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Hasankeyf, la città millenaria sommersa dalle acque. Il documentario di ARTE in esclusiva

Hasankeyf

In Turchia, l’antica città di Hasankeyf viene lasciata affondare per costruire una diga sul fiume Tigri. Nel documentario di Arte in italiano, la drammatica vicenda di un patrimonio dell’umanità che custodisce 12mila anni di storia. Presentato in anteprima per ArtsLife, il film è disponibile fino al 24 agosto 2020.

Avrebbe meritato un posto d’eccellenza nella lista UNESCO dei luoghi da proteggere e conservare, ma non vi è mai entrata a causa della mancata richiesta da parte della Turchia. Così, dal 2006, il colossale progetto della diga Ilisu sul fiume Tigri è iniziato senza grandi intralci, e 14 anni dopo l’antico insediamento di Hasankeyf è ormai sommerso all’80%. Una città di cui le origini si perdono nella notte dei tempi, calcolate circa 12mila anni fa. Il motivo, un piano di sviluppo per la regione dell’Anatolia sudorientale, dove vive la parte più arretrata della popolazione turca, principalmente curda. Tuttavia, la realizzazione del progetto non è solo responsabile di un gravissimo etnocidio, ma anche di un consistente ecocidio: infatti, la diga riduce l’afflusso di acqua in Siria e Iraq, inaridendo aree in cui presto “si combatterà per l’acqua”.

Nel corso dei secoli, ad Hasankeyf hanno abitato, tra gli altri, Sumeri, Assiri, Babilonesi e Bizantini, e diverse culture vi hanno lasciato tracce significative. Oltre alle 5mila grotte e ai 300 tumuli di cui non si potranno più indagare i segreti archeologici, le acque hanno ormai inghiottito anche 200 villaggi curdi, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie terre con indennizzi ridicoli. Nel documentario disponibile su Arte in italiano, diretto da Sabine Küper- Büsch e Thomas Büsch, la vicenda è narrata attraverso gli occhi di un pastore che ad Hasankeyf è nato e cresciuto, e che trascorre la totalità delle sue giornate a pascolare il suo gregge intorno alle grotte. A lui, come agli altri abitanti della città antica, è stata consegnata una casa nella New Town, una città costruita a tavolino tre km più in là. Ma è malapena abitabile, priva di arredi e con un giardino pieno di macerie. Gli unici a essere usciti indenni da questa tragedia sono otto monumenti trasportati al sicuro, incluse una moschea e una tomba del quindicesimo secolo, mentre la cittadella di epoca romana rimane visibile sopra la superficie dell’acqua.

Hasankeyf

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