio unico, quello delle Marche, troppo spesso sottovalutato da tutti noi.
Adinda-Putri Palma nel 2014 ha iniziato a lavorare come Pittore assistente presso SCIENCE (UK) Ltd, lo studio di produzione dell’artista britannico Damien Hirst. Scusate se è poco.
Nel 2016 ha sentito l’esigenza di tornare nella sua terra e iniziare il viaggio di – In Domum – moto a luogo che l’ha portata a vivere sull’Appenino umbro-marchigiano, dove dal 2017 Adinda ha instaurato la sua base operativa. La realizzazione dell’opera è connessa infatti anche al progetto di autocostruzione familiare in bioedilizia della sua attuale casa, in collaborazione con l’associazione A.R.I.A, nel borgo di Braccano a Matelica (MC) avviato da poco e destinato a ospitare uno studio artistico indipendente.
IN DOMUM consisterà in un’installazione ambientale, un volume ad arco autoportante (H.3,60 x L. 3m P.1m) che sovrasta un’apertura percorribile, costituita da una combinazione di materiali della bioedilizia come legno e paglia e materiali di rivestimento pittorico industriali tra smalti e resine innovative.
È proprio la città di Recanati ad avere un ruolo centrale nel progetto, poiché l’Annunciazione di Lorenzo Lotto, parte della Collezione del Museo Villa Colloredo Mels, è una delle opere che ha ispirato lo studio per la parte pittorica dell’istallazione, mentre per la parte architettonica l’artista ha tenuto come riferimento le esperienze del Bauhaus (casa del costruire) e delle avanguardie storiche.
Adinda Putri-Palma infatti racconta: “Nel 2016 sono accaduti due fatti straordinari che hanno instillato in me la necessità di parlare dell’abitare e del vivere/fare casa con un progetto artistico; un viaggio in bicicletta di 7000 Km attraverso l’Europa per tornare a casa nelle Marche e il terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016. Con questo lavoro vorrei mettere in moto una riflessione sulla cultura dell’abitare ed il concetto di casa rapportata al contesto post-sisma delle Marche offrendo spunti per un percorso costruttivo alternativo.”
L’installazione sarà visitabile dal 6 giugno al 12 luglio a Palazzo Ottoni a Matelica (MC) e poi dal 7 al 19 ottobre a Recanati.
Le foto dell’opera saranno pronte a cavallo del 6 giugno ma intanto godetevi questi spunti.
Ah, a Matelica fanno il miglior Verdicchio d’Italia, provatelo.