Una piattaforma lunga un mese. Digitale e soprattutto curatoriale, senza lasciare nulla al caso, come tradizione di casa (sabauda). A partire da oggi, 5 giugno (fino al prossimo 5 luglio) è visitabile il nuovo progetto di Artissima: Fondamenta, online su artissima.art. 194 gallerie per 194 opere (rigorosamente sotto i 15 mila euro) di 194 artisti, 148 stranieri e 46 italiani.
A cinque mesi dalla ventisettesima edizione (6-8 novembre 2020) della più importante fiera d’arte contemporanea italiana, Fondamenta avvicina gallerie, curatori, collezionisti, opere e artisti anche e soprattutto in epoca di distanziamento sociale. Ripartire, a cominciare proprio dalle “Fondamenta”, dal fulcro dell’intero sistema fieristico: la galleria d’arte. Un’opera per ogni galleria, 194 le realtà partecipanti, quindi 194 le opere in mostra. Non classificabile come viewing-room, fiera virtuale o mostra, il progetto è volto alla sperimentazione di nuove modalità di incontro e comunicazione, e conferma la natura curatoriale che caratterizza la fiera.
Come racconta la direttrice Ilaria Bonacossa “Fondamenta nasce grazie allo straordinario team curatoriale di Artissima 2020, mostrandone ‘in progress’ il lavoro, perseguendo l’obiettivo di dare alle gallerie l’occasione di prendere parte a un progetto collettivo in un momento molto delicato per il mondo dell’arte”. Il progetto si serve di un’interfaccia semplice e intuitiva ai fini della presentazione di circa 200 opere, una per galleria. Le opere, il cui prezzo deve tassativamente non eccedere i 15 mila euro, sono presentate su “pagine virtuali immaginate come ideali muri portanti”, ognuno dei quali corrisponde ad una sezione: Main Section, curata da Ilaria Bonacossa; Present Future, curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner; Back to Future, curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar; Disegni, curata da Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge; New Entries, curata da Valerio Del Baglivo. E proprio con l’intero team curatoriale abbiamo approfondito temi e considerazioni su sezioni e progetto globale, sconfinando sul valore e sulla peculiarità dell’arte e della figura del curatore stesso.
1) Ripartire dalle Fondamenta, con un coerente e preciso progetto curatoriale ricamato per ogni muro/sezione della piattaforma digitale. Quale e perché il taglio scelto per la sezione da te/voi curata? Quale l’esigenza e il plus che si vuole dare al microcosmo della propria sezione e, organicamente, al macrocosmo del progetto/piattaforma in toto?
2) Scandagliare ed elaborare il presente, immaginando scenari e prospettive future. Fondamenta di Artissima, sulla scia di ogni fiera che si rispetti, concilia il congenito valore commerciale dell’istituzione alla portata curatoriale, proponendo criticità, instillando domande. Quale il servizio e il valore dell’arte in questi fragili tempi sospesi di pandemia? La scelta curatoriale è stata influenzata dai tempi (precari e tragici) in cui viviamo? Quale l’obiettivo e il compito del curatore?
Main Section, curata da Ilaria Bonacossa, Direttrice di Artissima
1) Occuparmi della selezione Main Section come direttrice di Artissima è stato coerente con il lavoro di studio e supporto alle attività delle gallerie della fiera. In particolare, ho cercato di dare spazio ad artisti importanti per la galleria, la cui forza creativa fosse portatrice di innovazione e riuscisse a stimolare il mio interesse critico e curatoriale. In parte la mia ricerca si è articolata sul filo conduttore dell’evoluzione. I lavori possono interpretare questo tema sia dal punto di vista formale che tematico, aprendo a visioni sorprendenti.
2) Credo che il lock down abbia fatto emergere quanto la cultura e l’arte visiva siano importanti ancora oggi per tutti. Poter offrire un nuovo momento di contatto tra tutti gli attori del mondo dell’arte sembrava strategico e farlo con l’attenzione e la sensibilità al momento storico che abbiamo vissuto era inevitabile. Non credo però che le opere degli artisti riflettano in maniera immediata un post Covid-19. Lo faranno nel medio e lungo periodo lasciando che il tempo porti ad interpretare le contingenze vissute in maniera metaforica e non letterale. Certamente il tema della fruizione dell’arte digitale era già centrale alla ricerca di molti giovani artisti.
Present Future, curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner
1) Abbiamo accolto l’idea di Fondamenta con entusiasmo e una particolare attenzione alle interpretazioni delle urgenze socio-politiche. Molti lavori affrontano temi quali l’idea di genere e la costruzione dell’identità, la segregazione, lo sfruttamento, il populismo, il suprematismo culturale e politico, l’ecologica o il confine labile tra verità, conoscenza e informazione deviante. La nostra intenzione è quella di sottolineare come l’arte emergente senta l’esigenza di narrare in maniera critica ma puntuale, ricercata e visionaria, temi che ci toccano e nei quali dovremmo tutti sentirci più coinvolti.
