Una wunderkammern al MAN: il racconto postcoloniale di Sardegna e Piemonte

Anche il MAN si aggiunge alla lista delle istituzione che tornano ad accogliere il pubblico nei proprio spazi e lo fa con l’inaugurazione soft della mostra Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale, che avrebbe dovuto aprire il 13 marzo e che per ovvi motivi è stata rimandata.

lI regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale è una mostra inconsueta, quasi unica. Fa piuttosto effetto sentire il termine postcoloniale collocato nel contesto italiano, e questo spostamento di prospettiva sui cui l’esposizione poggia, fa emergere che la percezione della storia e dell’identità culturali attuali siano in realtà frutto di un livellamento del tempo che non fa scorgere quali siano state effettivamente le contrattazioni culturali e identitarie avvenute nel corso della storia di quella che poi diventerà l’Italia, di cui l’annessione della Sardegna al Piemonte rappresenta il primo capitolo.

Sono passati esattamente 300 anni da quando i Savoia giunsero sull’isola, e a partire dal quel momento i sentimenti anti-piemontesi si fecero piuttosto radicati nel territorio sardo, ma la realtà svela come i rapporti fossero meno ostili di quanto l’immaginazione possa far pensare. A livello culturale, sopratutto per quanto riguarda l’arte e letteratura, ci furono numerose contaminazioni, le quali sono evidenziate nell’esposizione attraverso una variegata scelta di opere di diversa fattura e genere. Queste evidenze sono sottolineante dal curatore della mostra Luca Scarlini: “Il percorso concettuale individuato dalla mostra Il regno segreto è così precisamente quello di una transculturazione reciproca avvenuta tra Sardegna e Piemonte, che ha condotto nel corso del tempo allo sviluppo di una nuova cultura, complementare alle due preesistenti e loro inedita sintesi […]. Se la relazione identitaria tra Sardegna e Piemonte è caratterizzata da un rapporto storico tra dominanti e dominati, la vastità di storie di creazione e innovazione culturale narrate da Il regno segreto rivela come le identità sociali, da entrambi i lati dei due poli, siano state costruite nel corso del tempo e non rigidamente predeterminate, instabili e antagonistiche, ma anche costantemente fluide, ibride e transnazionali“.

Così in mostra si trovano delle tele di Giovanni Michele Graneri, nelle quali Cagliari è raffigurata come una strana ibridazione di Costantinopoli, Genova e Napoli. Seguono degli Idoli ritrovati durante degli scavi nel primo Ottocento che si rivelarono in realtà dei falsi. Altrettanto affascinanti e fino ad ora mai esposte sono le fotografie realizzate da Ettore Sottsass realizzate nel cimitero di Iglesias, dove si recò insieme al padre per la costruzione del villaggio operaio Olivetti. Ma anche un artista come Felice Casorati trova spazio in questa osmosi culturale: il debutto di uno degli artisti simbolo dell’immaginario piemontese avvenne proprio in Sardegna.
lI regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale è a tutti gli effetti una mostra-wunderkammern, con ceramiche, dipinti, disegni, mappe, idoli falsi, carte, illustrazioni ma una wunderkammern frutto di un lungo studio e approfondimento, non una semplice assembramento di oggetti per la gioia degli occhi. La mostra è un’attenta ricostruzione culturale e identitaria di un rapporto ora pienamente disvelato: quello tra Sardegna e Piemonte.