2) Non siamo rimaste indifferenti a ciò che questi primi mesi del 2020 ci hanno riservato. Abbiamo visto un’arte capace di reagire, di re-inventarsi, di proporsi e non scoraggiarsi. Siamo state testimoni – e ci auguriamo anche in parte protagonisti – dei primi passi di una marcia che ci sta portando a riflettere sul valore, le potenzialità e le criticità di questo sistema. Siamo fiduciose che questo momento di profonda riflessione porterà a nuove modalità di pensare e fruire l’opera. In fondo l’arte ha forse dato il meglio di sé quando è stata messa alla prova, trovando, proprio in quegli istanti, maggior ispirazione e mettendo in campo il suo spirito più rivoluzionario.
Back to the Future, curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar
1) Abbiamo pensato che Fondamenta potesse essere la piattaforma giusta per celebrare i dieci anni di “Back to the Future”. Abbiamo quindi selezionato un gruppo di artisti, attingendo agli elenchi delle edizioni passate, immaginando una comunità ipotetica, eterogenea per sensibilità e linguaggi, ma idealmente unita nello sforzo per la ricerca e nel tentativo di dare risposta a problemi comuni. Insieme, questi autori, offrono – da diverse prospettive – una lettura di un mondo che non esiste più ma che allo stesso tempo è ancora presente.
2) Il mondo di domani sarà necessariamente diverso da quello che pensavamo di conoscere, ma la nostra missione, quella di noi curatori, non cambierà nella sostanza. Continueremo a stare vicini agli artisti, condividendo i loro dubbi, le loro domande, cercando di interpretare il loro linguaggio e di favorire l’incontro con il pubblico. Potranno cambiare gli spazi, i codici, gli strumenti, ma l’intento primordiale resterà lo stesso.
Disegni, curata da Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge
1) Nella sezione Disegni abbiamo scelto di concentrarci su opere di artiste donne con l’intento di approfondire le molteplici sfaccettature di questo duttile mezzo espressivo, spaziando dunque dall’astrazione al primitivismo, dall’urbanità alla surrealtà. In questo senso era anche nostro desiderio ampliare e rendere fluidi i confini del concetto di disegno e affrontare la selezione con uno sguardo il più possibile globale. Nelle nostre scelte ci siamo volute far sorprendere da tutte le affascinanti possibilità che il “cosmo disegno” offre e schiude.
2) Siamo consapevoli che non ci si può liberare di quello che è successo al mondo negli ultimi mesi e indubbiamente le decisioni prese ne vengono in un certo qual modo influenzate. Il compito dell’arte in questo momento è di ri-abituare all’empatia, di permettere la diffusione di un sentire comune. Il compito del curatore (della curatrice) è di stimolare questo senso di comunanza tra l’opera e la comunità dei fruitori senza perdere di vista la complessità dell’esperienza estetica.
New Entries, curata da Valerio Del Baglivo
1) In tempi di distanziamento ho scelto di selezionare artisti che hanno posto al centro delle loro pratiche il corpo, per espandere il concetto stesso di identità, ma anche proporre percorsi di ricerca che riaffermassero il potere dei sensi, incrociando diversi linguaggi. Fondamenta può facilitare la ripresa di gallerie giovani, che probabilmente più di altre soffrono per questo momento di sospensione. Lavorare a questo progetto è stato un percorso virtuoso che unisce sia il tema del mercato, sia quello del confronto tra curatori, galleristi, artisti. Questa piattaforma rappresenta un’opportunità dopo tanto isolamento.
2) L’arte ci aiuta ad affrontare nuove sfide perché ci abitua all’incontro con il non conosciuto e richiede uno sforzo di attenzione e concentrazione. Due esercizi fondamentali per reagire ai cambiamenti. Ritengo che oggi dobbiamo riconsiderare la scala dei nostri valori e che questo tempo sospeso in fondo ci voleva, per permetterci di ricalibrarli. Credo che due obiettivi siano urgenti: lo sviluppo di percorsi culturali che favoriscano una nuova alfabetizzazione al senso dell’essere comunità e che includano nuove forme di affettività; e percorsi culturali che incoraggino nuove modalità di interazione e approcci ecosistemici tra gli esseri viventi.
NUMERI
194 gallerie partecipanti, di cui 122 estere e 72 italiane
SEZIONI
120 gallerie in MAIN SECTION, di cui 71 estere e 51 italiane
24 gallerie in NEW ENTRIES, di cui 19 estere e 7 italiane
18 gallerie in PRESENT FUTURE, di cui 15 estere e 4 italiane
14 gallerie in BACK TO THE FUTURE, di cui 12 estere e 1 italiane
18 gallerie in DISEGNI, di cui 11 estere e 8 italiane
ARTISTI
194 artisti, di cui 148 stranieri e 46 italiani
Le due artiste più giovani: 1993, Rebekka Steiger con Galerie Urs Meile (MAIN); 1992, Rebecca Moccia con Mazzoleni (MAIN)